Giovedì 23 Aprile 2015
Giovanni 6, 44-51
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
Leggenda maggiore di San Bonaventura X,1 : FF 1176
MEDITAZIONE
PREGHIERA
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
Giovanni 6, 44-51
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Leggenda maggiore di San Bonaventura X,1 : FF 1176
CAPITOLO X A AMORE PER LA VIRTÙ DELL' ORAZIONE 1 1176Francesco, il servo di Cristo, vivendo nel corpo, si sentiva in esilio dal Signore e, mentre ormai all'esterno era diventato totalmente insensibile, per amore di Cristo, ai desideri della terra, si sforzava, pregando senza interruzione, di mantenere lo spirito alla presenza di Dio, per non rimanere privo delle consolazioni del Diletto. La preghiera era la sua consolazione, quando si dava alla contemplazione, e quasi fosse ormai un cittadino del cielo e un concittadino degli Angeli, con desiderio ardente ricercava il Diletto, da cui lo separava soltanto il muro del corpo. La preghiera era anche la sua difesa, quando si dava all'azione, poiché, mediante l'insistenza nella preghiera, rifuggiva, in tutto il suo agire, dal confidare nelle proprie capacità, metteva ogni sua fiducia nella bontà divina, gettando nel Signore la sua ansietà. Sopra ogni altra cosa -- asseriva con fermezza -- il religioso deve desiderare la grazia dell'orazione e incitava in tutte le maniere possibili i suoi frati a praticarla con zelo, convinto che nessuno fa progressi nel servizio di Dio, senza di essa. Camminando e sedendo, in casa e fuori, lavorando e riposando, restava talmente intento all'orazione da sembrare che le avesse dedicato ogni parte di se stesso: non solo il cuore e il corpo, ma anche l'attività e il tempo.
MEDITAZIONE
Più che a guardare con nostalgia l’innocenza perduta, il cristiano è chiamato ad impegnarsi per la conquista di questo dono supremo: la Vita eterna, il Regno che lo attende, accogliendo umilmente la Parola nella fede, come Maria, lottando coraggiosamente per amore e a servizio del Vangelo, attendendo con vigilanza il futuro che è già iniziato. Francesco d’Assisi aveva compreso bene questa realtà evangelica e infatti di lui si dice che cresceva nella semplicità attraverso l’amore per la povertà. Ci mettiamo con lui, fiduciosi, alla sequela di Gesù, per divenire anche noi costruttori e annunciatori del Regno!
PREGHIERA
Ti adoriamo, Gesù, Figlio Unigenito, Amen del Padre venuto a evangelizzare pace fra l’Eterno e il tempo, hai spezzato per la moltitudine il pane vero e santo del tuo Corpo, hai colmato le vuote anfore della nostra gioia con il vino nuovo di una festa senza fine. Lode e benedizione a Te, Cristo Signore.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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