San Francesco e il Vangelo
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 765
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 130
MERCOLEDI' 10 MAGGIO 2017
GIOVANNI 12, 44-50
In quel tempo, Gesù esclamò:
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
Parola del Signore.VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 765
179. Abbiamo conosciuto da questi fatti la caritā del Santo, virtų che porta a godere dei successi delle persone care. Perō siamo convinti che nello stesso tempo siano stati rimproverati assai quelli che negli eremitori vivono in modo diverso.
Molti infatti trasformano il luogo della contemplazione in ozio e il modo di vivere eremitico, istituito per consentire alle anime la perfezione, lo riducono ad un luogo di piacere.. Questa č oggi la norma dei nostri anacoreti: vivere ciascuno secondo il proprio capriccio.
Certo questo rimprovero non č per tutti. Sappiamo che vi sono dei santi ancora viventi nella carne, che nell'eremo seguono ottime leggi. Sappiamo pure che i padri che li hanno preceduti sono stati fiori di rara bellezza. Voglia il cielo che gli eremiti del nostro tempo non tralignino da quello splendore primitivo,
che per la sua santitā merita una lode eterna!
MEDITAZIONE
Con la sua parola, Gesù mette in luce il significato della nostra esistenza: vivere con Dio. Coloro che rifiutano il suo insegnamento si condannano con le proprie mani. Occorre la luce radiosa di Cristo per rimediare ai mali che si annidano dentro il buio del nostro animo. La fede, dono di Dio, se non alimentata ogni giorno, si spegne lentamente come lampada senz’olio. Già nel giorno del nostro battesimo ci viene data una candela, simbolo della fede e la Chiesa raccomanda di farla ardere in continuità per tutta la vita e di non farla mai spegnere. Anche San Paolo raccomandava ai primi fedeli di non spegnere lo Spirito, ma di sondare con quella luce le profondità e la ricchezza dell’amore divino. Ravviviamo in noi questa fede, ravviviamo lo spirito. Incamminiamoci verso il bene, il bello, verso la verità tutta intera. ""Manteniamoci dunque fedeli alle parole, alla vita, alla dottrina e al santo Vangelo di colui che si è degnato pregare per noi il Padre suo e manifestarci il nome di Lui, dicendo: <Padre, glorifica il tuo nome> e <Glorifica il Figlio tuo perchè il Figlio tuo glorifichi te>. FF62.
PREGHIERA
Signore Gesù, Tu sei venuto nel mondo per strapparci alle tenebre. Donaci di ascoltare le tue parole e di metterle in pratica, per sfuggire alla condanna e vivere eternamente nella tua luce, con il Padre che ti ha inviato e che regna nei secoli dei secoli.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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