Giovanni 6, 16-21
Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.Leggenda di San Bonaventura IX,6: FF 1171
1171 6. Lasciato il mare, incominciò a pellegrinare sulla terra spargendovi il seme della salvezza e raccogliendo una messe abbondante di buoni frutti. Ma era il frutto del martirio quello che maggiormente lo attirava; era il merito di morire per Cristo, quello che egli bramava al di sopra di ogni altra opera virtuosa e meritoria. Si mise, perciò in cammino alla volta del Marocco, con l'intento di predicare al Miramolino e alla sua gente il Vangelo di Cristo e di vedere se riusciva in tale maniera a conquistare la sospirata palma dei martiri. Era spinto da un desiderio così intenso, che, quantunque di fisico debole, precedeva correndo il suo compagno di pellegrinaggio: bramoso di realizzare il proposito, in ebbrezza di spirito, volava. Aveva già raggiunto la Spagna, quando, per disposizione di Dio che lo riservava ad altri compiti, fu colpito da una malattia gravissima, che fece svanire i suoi desideri. L`uomo di Dio capì, allora, che la sua vita era ancora necessaria ai suoi figli e, benché ritenesse la morte un guadagno, tornò indietro, a pascere le pecore affidate alle sue cure.
MEDITAZIONE
Il Signore rivela il proprio dominio sulla creazione con due eventi miracolosi. E’ un miracolo il fatto che, nel cuore della notte, Gesù all’improvviso vada verso di loro camminando sull’acqua. E’ un miracolo il fatto che, appena Gesù è salito sulla barca, raggiungano in un attimo la riva: Gesù comanda alle forze della natura che gli obbediscono. Tutto questo aiuterà i discepoli ad accogliere l’Eucarestia. Colui che moltiplica miracolosamente il pane, che cammina sulle acque, che non conosce le distanze e che domina completamente le forze della natura, può certamente trasformare il pane nella propria carne e il vino nel proprio sangue. Gesù è Dio ed era con loro. Da Lui riceveranno il pane di vita che sazierà l’intimo delle loro anime e le fortificherà: non saranno più abbandonati a sé stessi nelle tempeste della vita. Ma il Signore è anche con noi e ci impegna ad essere pieni di pace e di misericordia verso tutti, consapevoli che anche con un sorriso o un’espressione serena possiamo donare un po’ di gioia e di pace a chi è nella prova. Pieghiamoci docilmente alla Volontà di Dio e umilmente cerchiamo la verità, come ha sempre fatto Francesco, che non ha mai cercato di piegare Dio alle proprie attese e desideri.
PREGHIERA Signore, Dio nostro, sul mare della nostra vita quotidiana spesso si scatena la tempesta. Manda il tuo Figlio a calmare le acque, facendoci pregustare la pace che godremo presso di Te nei secoli dei secoli.
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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