martedì 31 gennaio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 2 Febbraio 2017

 SAN FRANCESCO E IL VANGELO 33

GIOVEDI' 2 FEBBRAIO 2017
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE-festa-proprio
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Antifona d'ingresso
BENEDIZIONE DELLE CANDELE E PROCESSIONE 

Il Signore nostro Dio verrà con potenza, 
e illuminerà il suo popolo. Alleluia. 

Fratelli carissimi, sono passati quaranta giorni dalla solennità del Natale. 
Anche oggi la Chiesa è in festa, celebrando il giorno in cui Maria e Giuseppe presentarono Gesù al tempio. 
Con quel rito il Signore si assoggettava alle prescrizioni della legge antica, ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede. 
Guidati dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna; illuminati dallo stesso Spirito riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza. 
Anche noi qui riuniti dallo Spirito Santo andiamo incontro al Cristo nella casa di Dio, dove lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria. 

Dopo l’esortazione il sacerdote benedice le candele, dicendo a mani giunte la seguente orazione: 

Preghiamo. 
O Dio, fonte e principio di ogni luce, 
che oggi hai rivelato al santo vecchio Simeone 
il Cristo, vera luce di tutte le genti, 
benedici + questi ceri 
e ascolta le preghiere del tuo popolo, 
che viene incontro a te 
con questi segni luminosi 
e con inni di lode; 
guidalo sulla via del bene, 
perché giunga alla luce che non ha fine. 
Per Cristo nostro Signore. 

Oppure: 
Preghiamo. 
O Dio, creatore e datore di verità e di luce, 
guarda noi tuoi fedeli riuniti nel tuo tempio 
e illuminati dalla luce di questi ceri, 
infondi nel nostro spirito 
lo splendore della tua santità, 
perché possiamo giungere felicemente 
alla pienezza della tua gloria. 
Per Cristo nostro Signore.


LUCA 2, 22-40
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 

Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.

Forma breve (Lc 2,22-32):

Dal Vangelo secondo Luca

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 

Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Parola del Signore

+ Vita Seconda di Tommaso da Celano 668
Un giorno, dopo una predica del Santo nella Marca di Ancona, si presentò uno, che gli chiese umilmente di entrare nell'Ordine. «Se ti vuoi unire ai poveri di Dio-- gli rispose Francesco--distribuisci prima i tuoi beni ai poveri del mondo». A queste parole quegli se ne andò e, guidato da amore carnale, distribuì i suoi averi ai parenti, niente ai poveri. Ritornato ed avendo riferito al Santo la sua generosa munificenza: «Va per la tua strada, frate mosca,--gli disse con ironia il Padre--perché non sei ancora uscito dalla tua casa e dalla tua parentela. Ai tuoi consanguinei hai dato i tuoi beni, ed hai defraudato i poveri: non sei degno dei poveri servi di Dio. Hai cominciato dalla carne ed hai posto un fondamento rovinoso per un edificio spirituale».

Se ne ritornò quell'uomo carnale ai parenti e riprese i suoi beni, perché non avendo voluto lasciarli ai poveri, aveva ben presto abbandonato il suo proposito di perfezione.

Quanti oggi si ingannano con questa messinscena della distribuzione dei loro beni e vogliono dare inizio ad una vita di perfezione con un comportamento così mondano!
Infatti nessuno si consacra a Dio per arricchire i suoi parenti, ma per riscattare i suoi peccati col prezzo della misericordia, e così acquistare la vita eterna col frutto di opere buone.
Inoltre insegnava spesso che «se i frati si trovavano in necessità » dovevano ricorrere ad estranei piuttosto che ai postulanti, anzitutto per l'esempio, poi per evitare ogni specie di turpe interesse.


MEDITAZIONE
In oriente questa festa viene chiamata: <L'incontro>. Nel suo tempio, il Signore ha incontrato il popolo dei credenti nelle persone di Simeone e di Anna. Anche noi, oggi, andiamo incontro a Colui che è <la luce del mondo>, e l'accogliamo nella sua chiesa con tutto lo slancio della nostra fede battesimale. A coloro che professano fedelmente questa fede per tutto il tempo della vita, è promesso <l'incontro> ultimo e definitivo con il Signore nel suo Regno.Il vecchio Simeone si presenta come il simbolo della luna attesa messianica e della fedeltà all'alleanza. Il mistero del Cristo è già svelato, ma incontrerà molte contraddizioni e rifiuti. La passione sarà il momento tragico di questi rifiuti, e Maria ne sarà testimone. Nella <Lettera a tutto l'Ordine>, Francesco scrisse: "Ascoltate, figli di Dio e miei fratelli, porgete ascolto alle mie parole e obbedite alla voce del Figlio di Dio.
Custodite con tutto il cuore i suoi comandamenti, adempite come meglio potete i suoi consigli. Dategli lode, perché egli è buono, dategli gloria con le vostre opere. Per questo egli vi ha mandati nel mondo: perché gli rendiate testimonianza con le parole e con le opere facciate sapere a tutti che nessuno è onnipotente all'infuori di lui. Siate perseveranti, anche tra le difficoltà, adempiendo con lealtà e costanza quando avete promesso. Vi scongiuro tutti, fratelli, baciandovi i piedi, e con tutto il fervore di cui sono capace, che abbiate tutta la riverenza e tutta l'adorazione di cui siete capaci verso il santissimo corpo e sangue del Signor nostro Gesù Cristo, nel quale tutte le cose del cielo e della terra sono state riconciliate con Dio...." FF216.


PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno, 
guarda i tuoi fedeli riuniti 
nella festa della Presentazione al tempio 
del tuo unico Figlio fatto uomo, 
e concedi anche a noi di essere presentati a te 
pienamente rinnovati nello spirito. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen











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