martedì 14 marzo 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 15 Marzo 2017

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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 74
MERCOLEDI' 15 MARZO 2017
MATTEO 20, 17-28
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.
+ Vita Seconda di Tommaso da Celano 708
Un frate di spirito e che viveva da molti anni nell'Ordine, era afflitto da una forte tentazione della carne e sembrava quasi inghiottito nel vortice della disperazione. Ogni giorno gli si raddoppiava la pena, mentre la coscienza, più scrupolosa che delicata, lo spingeva a confessarsi di un nonnulla. Perché, a dir vero, non ci si dovrebbe confessare con tanta premura di avere una tentazione, ma se mai di aver ceduto, anche poco, alla tentazione. Egli poi provava tanta vergogna, che per timore di rivelare tutto ad un solo sacerdote-- tanto più che erano solo ombre-- divideva in più parti le sue ansie e ne confidava un po' agli uni e un po' agli altri.
Ma mentre un giorno stava passeggiando con Francesco, gli dice il Santo: «Fratello, ti ordino di non confessare più a nessuno la tua tribolazione. E non aver paura, perché ciò che avviene attorno a te, senza il tuo consenso, ti sarà attribuito a merito, non a colpa. Ogni volta che sarai nell'angustia, dì con il mio permesso sette Pater Noster ».
Meravigliato come il Santo avesse conosciuto tutto, fu ricolmo di gioia e poco dopo si trovò libero da ogni tormento.

MEDITAZIONE
Davvero i disegni di Dio trascendono ogni umana immaginazione: nessuno al mondo avrebbe potuto pensare che la redenzione si dovesse attuare mediante l’umiliazione del figlio di Dio nell’incarnazione prima, e poi nella crudelissima passione e nella sua morte nell’ignominia della croce. Chi del resto avrebbe potuto misurare in anticipo l’immensità dell’amore di Dio e della sua misericordia senza limiti? Avremmo dovuto saper valutare prima la gravità del peccato e tutte le sue funeste conseguenze. La via della vera gloria ha ora un percorso completamente diverso: consiste nella sequela di Cristo, consiste nel bere il calice amaro del dolore e delle nostre umane passioni fino al martirio, fino alla croce, abbracciata come da lui per amore. Chi vuole diventare grande dice più esplicitamente Gesù, contrariamente all’andazzo del mondo, «si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti». Questa dimensione dell’amore era completamente ignota prima di Cristo. Ora deve essere motivo fondamentale della nostra fede e orientamento sicuro del nostro agire, come lo fu per san Francesco: lui aveva capito che nel regno di Dio essere grandi significa farsi servi e partecipare alle sofferenze del Figlio dell'uomo.

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, l'ambizione e il desiderio di grandezza ci rendono incapaci di seguire l'esempio del tuo Figlio, che non è venuto per essere servito ma per servire, anche a prezzo della vita. Donaci la grazia e la forza di bere anche noi al tuo calice, oggi nella sofferenza, ma domani nella gioia del tuo regno, nei secoli dei secoli.


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen









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