San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 127
DOMENICA 7 MAGGIO 2017
GIOVANNI 10,1-10
In quel tempo, Gesù disse:
In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Parola del Signore.
Vita Seconda di Tommaso da Celano 761-762
Dimostrava una grande compassione per gli infermi e una tenera sollecitudine per le loro necessità. Se a volte la bontà dei secolari gli mandava qualche corroborante per la sua salute, lo regalava agli altri ammalati, mentre ne aveva bisogno più di tutti. Faceva proprie le loro sofferenze e li consolava con parole di compassione, quando non poteva recare loro soccorso. Mangiava perfino nei giorni di digiuno, perché gli infermi non provassero rossore, e non si vergognava nei luoghi pubblici della città di questuare carne per un frate ammalato . Tuttavia ammoniva i sofferenti a sopportare pazientemente le privazioni e a non gridare allo scandalo, se non erano soddisfatti in tutto. Per cui in una Regola fece scrivere così: " Prego tutti i miei frati infermi, che nelle loro infermità non si adirino né si turbino contro Dio o contro i fratelli. Non chiedano con insistenza le medicine, né desiderino troppo di risanare il corpo, che è nemico dell'anima e destinato a morire presto. Di ogni cosa sappiano rendere grazie a Dio, in modo da essere quali li vuole il Signore. Perché quelli che Dio ha preordinati alla vita eterna, li ammaestra col pungolo dei flagelli e delle malattie. Ha detto infatti:--lo correggo e castigo quelli che amo--".
762
176. Una volta venne a conoscenza che un frate ammalato aveva desiderio di mangiare un po' d'uva. Lo accompagnò in una vigna, e sedutosi sotto una vite, per infondergli coraggio, cominciò egli stesso a mangiarne per primo.
176. Una volta venne a conoscenza che un frate ammalato aveva desiderio di mangiare un po' d'uva. Lo accompagnò in una vigna, e sedutosi sotto una vite, per infondergli coraggio, cominciò egli stesso a mangiarne per primo.
MEDITAZIONE
Il pastore buono è così profondamente coinvolto da essere disponibile a dare la sua vita per loro, mentre il mercenario, interessato solo al guadagno, scappa alla prima percezione di pericolo. Questa esemplarità può diventare luce, orientamento, verifica, sostegno per noi come genitori, insegnanti, preti, animatori culturali, impegnati nel volontariato, nei compiti istituzionali e organizzativi, nella politica. Ci sono dunque alcune esperienze per tutti decisive, irrinunciabili: essere presenti, dediti, coinvolti, ascoltare, partecipare, condividere per poter esprimere parole di contenuto e significato. Altrimenti quale sarebbe il senso delle nostre parole se non comunicano esperienze di vita condivise? E gli insegnamenti con quale credibilità possono essere recepiti se le persone di riferimento e guida non sono credibili? Francesco amava profondamente i suoi fratelli e cercava di prevenire le loro cadute e i loro sbagli spirituali con il buon esempio e con i suoi insegnamenti. "" Amava con maggiore bontà e sopportava con pazienza quelli che sapeva turbati da tentazioni e deboli di spirito, come bambini fluttuanti. Per cui, evitando le correzioni aspre, dove non vedeva un pericolo, risparmiava la verga per riguardo alla loro anima. E soleva dire che è dovere del superiore, padre e non tiranno, prevenire l'occasione della colpa e non permettere che cada chi poi difficilmente potrebbe rialzarsi, una volta caduto.
Oh, quanto è degna di compassione la nostra stoltezza! Non soltanto non rialziamo o sosteniamo i deboli, ma a volte li spingiamo a cadere. Giudichiamo di nessuna importanza sottrarre al Sommo Pastore una pecorella, per la quale sulla croce gettò un forte grido con lacrime. Ma ben diversamente tu, padre santo, preferivi emendare gli erranti e non perderli !."" FF763.
PREGHIERA
Dio, nostro Padre, che nel tuo Figlio ci hai riaperto la porta della salvezza, infondi in noi la sapienza dello Spirito, perché fra le insidie del mondo sappiamo riconoscere la voce di Cristo, buon pastore, che ci dona l'abbondanza della vita. Egli è Dio..
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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