S. LEOPOLDO MANDIC
Giovanni 16, 5-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Leggenda Maggiore di San Bonaventura XI,12: FF 1200
1200 Un'altra volta capitò che due frati, da paesi lontani, si recassero all'eremo di Greccio, per vedere di persona l'uomo di Dio e portarne via con sé la benedizione che già da lungo tempo desideravano. Ma, giunti sul posto, non lo trovarono, perché dal luogo comune si era già ritirato in cella. Già se ne ripartivano sconsolati, quando, mentre si allontanavano, egli, contro ogni sua abitudine, uscì dalla cella, e, benché non avesse potuto in alcun modo, con mezzi umani, sentirli arrivare e partire, li chiamò, gridando dietro di loro ad alta voce, e li benedisse in nome di Cristo, tracciando il segno della croce. Proprio come loro avevano desiderato.
MEDITAZIONE
Lo Spirito permetterà ai discepoli di continuare la missione di Gesù, rivelando il suo mistero al mondo. Il suo ruolo consisterà nel mettere in luce la giustizia del Signore, e quindi il peccato di coloro che si rifiutano di accogliere il suo insegnamento. La sua opera sarà rivolta a sconfiggere il male che domina nel mondo. Quando un pensiero triste occuperà la nostra mente, ricordiamoci le seguenti parole: “Io non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani”.(Is 49,15-16).Francesco non sopportava di vedere la tristezza negli occhi dei suoi compagni. Un giorno disse a un frate triste: "Il servo di Dio non deve mostrarsi agli altri triste e rabbuiato, ma sempre sereno. Ai tuoi peccati, riflettici nella tua stanza e alla presenza di Dio piangi e gemi. Ma quando ritorni tra i frati, lascia la tristezza e conformati agli altri ".
PREGHIERA
Quando la tristezza colma il nostro cuore, aiutaci, Signore Gesù, a guardare con un certo distacco alla nostra
sofferenza, e rendici capaci di scoprire come essa può aprirci allo Spirito, che Tu ci mandi dal Padre, perché ci colmi della sua eterna gioia, per i secoli dei secoli. ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen
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