Giovanni 15, 1- 8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Leggenda Maggiore di San Bonaventura XI, 3: FF 1190
1190 3. Splendeva in lui anche lo spirito di profezia, tant'è vero che prevedeva il futuro e leggeva i segreti dei cuori, vedeva le cose lontane come se fossero presenti e lui stesso si faceva vedere presente in maniera meravigliosa, alle persone lontane. Quando l'esercito cristiano stava assediando Damiata, c'era anche l'uomo di Dio, munito non di armi ma di fede. Venne il “ giorno della battaglia ”, in cui i cristiani avevano stabilito di dare l'assalto alla città. Quando seppe questa decisione, il servo di Cristo, uscendo in forti lamenti, disse al suo compagno: “ Se si tenterà I'assalto, il Signore mi ha rivelato che non andrà bene per i cristiani. Ma, se io dirò questo, mi riterranno un pazzo; se tacerò non potrò sfuggire al rimprovero della coscienza. Dunque: a te che cosa sembra meglio? ”. Gli rispose il suo compagno: “ Fratello, non preoccuparti affatto del giudizio della gente: non è la prima volta che ti giudicano pazzo. Líberati la coscienza e abbi timore più di Dio che degli uomini ”. A queste parole, I'araldo di Cristo affronta pieno di slancio, i crociati e, preoccupato di salvarli dai pericolo, cerca di impedire l'attacco, preannuncia la disfatta. Ma la verità viene presa per una favola: indurirono il loro cuore e non vollero convertirsi. Si va, si attacca battaglia, si combatte, e tutto l'esercito cristiano si volge in fuga: frutto dell'attacco non è il trionfo, ma l'obbrobrio. Le schiere dei cristiani tornarono decimate da un terribile macello: circa sei mila tra morti e prigionieri. Allora fu ben chiaro, ben evidente che non si doveva disprezzare la sapienza del povero, poiché il cuore delI'uomo giusto annuncia talvolta le cose vere meglio di sette sentinelle in vedetta.
MEDITAZIONE
Perchè possiamo portare buoni frutti, noi che siamo i tralci della vigna del Signore, dobbiamo restare intimamente legati a Lui, che è il tronco attraverso il quale giunge a noi la linfa. Se non c’è un collegamento perfetto, non dobbiamo meravigliarci che la nostra uva sia così aspra e secca, incapace di riempire di vino nuovo le cantine del mondo. Essere discepoli di Gesù è un dono, ma anche un impegno costante. Se infatti da un lato è Lui che ci chiama a seguirlo per mezzo del Battesimo e di un particolare stato di vita, dall’altro è anche vero che dobbiamo mettere ogni impegno per restare in Lui. Dobbiamo cioè permettergli di donarci continuamente la sua linfa, cioè il suo amore stando strettamente legati a Lui, non distaccandocene per nessun motivo al mondo. Dunque, rimanere in Lui: è questo il vero dovere in cui ciascuno di noi deve impegnarsi. Rimanere in Gesù e con Gesù è lottare contro ogni peccato e imperfezione. Rimanere in Lui significa trovare rifugio nel suo Cuore, perché il Cuore di Gesù è sempre aperto e il suo più grande desiderio è quello di introdurci in esso attraverso la Piaga del suo costato e custodirci gelosamente. L’incredulità blocca e congela ogni opera di salvezza da parte di Dio verso di noi. La salvezza cristiana sta nella fede. Senza la fede Gesù non può aiutarci. I crociati, increduli alle parole di Francesco, non hanno avuto fiducia in lui e, attraverso lui non hanno avuto fede in Dio: ecco perché non c’è stato l’aiuto divino.
PREGHIERA
O Dio, che ci hai inseriti in Cristo come tralci nella vera vite, donaci il tuo Spirito, perché, amandoci gli uni gli altri di sincero amore, diventiamo primizie di umanità nuova e portiamo frutti di santità e di pace. Per Cristo nostro Signore.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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