Giovanni 10, 1-10
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Leggenda Maggiore di San Bonaventura X,4: FF 1181
1181 Quando, trovandosi in pubblico, veniva improvvisamente visitato dal Signore, cercava sempre di celarsi in qualche modo ai presenti, perché gli intimi contatti con lo Sposo non si propalassero all'esterno. Quando pregava con i frati, evitava assolutamente le espettorazioni, i gemiti, i respiri affannosi, i cenni esterni, sia perché amava il segreto, sia perché, se rientrava nel proprio intimo, veniva rapito totalmente in Dio. Spesso ai suoi confidenti diceva cose come queste: “ Quando il servo di Dio, durante la preghiera, riceve la visita del Signore, deve dire: " O Signore, tu dal cielo hai mandato a me, peccatore e indegno, questa consolazione, e io la affido alla tua custodia, perché mi sento un ladro del tuo tesoro". E quando torna dall'orazione, deve mostrarsi così poverello e peccatore, come se non avesse ricevuto nessuna grazia speciale ”.
MEDITAZIONE
Così è il Buon Pastore: consola gli afflitti nella loro disperazione, e incoraggia le persone sole nel loro isolamento. Il Vangelo suggerisce che il Buon Pastore è raro. La sua vocazione è pericolosa. La sicurezza delle pecore è la sua sola preoccupazione ed egli darà la vita per salvarle. Ciò ridefinisce il ruolo di ogni guida: a questa prova molti risultano incapaci, altri si fanno irretire dalle insidie del maligno. Cristo parla sempre del suo ruolo di pastore: non è venuto per essere servito, non è venuto per trattare le persone con arroganza; è venuto per salvare le sue pecorelle e, se è necessario, per morire per loro. Noi siamo le sue pecore: Lui ci libera e ci conduce alla vita piena. Lui ci trascina con sé nel seno del Padre. Lui è la “Porta del Padre”. A noi il compito di accoglierlo nella nostra vita, di fargli posto nel nostro cuore. Il legame che unisce Francesco a Gesù, lo unisce anche al Padre. Se riusciamo ad amare Dio e i fratelli come ha amato lui, tutti gli uomini riusciranno ad essere riuniti in una sola realtà d’amore.
PREGHIERA Signore Gesù, come un vero pastore Tu ci conosci uno per uno e ci chiami per nome. Fra le tante voci che risuonano intorno a noi, aiutaci a riconoscere la tua e a lasciarci guidare da Te verso quell’abbondanza di vita che Tu vuoi donarci, nei secoli dei secoli.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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