Giovanni 15, 18-21
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Leggenda Maggiore di San Bonaventura XI,9: FF 1196
1196 9 Un frate, devoto a Dio e al servo di Cristo, andava rimuginando nel cuore questo suo pensamento: sarà degno della grazia del cielo colui al quale il Santo concede la sua familiarità e il suo affetto; invece colui che il Santo tratta come un estraneo, lo si deve considerare escluso dal numero degli eletti. Tormentato spesso da questa idea conturbante bramava ardentemente che l'uomo di Dio gli accordasse la sua familiarità, e tuttavia non svelava a nessuno il segreto del suo cuore. Ma il padre pietoso lo chiamò dolcemente a se e gli parlò così: "Non ti turbi alcun pensiero, o figlio, perché io ti ritengo il più caro tra tutti quelli che mi sono particolarmente cari e volentieri ti faccio dono della mia familiarità e del mio amore". Il frate ne fu meravigliato e, divenuto da allora ancor più devoto, non solo crebbe nell'amore verso il Santo, ma, per opera e grazia dello Spirito Santo, si arricchì di doni sempre maggiori. 1197 Al tempo in cui, sul monte della Verna, se ne restava rinchiuso nella cella, uno dei suoi compagni sentiva un gran desiderio di avere la Francesco qualche scritto con le parole del Signore, firmate di sua propria mano. Aveva la convinzione che con questo mezzo avrebbe potuto eliminare o almeno, certo, sopportare con minore pena la grave tentazione da cui era tormentato: tentazione non di sensi ma di spirito. Languiva per tale desiderio e si sentiva interiormente angustiato; ma si lasciava vincere dalla vergogna e non osava confidare la cosa al reverendo padre. Ma quello che non disse l'uomo, lo rivelò lo Spirito. Francesco, infatti, ordinò a quel frate di portargli inchiostro e carta e vi scrisse le Lodi del Signore, firmandole con la benedizione di propria mano, e gli disse: “ Prendi questo bigliettino e custodiscilo con cura fino al giorno della tua morte ”. Prende, il frate, quel dono tanto desiderato e immediatamente sente svanire tutta quella tentazione. La lettera viene conservata, e, in seguito, servì a compiere cose meravigliose, a testimonianza delle virtù di Francesco.
MEDITAZIONE
Io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Gesù dice questo per farci capire che un cristiano non può pensare di percorrere una strada diversa da quella seguita dal Cristo nella sua lotta contro il peccato, in mezzo alle prove e alle contraddizioni. Gesù non promette ai suoi una vita facile. Il mondo, inteso come regno del maligno, resta ostile a Lui e a coloro che sono suoi discepoli. Nelle parole del Maestro qualcosa infonde grande pace: i suoi discepoli sono stati scelti personalmente da Lui, per cui essi non devono temere nulla, poiché la sua mano è su di loro per proteggerli. Anche Francesco aveva a cuore il benessere dei suoi compagni. Per rallegrare il cuore di Dio si impegnava nel sorridere sempre, sforzandosi di cogliere il bene negli altri e di fare contenti quelli che lo circondavano.
PREGHIERA
Signore Gesù Cristo, nel mondo di oggi il messaggio cristiano incontra spesso un’indifferenza più scoraggiante di un atteggiamento di aperta ostilità. Donaci la forza e la circostanza necessaria per affrontare questa realtà, ricordando la persecuzione che Tu hai dovuto subire per entrare nella gloria.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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