lunedì 22 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 23 Maggio 2017

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San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 143
MARTEDI' 23 MAGGIO 2017
S.DESIDERIO-
GIOVANNI 16, 5-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Parola del Signore.
+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 778
Una volta raccontò loro questa parabola ricca di significato. " Ecco, supponiamo che si faccia un Capitolo generale di tutti i religiosi che sono nella Chiesa ! Poiché vi sono dotti e ignoranti, sapienti ed altri che sanno piacere a Dio, pur essendo senza cultura, viene incaricato a parlare uno dei sapienti e uno dei semplici".

Il sapiente riflette--non per niente è dotto!--e pensa tra sé: " Non è questo il luogo di fare sfoggio di dottrina, perché vi sono qui luminari di scienza, e neppure farmi notare per ricercatezza nell'esporre cose sottili fra persone di ingegno sottilissimo. Forse sarà più fruttuoso parlare con semplicità".
Arriva il giorno fissato e si radunano insieme tutte le comunità dei santi assetate di udire il discorso. Avanza il sapiente vestito di sacco, la testa cosparsa di cenere e, con meraviglia di tutti, predicando più con l'atteggiamento, dice brevemente: " Abbiamo promesso grandi cose, maggiori sono promesse a noi; osserviamo quelle ed aspiriamo a queste. Il piacere è breve, la pena eterna, piccola la sofferenza, infinita la gloria. Molti i chiamati, pochi gli eletti, ma tutti avranno la retribuzione!".
Scoppiano in lacrime gli ascoltatori col cuore compunto e venerano come santo quel vero sapiente.
"Ecco--esclama in cuor suo il semplice--questo sapiente mi ha portato via tutto ciò che avevo stabilito di fare e di dire. Ma so io cosa fare. Conosco alcuni versetti dei salmi. Farò io la parte del sapiente, giacché lui ha fatto quella del semplice ". Giunge la sessione del giorno dopo, il frate semplice si alza a parlare e propone come tema un salmo. E, infervorato dallo Spirito di Dio, parla con tanto calore, acume e dolcezza, seguendo il dono dell'ispirazione celeste, che tutti sono pieni di stupore ed esclamano giustamente: "Con i semplici parla il Signore ".
192. Dopo aver esposto la parabola, l'uomo di Dio la commentava così: "La grande assemblea è il nostro Ordine, quasi un sinodo generale che si raccoglie da ogni parte del mondo sotto una sola norma di vita. In questo i sapienti traggono a loro vantaggio le qualità proprie dei semplici, perché vedono persone senza cultura cercare con ardore le cose celesti e, pur senza istruzione umana, raggiungere per mezzo dello Spirito la conoscenza delle realtà spirituali.
"In questo Ordine anche i semplici traggono profitto da ciò che è proprio dei sapienti, quando vedono umiliarsi con loro allo stesso modo uomini illustri, che potrebbero vivere carichi di onori in questo mondo. Da qui -- concluse -- risalta la bellezza di questa beata famiglia, che per le sue molteplici qualità forma la gioia del padre di famiglia".
MEDITAZIONE
Credere in Gesù è credere nel Padre che l’ha mandato , e se io credo nel profondo del mio cuore che Gesù è il figlio di Dio, inizia a nascere in me la Speranza di essere salvato e proprio perché spero, amo. E' lo Spirito che ci illumina. Lo Spirito permetterà ai discepoli di continuare la missione di Gesù, rivelando il suo mistero al mondo. Francesco, per la sua grande fede, è stato un vero strumento del Signore. "" Nel territorio attorno alla Verna, prima che il Santo vi soggiornasse, i raccolti venivano ogni anno distrutti da una violenta grandinata, provocata da una nube che si alzava dalla montagna. Ma, dopo quella fausta apparizione, con meraviglia degli abitanti, la grandine non venne più: evidentemente l'aspetto stesso del cielo, divenuto sereno in maniera inusitata, dichiarava, così, la grandezza di quella visione e la virtù taumaturgica delle stimmate, che proprio là erano state impresse "". FF1230.

PREGHIERA
Quando la tristezza colma il nostro cuore, aiutaci, Signore Gesù, a guardare con un certo distacco alla nostra sofferenza, e rendici capaci di scoprire come essa può aprirci allo Spirito, che Tu ci mandi dal Padre, perchè ci colmi della sua eterna gioia, per i secoli dei secoli.


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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