VENERDI' 6 MAGGIO 2016
GIOVANNI 16, 20-23a
Nessuno potrà togliervi la vostra gioia
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Parola del Signore
DALLA LEGGENDA PERUGINA 1584
EFFICACIA DELLA SUA PREGHIERA
1584 36. Mentre Francesco attraversava una provincia, gli venne incontro l'abate di un monastero, che lo venerava con profondo affetto. L'abate scese da cavallo e si trattenne per qualche ora in conversazione con Francesco parlando sulla salvezza dell'anima sua. Al momento del commiato, I'abate gli chiese con viva devozione che pregasse per lui. Gli rispose Francesco: « Lo farò volentieri ».
Quando l'abate fu un poco lontano, il Santo disse al suo compagno: « Fratello, fermiamoci un momento, perché voglio pregare per l'abate, come ho promesso ». E si raccolse in orazione. Era infatti abitudine di Francesco, se qualcuno per devozione lo avesse richiesto di pregare Dio per la salvezza della sua anima, di fare orazione più presto che poteva, per timore di scordarsene.L'abate intanto seguitava il suo cammino. Non si era allontanato molto da Francesco, quando il Signore lo visitò nel cuore. Un soave calore gli soffuse il volto e per un istante si sentì elevato in estasi. Tornato in sé, subito si rese conto che Francesco aveva pregato per lui, cominciò a lodare Dio, e fu ricolmo di letizia nel corpo e nello spirito.Da quel giorno provò per il Santo una devozione più grande, poiché aveva
sperimentato in se stesso l'alta santità di Francesco. E finché visse considerò quello un grande miracolo, e più volte raccontava l'accaduto ai fratelli e agli altri.
MEDITAZIONE
La gioia promessa da Gesù ai suoi discepoli fiorirà al termine di un parto doloroso,
sofferenza e gioia per la nascita di un mondo nuovo: immagine del mistero pasquale. Infatti, la gioia
che ci propone è frutto della sua Pasqua, passaggio che apre la vita dentro la morte. Che nessuna morte ci privi della speranza che Egli è, e nulla ci faccia dimenticare le sue parole. Come Gesù, anche il cristiano non deve tirarsi indietro di fronte alla sofferenza, quando questa è necessaria per la crescita del Vangelo, basta restare saldi nella fede e “nessuno ci potrà togliere la nostra gioia”. Così Francesco esortava i suoi seguaci: “Nient'altro dunque dobbiamo desiderare, niente altro volere, nient'altro ci piaccia e diletti, se non il Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero Dio, il quale è il bene pieno, ogni bene, tutto il bene, vero e sommo bene, che solo è buono, pio, mite, soave e dolce, che solo è santo, giusto, vero, santo e retto, che solo è benigno, innocente, puro, dal quale e per il quale e nel quale è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria di tutti i penitenti e giusti, di tutti i santi che godono insieme nei cieli”. FF 70. Perciò, fratelli, mentre viviamo in questa vita, la certezza della Sua presenza ci appaga; non abbiamo bisogno di interrogarci sul passato o sul futuro. Cristo, Signore risorto, dà il senso ultimo della storia e della nostra vita.
PREGHIERA
Signore, nonostante la vita nuova che abbiamo ricevuto nel Battesimo, spesso ci sentiamo stretti dall'angoscia in un mondo senza gioia. Aiutaci ad accettare la fatica e la sofferenza della sofferenza di un mondo nuovo, aperto alla vita dello Spirito. Tu che vivi e regni con Lui nella gioia eterna,per i secoli dei secoli.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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