Mercoledì 6 Maggio 2015
Giovanni 15,1-8
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
Leggenda Maggiore di San Bonaventura XI, 6 : FF 1193
MEDITAZIONE
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.
Giovanni 15,1-8
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Leggenda Maggiore di San Bonaventura XI, 6 : FF 1193
1193 6. In un'altra circostanza, una devota nobildonna si recò dal Santo, per esporgli il proprio dolore e richiedere il rimedio: aveva un marito molto cattivo, che la faceva soffrire osteggiandola nel servizio di Cristo. Perciò chiedeva al Santo di pregare per lui, affinché Dio si degnasse nella sua bontà d'intenerirgli il cuore. Il Santo, dopo averla ascoltata, le disse: “ Va in pace e sta sicura che fra poco avrai dal tuo uomo la consolazione che desideri ”. E aggiunse: “ Gli dirai da parte di Dio e mia che ora è tempo di misericordia; poi, di giustizia ”. Ricevuta la benedizione, la donna ritorna, trova il marito, gli riferisce quelle parole. Scende sopra di lui lo Spirito Santo che, trasformandolo in un uomo nuovo, così lo induce a rispondere con tutta mansuetudine: “ Signora, mettiamoci a servire il Signore e salviamo l'anima nostra ”. Dietro esortazione della santa moglie, condussero una vita da celibi per parecchi anni, finché ambedue nello stesso giorno tornarono al Signore. Veramente degno di ammirazione lo Spirito profetico operante in quest'uomo di Dio, con la potenza del quale egli rinnovava il vigore alle membra ormai inaridite e nei cuori induriti imprimeva la pietà. Ma non è meno stupefacente la chiarezza con cui questo spirito profetico gli faceva prevedere gli eventi futuri e scrutare il segreto delle coscienze, quasi gli avesse conferito il duplice spirito di Elia, invocato da Eliseo.
MEDITAZIONE
La vera vigna di Dio di cui parlano i profeti è il Figlio che comunica la vita ai suoi. Uniti a Lui potremo portare un frutto che rimane. Abbandonati a noi stessi, ci perdiamo, intimoriti da forze che sembrano sempre più grandi e imperiose.
La situazione della Chiesa delle origini non era diversa da quella attuale. Eppure i primi cristiani, al seguito di un gruppo di pescatori della Galilea, privi di potere in quanto alle cose del mondo, ma riempiti della forza dello Spirito, vinsero l’Impero Romano. Contando solo sui propri mezzi, non potevano far nulla, ma uniti a Cristo, come i tralci alla vite, produssero frutti in abbondanza. Ogni credente è chiamato a fare lo stesso: a sentirsi pronto ad essere sfrondato dal vignaiolo, cioè dal Padre. In altre parole, per dare frutti dobbiamo essere disposti a soffrire; la potatura, si sa, fa male, in quanto taglia e recide in profondità. Dolori di vario genere ci sembrano castighi e punizioni da parte di Dio, eppure
la sofferenza purifica il cuore del credente e rafforza la vita di Cristo in noi. Cosa ha detto s.Francesco alla donna che gli aveva chiesto aiuto: “ ….. dirai da parte di Dio e mia che ora è tempo di misericordia; poi, di giustizia ”. Quanti prodigi Dio ha operato nella sua vita, e attraverso lui, nella vita di quanti ricorrevano a lui. Anche noi quante cose belle e meno belle abbiamo da condividere con chi conosciamo. Forse è arrivato il momento di dare maggior attenzione agli altri e meno a noi stessi, come faceva Francesco.
PREGHIERA
Signore Gesù, noi accettiamo volentieri di rimanere in Te, ma non siamo altrettanto disponibili a
essere purificati e “potati”. Donaci di essere profondamente uniti a Te, come il tralcio alla vite, e aiutaci a non sottrarci alle esigenze di questa unione. Potremo allora portare frutto per la gloria del Padre, che vive con Te nell’Unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli.ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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