San Francesco e il Vangelo
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 140
SABATO 20 MAGGIO 2017
S.BERNARDINO DA SIENA--memoria-
S.BERNARDINO DA SIENA--memoria-
GIOVANNI 15, 18-21
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: " Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato"
Parola del Signore
Il Santo praticava personalmente con cura particolare e amava negli altri la santa semplicitā, figlia della grazia, vera sorella della sapienza, madre della giustizia. Non che approvasse ogni tipo di semplicitā, ma quella soltanto che, contenta del suo Dio, disprezza tutto il resto.
E' quella che pone la sua gloria nel timore del Signore, e che non sa dire né fare il male. La semplicitā che esamina se stessa e non condanna nel suo giudizio nessuno, che non desidera per sé alcuna carica, ma la ritiene dovuta e la attribuisce al migliore. Quella che non stimando un gran che le glorie della Grecia, preferisce l'agire all'imparare o all'insegnare. Č la semplicitā che in tutte le leggi divine lascia le tortuositā delle parole, gli ornamenti e gli orpelli, come pure le ostentazioni e le curiositā a chi vuole perdersi, e cerca non la scorza ma il midollo, non il guscio ma il nōcciolo, non molte cose ma il molto, il sommo e stabile Bene.
Č questa la semplicitā che il Padre esigeva nei frati letterati e in quelli senza cultura, perché non la riteneva contraria alla sapienza, ma giustamente sua sorella germana, quantunque ritenesse che pių facilmente possono acquistarla e praticarla coloro che sono poveri di scienza. Per questo, nelle Lodi che compose riguardo alle virtų, dice: "Ave, o regina sapienza. Il Signore ti salvi con la tua sorella, la pura santa semplicitā".
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 775
Il Santo praticava personalmente con cura particolare e amava negli altri la santa semplicitā, figlia della grazia, vera sorella della sapienza, madre della giustizia. Non che approvasse ogni tipo di semplicitā, ma quella soltanto che, contenta del suo Dio, disprezza tutto il resto.
E' quella che pone la sua gloria nel timore del Signore, e che non sa dire né fare il male. La semplicitā che esamina se stessa e non condanna nel suo giudizio nessuno, che non desidera per sé alcuna carica, ma la ritiene dovuta e la attribuisce al migliore. Quella che non stimando un gran che le glorie della Grecia, preferisce l'agire all'imparare o all'insegnare. Č la semplicitā che in tutte le leggi divine lascia le tortuositā delle parole, gli ornamenti e gli orpelli, come pure le ostentazioni e le curiositā a chi vuole perdersi, e cerca non la scorza ma il midollo, non il guscio ma il nōcciolo, non molte cose ma il molto, il sommo e stabile Bene.
E' questa la semplicitā che il Padre esigeva nei frati letterati e in quelli senza cultura, perché non la riteneva contraria alla sapienza, ma giustamente sua sorella germana, quantunque ritenesse che pių facilmente possono acquistarla e praticarla coloro che sono poveri di scienza. Per questo, nelle Lodi che compose riguardo alle virtų, dice: "Ave, o regina sapienza. Il Signore ti salvi con la tua sorella, la pura santa semplicitā".
MEDITAZIONE
Gesù mostra con chiarezza come il suo ideale d'amore deve essere legato all'umanità, alla semplicità, all'assenza di pretese mondane. Perciò i suoi discepoli devono essere piuttosto pronti all'incomprensione, ai dispetti, al rifiuto come è stato per il loro Maestro. Le difficoltà dei discepoli di fronte al mondo, il rifiuto, le persecuzioni, il disprezzo, non sono che un riflesso della passione del maestro, sono la condivisione nella sorte di Gesù che un discepolo non potrà evitare né respingere: "Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" (15, 20). Ma non ci spaventiamo di fronte alla derisione e all'incomprensione del mondo, Dio è con noi, niente ci manca. Francesco imitava il Cristo nella predicazione e anche lui subiva persecuzioni. " Ma il suo più alto e appassionato impegno fu quello di possedere e conservare in se stesso la gioia spirituale. Affermava: « Se il servo di Dio si preoccuperà di avere e conservare abitualmente la gioia interiore ed esteriore, gioia che sgorga da un cuore puro, in nulla gli possono nuocere i demoni, che diranno: --Dato che questo servo di Dio si mantiene lieto nella tribolazione come nella prosperità, non troviamo una breccia per entrare in lui e fargli danno--».
PREGHIERA.
Signore Gesù Cristo, nel mondo di oggi il messaggio cristiano incontra spesso un'indifferenza più scoraggiante di un atteggiamento di aperta ostilità. Donaci la forza e la costanza necessaria per affrontare questa realtà, ricordando la persecuzione che Tu hai dovuto subire per entrare nella gloria.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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