Sabato 23 Maggio 2015
Giovanni 21, 20-25
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Leggenda Maggiore di San Bonaventura XII,9: FF 1213-1214-1215-1216
1213 Nella città di Toscanella fu accolto devotamente come ospite da un cavaliere. Accondiscendendo alla sua grande insistenza, il Santo prese per la mano il suo figlio unico, rachitico fin dalla nascita, e immediatamente glielo restituì in perfetta salute: sotto gli occhi di tutti, le membra del corpicciolo si rassodarono sull'istante e il bambino si levò su, sano e forte, camminando e saltando e lodando Dio
.
1214 Nella città di Narni, per l'insistenza del vescovo, benedisse un paralitico, privo dell'uso di tutte le membra, tracciandogli un segno di croce dalla testa ai piedi, e gli ridonò salute perfetta.
1215 Nella diocesi di Rieti, una madre in lacrime gli presentò il suo bambino, da quattro anni cosí gonfio che non riusciva nemmeno a vedere le proprie gambe: il Santo lo toccò appena con le sue sacre mani e lo rese perfettamente sano.
1216 C'era, vicino alla città di Orte, un bambino tutto rattrappito, che aveva la testa congiunta ai piedi e parecchie ossa rotte. Commosso dalle lacrime e dalle preghiere dei genitori, il Santo lo benedisse col segno della croce, e quello si rizzò con le membra ben distese, guarite all'istante.
MEDITAZIONE
Tutti i discepoli sono chiamati a rendere testimonianza al Vangelo, ciascuno con la propria vocazione personale. La vocazione è un dono, un dono direttamente dato dall’Amore. La comunità che ha raccolto le parole di Giovanni ce le propone come una realtà luminosa e vivificante, come una testimonianza di cui essa ha riconosciuto l’autenticità. Pietro ha seguito Gesù ed è lui che conferma nella fede i suoi fratelli con l’aiuto dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo non verrà mai meno alla Chiesa. La sua testimonianza farà sempre di essa il sacramento di Gesù Cristo. La Chiesa ci donerà sempre la presenza del Signore, e attraverso i meriti dei suoi figli, dei suoi santi, non cesserà di riflettere la sua gloria.
PREHIERA
Ti ringraziamo, Signore Gesù, di non averci detto tutto; come i discepoli, anche noi facciamo fatica a comprendere le tue parole. Donaci di approfondire, nella luce dello Spirito, quelle che ci hanno tramandato Matteo, Marco, Luca e il discepolo che Tu amavi, la cui testimonianza è veritiera, oggi e sempre, nei secoli dei secoli.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen
Giovanni 21, 20-25
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Leggenda Maggiore di San Bonaventura XII,9: FF 1213-1214-1215-1216
1213 Nella città di Toscanella fu accolto devotamente come ospite da un cavaliere. Accondiscendendo alla sua grande insistenza, il Santo prese per la mano il suo figlio unico, rachitico fin dalla nascita, e immediatamente glielo restituì in perfetta salute: sotto gli occhi di tutti, le membra del corpicciolo si rassodarono sull'istante e il bambino si levò su, sano e forte, camminando e saltando e lodando Dio
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1214 Nella città di Narni, per l'insistenza del vescovo, benedisse un paralitico, privo dell'uso di tutte le membra, tracciandogli un segno di croce dalla testa ai piedi, e gli ridonò salute perfetta.
1215 Nella diocesi di Rieti, una madre in lacrime gli presentò il suo bambino, da quattro anni cosí gonfio che non riusciva nemmeno a vedere le proprie gambe: il Santo lo toccò appena con le sue sacre mani e lo rese perfettamente sano.
1216 C'era, vicino alla città di Orte, un bambino tutto rattrappito, che aveva la testa congiunta ai piedi e parecchie ossa rotte. Commosso dalle lacrime e dalle preghiere dei genitori, il Santo lo benedisse col segno della croce, e quello si rizzò con le membra ben distese, guarite all'istante.
MEDITAZIONE
Tutti i discepoli sono chiamati a rendere testimonianza al Vangelo, ciascuno con la propria vocazione personale. La vocazione è un dono, un dono direttamente dato dall’Amore. La comunità che ha raccolto le parole di Giovanni ce le propone come una realtà luminosa e vivificante, come una testimonianza di cui essa ha riconosciuto l’autenticità. Pietro ha seguito Gesù ed è lui che conferma nella fede i suoi fratelli con l’aiuto dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo non verrà mai meno alla Chiesa. La sua testimonianza farà sempre di essa il sacramento di Gesù Cristo. La Chiesa ci donerà sempre la presenza del Signore, e attraverso i meriti dei suoi figli, dei suoi santi, non cesserà di riflettere la sua gloria.
PREHIERA
Ti ringraziamo, Signore Gesù, di non averci detto tutto; come i discepoli, anche noi facciamo fatica a comprendere le tue parole. Donaci di approfondire, nella luce dello Spirito, quelle che ci hanno tramandato Matteo, Marco, Luca e il discepolo che Tu amavi, la cui testimonianza è veritiera, oggi e sempre, nei secoli dei secoli.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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