mercoledì 31 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 1 Giugno 2017


San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 152
GIOVEDI' 1 GIUGNO 2017
S.GIUSTINO-memoria-
GIOVANNI 17, 20-26
Siano perfetti nell’unità.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Parola del Signore
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 788
Voleva che in questo giorno i poveri ed i mendicanti fossero saziati dai ricchi, e che i buoi e gli asini ricevessero una razione di cibo e di fieno più abbondante del solito. «Se potrò parlare all'imperatore -- diceva -- lo supplicherò di emanare un editto generale, per cui tutti quelli che ne hanno possibilità, debbano spargere per le vie frumento e granaglie, affinché  in un giorno di tanta  solennità  gli  uccellini  e  particolarmente  le sorelle  allodole  ne  abbiano  in
abbondanza».
Non poteva ripensare senza piangere in quanta penuria si era trovata in quel giorno la Vergine poverella. Una volta, mentre era seduto a pranzo, un frate gli ricordò la povertà della beata Vergine e l'indigenza di Cristo suo Figlio. Subito si alzò da mensa, scoppiò in singhiozzi di dolore, e col volto bagnato di lacrime mangiò il resto del pane sulla nuda terra.
Per questo chiamava la povertà virtù regale, perché rifulse con tanto splendore nel Re e nella Regina. Infatti ai frati, che adunati a Capitolo gli avevano chiesto quale virtù rendesse una persona più amica a Cristo: « Sappiate--rispose, quasi aprendo il segreto del suo cuore--che la povertà è una via particolare di salvezza. Il suo frutto è molteplice, ma solo da pochi è ben conosciuto ».

MEDITAZIONE
La missione dei discepoli consiste nel rivelare il Padre e il suo amore per gli uomini. La loro testimonianza troverà credito nella misura in cui, uniti gli uni agli altri, vivranno dell'amore stesso che unisce Gesù al Padre.
L’onnipotenza e la misericordia divina che la preghiera di Cristo fa sprigionare sorpassa di gran lunga la nostra miseria. 
Ma come sempre l’opera di Dio s’intreccia con la nostra libertà. Contare sulla preghiera di Cristo accresce più che sminuire la nostra responsabilità. È l’orizzonte della sua preghiera che fissa i nostri traguardi: “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una sola cosa”. È a questa intimità che siamo chiamati. “Perché il mondo creda”. La tensione all’unità spalanca alla missione universale. 
Francesco si raccomandava sempre con i suoi frati, perche si mantenessero sempre umili, poveri e in grazia di Dio. " Infatti ai frati, che adunati a Capitolo gli avevano chiesto quale virtù rendesse una persona più amica a Cristo: « Sappiate--rispose, quasi aprendo il segreto del suo cuore--che la povertà è una via particolare di salvezza. Il suo frutto è molteplice, ma solo da pochi è ben
conosciuto ». FF788
PREGHIERA
Padre giusto, tuo Figlio pensava anche a noi quando pregava per l'unità di tutti coloro che avrebbero creduto in Lui. Tuttavia, a causa dei nostri peccati, la sua preghiera non è stata pienamente esaudita e la divisione lacera le nostre chiese. Donaci di ritrovare l'unità, perchè il mondo riconosca il tuo inviato in Colui che è la fonte della nostra unione, Gesù, il Signore della tua unica chiesa, che vive e regna nei secoli dei secoli.


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

martedì 30 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 31 Maggio 2017

la sua foto.
San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 151
MERCOLEDI' 31 MAGGIO 2017
VISITAZIONE B.V. MARIA--festa--proprio-
LUCA 1, 39-56
 Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
Dal vangelo secondo Luca
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. 
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 787
Al di sopra di tutte le altre solennità celebrava con. ineffabile premura il Natale del Bambino Gesù, e chiamava festa delle feste il giorno in cui Dio, fatto piccolo infante, aveva succhiato ad un seno umano. Baciava con animo avido le immagini di quelle membra infantili, e la compassione del Bambino, riversandosi nel cuore, gli faceva anche balbettare parole di dolcezza alla maniera dei bambini. Questo nome era per lui dolce come un favo di miele in bocca.
Un giorno i frati discutevano assieme se rimaneva l'obbligo di non mangiare carne, dato che il Natale quell'anno cadeva in venerdì. Francesco rispose a frate Morico: «Tu pecchi, fratello, a chiamare venerdì il giorno in cui è nato per noi il Bambino. Voglio che in un giorno come questo anche i muri mangino carne, e se questo non è possibile, almeno ne siano spalmati all'esterno.

MEDITAZIONE
Il mese che la devozione popolare cristiana vuole dedicato in particolare al culto della Madre di Dio si chiude con la festa liturgica che ricorda il secondo «mistero gaudioso». Maria vergine andò sollecita dalla cugina Elisabetta per offrire i servizi che una giovane donna può compiere per una donna anziana, che attende di diventare madre. Maria fu pure mossa dal desiderio di comunicare alla cugina la gioia che essa provava per la «meraviglia» operata in lei dal Signore. A queste ragioni umane Luca ne aggiunge un’altra di ordine divino.
Il frasario che egli usa per riferire il fatto fa capire che l’abitazione di Dio in mezzo agli uomini si colloca su un nuovo piano anche nella persona di Maria. Mentre porta il suo bambino, ella è la vera dimora di Dio e come tale viene riverita dalla cugina. Ecco dunque che Dio viene ad abitare fra gli uomini, ma la dimora non e più un tempio di pietra è una persona! D’ora innanzi non sarà più con le pietre che si edificherà la abitazione di Dio sulla terra, ma con la fede, la carità, la dedizione, la speranza. La festa della «Visitazione» è stata celebrata dai Francescani fin dal secolo XIII. Papa Bonifacio IX la introdusse nel calendario universale della Chiesa e Clemente VIII (1608) compose i testi liturgici dell’officiatura precedente l’ultima riforma. Tradizionalmente celebrata il 2 luglio, questa festa è stata anticipata dal nuovo calendario per armonizzarla con la memoria degli avvenimenti del Vangelo lungo l’anno liturgico, ponendola tra l’Annunciazione del Signore il 25 marzo e la nascita di Giovanni Battista il 24 giugno.
L’Eucaristia, mentre celebra oggi il fatto della visita di Maria alla cugina Elisabetta, attua la incessante «visita» di Dio alla sua Chiesa e alla nostra assemblea, per fare di ognuno un «portatore di Cristo».
San Francesco aveva una grande venerazione per la Vergine Maria e per lei scrisse lodi e preghiere. Anche di questa lode, intessuta di sostantivi-aggettivi biblici e patristici, è sicura l'autenticità, avallata, oltretutto, dalla testimonianza del Celano: «Circondava di indicibile amore la Madre di Gesù. per averci donato come fratello il Signore della maestà".
[259] Ave, Signora, santa regina,
santa Madre di Dio, Maria
che sei vergine fatta Chiesa.
ed eletta dal santissimo Padre celeste,
che ti ha consacrata
insieme col santissimo suo Figlio diletto
e con lo Spirito Santo Paraclito;
tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia
e ogni bene.
Ave, suo palazzo,
ave, suo tabernacolo,
ave, sua casa.
Ave, suo vestimento,
ave, sua ancella,
ave, sua Madre.
[260] E saluto voi tutte, sante virtù,
che per grazia e illuminazione dello Spirito Santo
venite infuse nei cuori dei fedeli,
perché da infedeli
fedeli a Dio li rendiate.
PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare sant'Elisabetta, concedi a noi di essere docili all'azione del tuo Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Per il nostro Signore Gesù...


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

lunedì 29 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL ANGELO 30 Maggio 2017


SAN FRANCESCO E IL VANGELO 150

MARTEDI' 30 Maggio 2017
S.GIOVANNA D'ARCO

GIOVANNI 17, 11a
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: “Padre, è giunta l’ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te”.
Parola di Dio.


VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 786
Circondava di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà. A suo onore cantava lodi particolari, innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere, Ma ciò che maggiormente riempie di gioia, la costituì Avvocata dell'Ordine e pose sotto le sue ali i figli, che egli stava per lasciare, perché vi trovassero calore e protezione sino alla fine.
Orsù, Avvocata dei poveri! Adempi verso di noi il tuo ufficio di Protettrice fino al tempo prestabilito dal Padre.

MEDITAZIONE
Bellissima la preghiera scaturita dal cuore di Gesù alla vigilia della sua passione. Gesù desidera ardentemente la gloria del Padre e la nostra unità nel suo amore.Gesù rivolge la sua preghiera al Padre a favore degli amici che rimangono nel mondo mentre egli torna al Padre. L'espressione "Padre santo" è esclusiva di questa preghiera sacerdotale e indica la trascendenza increata di Dio, la sua essenza, la sua maestà rivelata nella gloria. Il nome santo del Padre "è come un tempio, come un luogo nel quale Gesù domanda che i credenti siano custoditi" (De La Potterie). Con tale protezione Dio si manifesta come Padre e si fa conoscere come il Santo, il Dio trascendente e onnipotente. Francesco comprese pienamente le parole e i gesti di quel Maestro che continua ad indicare il Padre e, come Lui, pregava per i compagni che il Signore gli aveva dato e per tutti coloro che sarebbero diventati francescani. 
""" Ricordati, o Padre, di tutti i tuoi figli.
Tu, o santissimo, conosci perfettamente come, angustiati da gravi pericoli, solo da lontano seguono le tue orme. Dà loro forza per resistere, purificali perché risplendano, rendili fecondi perché portino frutto. Ottieni che sia effuso su di loro lo spirito di grazia e di preghiera, perché abbiano la vera umiltà che tu hai avuto, osservino la povertà che tu hai seguito, meritino quella carità con cui tu hai sempre amato Cristo crocifisso .
Egli vive e regna col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen"". (FF 820)



PREGHIERA
Padre santo, Dio vero, ascoltaci, anche se non siamo capaci di pregare. Tu ci hai presi dal mondo per donarci al tuo Figlio, metti sulle nostre labbra la preghiera che Tu ascolti sempre, la preghiera di Gesù Cristo, che con te vive e regna nei secoli dei secoli.


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen




domenica 28 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 29 Maggio 2017

a sua foto.
43 min
San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 149
LUNEDI' 29 MAGGIO 2017
S.MASSIMINO
GIOVANNI 16, 29-33
 Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Parola del Signore
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 785
785 Venerava col più grande affetto gli angeli, che sono con noi sul campo di battaglia e con noi camminano in mezzo all'ombra della morte. Dobbiamo venerare, diceva questi compagni che ci seguono ovunque e allo stesso modo invocarli come custodi. Insegnava che non si deve offendere il loro sguardo, né osare alla loro presenza ciò che non si farebbe davanti agli uomini. E proprio perché in coro si salmeggia davanti agli angeli, voleva che tutti quelli che potevano si radunassero nell'oratorio e lì salmeggiassero con devozione.

Ripeteva spesso che si deve onorare in modo più solenne il beato Michele, perché ha il compito di presentare le anime a Dio. Perciò ad onore di san Michele, tra la festa dell'Assunzione e la sua, digiunava con la massima devozione per quaranta giorni. E diceva: "Ciascuno ad onore di così glorioso principe dovrebbe offrire a Dio un omaggio di lode o qualche altro dono particolare".
MEDITAZIONE
La passione del Signore è una prova terribile per i discepoli. Ma la presenza del Padre nell'ora in cui Gesù va incontro alla morte deve sostenere la loro fede fino alla vittoria della risurrezione. La fede provata tende a smarrirsi, l’uomo dubita e non è più capace di rapporto, non sente più il fascino di una compagnia guidata e se ne va lontano per la sua strada. La prova cui Gesù fa riferimento, la croce, disperde i suoi, ma lui non resta solo, perché egli è dall’origine “con”. Dall’origine egli è Dio, egli è nel “Co-essere” della Trinità. Il Padre è con lui, il Padre è da sempre con lui e nel grido dell’abbandono sulla croce, quando la “distanza” tra il Padre e il Figlio tocca la sua punta estrema, lo Spirito tenacemente testimonia il permanere della comunione tra i Due. Ma, il Padre, è anche con noi; per il Battesimo siamo suoi figli nel Figlio Gesù. Nella ""Lettera a tutto l'Ordine"" Francesco scrive: <[216] Ascoltate, miei signori, figli e fratelli, e prestate orecchio alle mie parole. Inclinate l'orecchio del vostro cuore e obbedite alla voce del Figlio di Dio. Custodite nella profondità del vostro cuore i suoi precetti e adempite perfettamente i suoi consigli. Lodatelo poiché è buono ed esaltatelo nelle opere vostre, poiché per questo vi mandò per il mondo intero, affinché rendiate testimonianza alla voce di Lui con la parola e con le opere e facciate conoscere a tutti che non c'è nessuno Onnipotente eccetto Lui. Perseverate nella disciplina e nella santa obbedienza, e adempite con proposito buono e fermo quelle cose che gli avete promesso. Il Signore Iddio si offre a noi come a figli.> 

PREGHIERA
Nonostante il Credo che recitiamo ogni domenica, nonostante la professione di fede che ripetiamo ogni anno durante la veglia pasquale, in mille occasioni , Signore Gesù, la nostra debolezza ci porta a tradirti e ad allontanarci da te. Donaci di non lasciarti solo in questo mondo in cui Tu vuoi essere amato, come sei amato dal Padre nello Spirito santo, con eterna fedeltà.


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

sabato 27 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 28 Maggio 2017


San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 148
DOMENICA 28 MAGGIO 2017
ASCENSIONE DEL SIGNORE--solennità--proprio
MATTEO 28, 16-20
 A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 784 
Penso che non sia inutile né indegno toccare di passaggio e in breve le devozioni particolari di san Francesco. Questo uomo praticava tutte le devozioni, perché godeva dell'unzione dello Spirito, tuttavia provava uno speciale affetto verso alcune forme particolari di pietà.

Fra le altre parole, che ricorrevano spesso nel parlare, non poteva udire l'espressione " amore di Dio " senza provare una certa commozione. Subito infatti, al suono di questa espressione "amore di Dio" si eccitava, si commuoveva e si infiammava, come se venisse toccata col plettro della voce la corda interiore del cuore.
È una prodigalità da nobili, ripeteva, offrire questa ricchezza in cambio dell'elemosina e sono quanto mai stolti quelli che l'apprezzano meno del denaro. Da parte sua, osservò infallibilmente sino alla morte il proposito, che aveva fatto quando era ancora nel mondo, di non respingere alcun povero che gli chiedesse per amore di Dio.
Una volta un povero gli chiese la carità per amore di Dio. Siccome non aveva nulla, il Santo prese di nascosto le forbici e si preparò a spartire la sua misera tonaca. E l'avrebbe certamente fatto se non fosse stato scoperto dai frati, ai quali però ordinò di provvedere con altro compenso al povero.
Diceva: " Dobbiamo amare molto l'amore di Colui che ci ha amati molto ".
MEDITAZIONE
Gesù è ritornato in Galilea,i luoghi dell’inizio, per dare loro la pienezza: il Risorto è la luce decisiva che rischiara tutti coloro che camminano nelle tenebre e nell’ombra della morte: nessuno è escluso dalla parola e dalla partecipazione alla vita della famiglia divina: la comunione del battesimo con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (cf. Mt 28,19-20). 
Oggi noi, come gli undici discepoli sulla montagna, Lo adoriamo e riaffermiamo la nostra obbedienza al suo comando missionario. Egli sembra assente ma è in realtà sempre presente tra di noi (cf. Mt 28,20). È' per questo che si è fatto uomo nel seno della Vergine Madre: per essere l’Emmanuele, il Dio con noi (cf. Mt 1,23), fino alla fine del mondo. Francesco diceva: "Dobbiamo amare molto l'amore di Colui che ci ha amati molto ". FF784.

PREGHIERA
Esulti di santa gioia la tua Chiesa,
o Padre,
per il mistero che celebra
in questa liturgia di lode,
poiché nel tuo Figlio asceso al cielo
la nostra umanità è innalzata accanto a te,
e noi, membra del suo corpo,
viviamo nella speranza
di raggiungere Cristo,
nostro capo, nella gloria.
Egli è Dio, e vive e regna con te...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
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venerdì 26 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 27 Maggio 2017


San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 147
SABATO 27 MAGGIO 2017
GIOVANNI 16, 23b-28 
Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
Parola del Signore
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 782/783
782 Un frate laico desiderava aver un salterio e ne chiese licenza a Francesco. Ma egli invece del salterio gli presentò della cenere.
783 Ad uno dei suoi compagni che si dedicava un tempo alla predicazione, apparve in visione dopo morte e glielo proibì, ordinandogli di seguire la via della semplicità. E Dio è testimone che, dopo questa visione, il frate provò tanta dolcezza, che per numerosi giorni ebbe l'impressione che gli risuonassero direttamente all'orecchio le parole stillanti rugiada del Padre.

MEDITAZIONE
A Gesù piace anticipare le realtà sublimi che otterrà per i suoi attraverso la sua ormai prossima morte e la sua risurrezione. Cristo, Mediatore tra Dio e gli uomini, ha reso possibile che ci fosse una sola famiglia nel cielo e sulla terra, la famiglia dei figli di Dio. Il Padre eterno è nostro Padre, il suo regno, la sua casa e la vita divina del Cristo sono anche nostri. “Il Padre - posso dire con Gesù - mi ama”. È in questo nuovo ordine che la preghiera cristiana trova il suo posto. La preghiera ci serve per mantenere sempre aperto il dialogo con Gesù....dialogo che Francesco manteneva sempre vivo. Così pregava il Padre:                                                                                                                                                   "Venga il tuo regno: perché tu regni in noi per mezzo della grazia e ci faccia giungere nel tuo regno, ove la visione di te è senza veli, l'amore di te è perfetto,la comunione di te è beata, il godimento di te senza fine". FF269.
Preghiamo spesso..... uniamoci a Dio intimamente come faceva Francesco, e potremo udire la Sua voce...e avremo la gioia della Sua presenza.
PREGHIERA
Che Tu sia benedetto, Signore, Dio nostro, per il tuo Figlio che ci ha detto di pregare nel suo nome. Nel nome di Gesù, ti chiediamo una sola grazia: donaci il tuo Spirito, perchè rimanga in noi e ci faccia gustare fin da oggi la gioia della tua eternità.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
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giovedì 25 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 26 Maggio 2017

· 
San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 146
VENERDI' 26 MAGGIO 2017
S. FILIPPO NERI--memoria--
GIOVANNI 16, 20-23a
 In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Parola del Signore.
+ VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 781 Provava vivo dolore se uno si dedicava alla scienza trascurando la virtù, soprattutto se non rimaneva stabile nella vocazione in cui era quando da principio fu chiamato "I miei frati--diceva--che si lasciano attrarre dalla curiosità della scienza, si troveranno le mani vuote nel giorno della retribuzione. Preferirei che si irrobustissero maggiormente con le virtù in modo da avere con loro il Signore nell'angustia, una volta giunta l'ora della tribolazione. Perché --continuò--sta per giungere una tribolazione tale che i libri, buoni a nulla, saranno abbandonati negli armadi e nei ripostigli ".
Non diceva questo perché gli dispiacessero gli studi della Scrittura, ma per distogliere tutti da una premura eccessiva di imparare, e perché preferiva che fossero tutti buoni per carità piuttosto che saputelli per curiosità.
Presentiva anche che sarebbe venuto presto il tempo, in cui la scienza sarebbe stata occasione di rovina, e al contrario sostegno dello spirito l'aver atteso alla vita spirituale.

MEDITAZIONE 
La gioia promessa da Gesù ai suoi discepoli fiorirà al termine di un parto doloroso, immagine del mistero pasquale. Come Gesù, anche il cristiano non deve tirarsi indietro di fronte alla sofferenza, quando questa è necessaria per la crescita del vangelo. Francesco ne era consapevole. ""Aperto il libro per tre volte, sempre si imbatté nella Passione del Signore. Allora l'uomo pieno di Dio comprese che, come aveva imitato Cristo nelle azioni della sua vita, così doveva essere a lui conforme nelle sofferenze e nei dolori della Passione, prima di passare da questo mondo. E benché ormai quel suo corpo, che aveva nel passato sostenuto tante austerità e portato senza interruzione la croce del Signore, non avesse più forze, egli non provò alcun timore, anzi si sentì più vigorosamente animato ad affrontare il martirio.
L'incendio indomabile dell'amore per il buon Gesù erompeva in lui con vampe e fiamme di carità così forti, che le molte acque non potevano estinguerle"".
FF1224.
PREGHIERA
Signore, nonostante la vita nuova che abbiamo ricevuto nel battesimo, spesso ci sentiamo stretti dall'angoscia in un mondo senza gioia. Aiutaci ad accettare la fatica e la sofferenza della costruzione in un mondo nuovo, aperto alla vita dello Spirito. Tu che vivi e regni con lui nella gioia eterna, per i secoli dei secoli.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

mercoledì 24 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 25 Maggio 2017

 
San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 145
GIOVEDI' 25 MAGGIO 2017
S. BEDA
GIOVANNI 16, 16-20
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Ancora un poco e non mi vedrete; un po’ ancora e mi vedrete”. Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: “Che cos’è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un po’ ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?”. Dicevano perciò: “Che cos’è mai questo ‘‘un poco’’ di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire”. 
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: “Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un po’ ancora e mi vedrete? In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia”.
Parola del Signore.
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 780
Una volta disse che un uomo di grande cultura, se vuole entrare nell'Ordine, deve rinunciare in qualche modo anche alla scienza, per offrirsi nudo alle braccia del Crocifisso, dopo essersi espropriato di questa forma di possesso.

"La scienza-- spiegò--rende numerose persone restie alla perfezione, perché dona loro una certa rigidità, che non si piega agli insegnamenti umili. Per questo vorrei che un uomo letterato mi facesse prima questa preghiera:" Ecco, fratello, ho vissuto a lungo nel mondo e non ho conosciuto veramente il mio Dio. Ti prego, concedimi un luogo lontano dallo strepito degli uomini, dove possa ripensare nel dolore ai miei anni e dove, raccogliendo le dissipazioni del mio cuore, possa riformare in meglio lo spirito". Secondo voi--continuò--quale diverrebbe uno che incominciasse così? Certamente ne uscirebbe come un leone libero dalle catene, pronto a tutto, e la linfa- spirituale assorbita in principio aumenterebbe in lui con un progresso continuo. Alla fine, gli si potrebbe affidare con sicurezza il ministero della parola, certi che riverserebbe sugli altri il fervore che lo brucia".
Insegnamento veramente santo! Cosa ci può essere di più necessario per chi proviene da un ambiente così diverso, che rimuovere e togliere del tutto con la pratica dell'umiltà gli affetti mondani da lungo tempo consolidati e impressi nell'animo? Ben presto diverrebbe perfetto chi entrasse nella scuola della perfezione.
MEDITAZIONE
i discepoli ricevono da Gesù una promessa di felicità, di gioia; in virtù di quell’attimo che capovolge la situazione difficile in cui «i suoi», la comunità ecclesiale sono sottoposti, essi entreranno in una realtà di mondo illuminata dalla resurrezione. Tutti camminiamo verso questa pienezza. Come Francesco, anche noi cerchiamo il volto di Dio,...cerchiamo l'incontro che arricchisce tutta la nostra vita......la gioia senza fine promessa da Gesù.. Camminiamo con Francesco alla sequela di Cristo!

PREGHIERA
Signore Gesù, noi facciamo molta fatica a comprendere il mistero della tua croce. Ogni sofferenza, e quindi anche la tua, è per noi un mistero insolubile. Non tardare troppo a manifestarci il tuo trionfo sul male, perchè la nostra tristezza possa finalmente cambiarsi in gioia, oggi e sempre, nei secoli dei secoli.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

martedì 23 maggio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 24 Maggio 2017

 foto.
26 min
San Francesco e il Vangelo
12 aprile
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 144
MERCOLEDI' 24 MAGGIO 2017
DED. BASILICA DI S. FRANCESCO D'ASSISI
GIOVANNI 10, 22-30 
 Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.

+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 779 
Quando Francesco si faceva la tonsura, spesso ripeteva a chi gli tagliava i capelli: "Bada di non farmi una corona troppo larga! Perché voglio che i miei frati semplici abbiano parte nel mio capo".

Voleva appunto che l'Ordine fosse aperto allo stesso modo ai poveri e illetterati, e non soltanto ai ricchi e sapienti. "Presso Dio--diceva--non vi è preferenza di persone, e lo Spirito Santo, ministro generale dell'Ordine, si posa egualmente sul povero ed il semplice".
Avrebbe voluto inserire proprio questa frase nella Regola, ma non fu possibile perché era già stata confermata con bolla.
MEDITAZIONE
Risuona ancora nel mondo la domanda: «Se tu sei il Cristo, dìllo a noi apertamente».Tutto è già stato detto! 
Ma troppi schiamazzi assordanti impediscono di ascoltare la voce suadente del pastore. Gli stessi pastori, anch’essi spaventati, talvolta fuggono come mercenari e il gregge si disperde e i lupi rapaci entrano nell’ovile a fare strage. Ciò accade per mancanza di fede nel Pastore; non siamo ancora consapevoli della sua umile potenza; forse siamo tentati ancora di preferire un “capo” ad un umile pastore, egli però è il Figlio di Dio! San Francesco lo seguiva e lo imitava. "Presso Dio--diceva--non vi è preferenza di persone, e lo Spirito Santo, ministro generale dell'Ordine, si posa egualmente sul povero ed il semplice". FF779. Perciò, importante per noi tutti, è avere fede. Solo avere fede!

PREGHIERA
O Dio, che con pietre vive e scelte prepari il tempio della tua gloria, effondi sulla Chiesa il tuo Santo Spirito, perché, per intercessione del nostro Padre san Francesco, edifichi il popolo dei credenti che formerà la Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo ...


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen



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Mercoledì 24 maggio 2017 si celebra la Festa della Dedicazione della Basilica Papale di San Francesco d’Assisi, casa di tutta la famiglia francescana. È un momento di grande spiritualità per tutti i francescani che si riuniranno per celebrare l’evento e anche un’occasione per stare uno vicino all’altro e rafforzare il legame derivante dall’essere rami di quell’unico albero nato da San Francesco.

Il programma delle celebrazioni inizia martedì 23 maggio alle ore 19.00 con la preghiera dei Primi Vespri nella Chiesa Inferiore, preceduti dal rito del Lucernario.

Mercoledì 24 maggio alle ore 7.30 ci sarà l’accoglienza sulla Piazza Inferiore e la processione alla Chiesa Superiore.
Segue alle ore 8.00 la S. Messa nella Chiesa Superiore, presieduta fra Matteo Siro, Ministro Provinciale ofm capp.

In serata, alle ore 21.00, ci sarà la possibilità di una visita guidata alla Basilica con ingresso dalla Chiesa Inferiore.

La storia testimonia che subito dopo la canonizzazione del Santo, avvenuta il 16 luglio 1228, Papa Gregorio IX decise di edificare in suo onore una “Specialis Ecclesia” che potesse custodire nel tempo le spoglie mortali del Santo, dandole il titolo di “Caput et Mater” di tutto l'Ordine Francescano.

Lo stesso pontefice benedisse la prima pietra della Basilica il 17 luglio di quell’anno e il 25 maggio del 1230 ordinò che il corpo del Santo fosse traslato nella Chiesa Inferiore che probabilmente era già ultimata.
Nell'anno 1253 Papa Innocenzo IV consacrò solennemente le due chiese della Basilica.
Raccontano le cronache del tempo: «Era il 29 marzo 1228 quando Simone di Pucciarello donò al Papa Gregorio IX la sommità della collina detta Colle dell’Inferno dove venivano eseguite le condanne a morte. La Regola della Povertà Francescana era chiara e quindi Papa Gregorio IX accettò la donazione per poi “girarla” in uso perpetuo ai Frati nelle mani di Fratello Elia successore di San Francesco e di Pietro Cattani.

La collina cambiò subito nome prendendo il nome di Colle del Paradiso e su questo colle, che si dice fu indicato espressamente da San Francesco in punto di morte, sorse la grande Abbazia».