San Francesco e il Vangelo
Vita Seconda di Tommaso da Celano 756
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 122
MARTEDI' 2 MAGGIO 2017
S.ATANASIO--memoria-
S.ATANASIO--memoria-
GIOVANNI 6, 30-35
Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.
Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Parola del SignoreVita Seconda di Tommaso da Celano 756
Un nobile della terra di Siena mandò in regalo a Francesco ammalato un fagiano. Il Santo lo accettò con piacere, non per desiderio di mangiarlo, ma perché, come avveniva sempre in questi casi, ne provava gioia per l'amore che aveva al Creatore. E gli disse: " Sia lodato il nostro Creatore, frate fagiano! ". Poi rivolto ai frati continuò: " Proviamo ora se frate fagiano vuole rimanere con noi o se preferisce ritornare ai luoghi abituali e più adatti a lui ".
Un frate, per ordine del Santo, lo portò lontano in una vigna, ma egli se ne ritornò rapidamente alla .cella del Padre. Lo fece porre una seconda volta ancora più lontano, ma ritornò con la più grande celerità alla porta della cella e, quasi facendo violenza si introdusse sotto le tonache dei frati, che erano lì sulla soglia. Allora il Santo ordinò che fosse nutrito con cura, mentre lo abbracciava e lo vezzeggiava con dolci parole.
Vedendo ciò un medico assai devoto di Francesco lo chiese ai frati, non per mangiarlo ma voleva mantenerlo per venerazione verso il Santo. In breve, se lo portò a casa. ma il fagiano, come se fosse rimasto offeso per essere stato separato dal Santo, non volle assolutamente toccare cibo fino a che rimase lontano. Stupito il medico glielo riportò subito e gli raccontò tutto l'accaduto. Appena ii fagiano, deposto a terra, scorse il Padre suo, abbandonò ogni tristezza e comincio a mangiare gioiosamente.
MEDITAZIONE
Lo Spirito permetterà ai discepoli di continuare la missione di Gesù, rivelando il suo mistero al mondo. Il suo ruolo consisterà nel mettere in luce la giustizia del Signore, e quindi il peccato di coloro che si rifiutano di accogliere il suo insegnamento. La sua opera sarà rivolta a sconfiggere il male che domina nel mondo.
PREGHIERA
Quando la tristezza colma il nostro cuore, aiutaci, Signore Gesù, a guardare con un certo distacco alla nostra sofferenza, e rendici capaci di scoprire come essa può aprirci allo Spirito, che Tu ci mandi dal Padre, perchè ci colmi della sua eterna gioia, per i secoli dei secoli.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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