SAN FRANCESCO E IL VANGELO 122
DOMENICA 1 MAGGIO 2016
GIOVANNI 14,23-29
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Parola del Signore
Dalla LEGGENDA PERUGINA 1578
ESCE DI CELLA
PER BENEDIRE UN FRATELLO
1578 31. Un frate uomo spirituale e amico di Dio, abitava a Rieti nel luogo dei frati. Un
giorno si alzò e, sospinto dal desiderio di vedere Francesco e di ricevere la sua benedizione,
venne con viva devozione al romitorio di Greccio, dove allora il Santo soggiornava.
Francesco aveva già preso il suo pasto e stava ritirato in una cella, dove pregava e riposava.
Siccome era quaresima, non ne usciva che all'ora della refezione, per poi tornare subito al suo
isolamento.
Il nuovo arrivato rimase molto avvilito nel non trovarlo, attribuendo la disdetta ai suoi
peccati, soprattutto perché gli era giocoforza rientrare al suo convento entro la giornata. I
compagni del Santo cercarono di consolarlo, ed egli stava ripartendo. Si era allontanato per lo
spazio di un tiro di sasso, quando Francesco, per volontà del Signore, uscì dalla cella, chiamò
uno dei compagni ( quello che era solito accompagnarlo fino alla fontana) e gli disse: «
Avverti quel frate di voltarsi verso di me ». Quello girò la faccia verso il Santo, il quale tracciò
un segno di croce e lo benedisse. Ricolmo di intima gioia e allegria, quel frate lodò Dio che aveva esaudito il suo
desiderio. La sua consolazione fu tanto più grande, in quanto comprese che era stato
benedetto per volontà del Signore, senza sua richiesta e senza intervento di nessuno.
Anche i compagni di Francesco e gli altri frati dell'eremo ne furono stupiti, e ritennero
quello un grande miracolo, giacché nessuno aveva avvisato il Santo dell'arrivo di quel frate.
D'altronde né i compagni né alcun altro frate osavano andare da lui se non erano chiamati.
Non soltanto a Greccio, ma dovunque Francesco soggiornasse in preghiera, voleva stare
totalmente isolato, e vietava che qualsiasi andasse a visitarlo, se non chiamato.
PER BENEDIRE UN FRATELLO
1578 31. Un frate uomo spirituale e amico di Dio, abitava a Rieti nel luogo dei frati. Un
giorno si alzò e, sospinto dal desiderio di vedere Francesco e di ricevere la sua benedizione,
venne con viva devozione al romitorio di Greccio, dove allora il Santo soggiornava.
Francesco aveva già preso il suo pasto e stava ritirato in una cella, dove pregava e riposava.
Siccome era quaresima, non ne usciva che all'ora della refezione, per poi tornare subito al suo
isolamento.
Il nuovo arrivato rimase molto avvilito nel non trovarlo, attribuendo la disdetta ai suoi
peccati, soprattutto perché gli era giocoforza rientrare al suo convento entro la giornata. I
compagni del Santo cercarono di consolarlo, ed egli stava ripartendo. Si era allontanato per lo
spazio di un tiro di sasso, quando Francesco, per volontà del Signore, uscì dalla cella, chiamò
uno dei compagni ( quello che era solito accompagnarlo fino alla fontana) e gli disse: «
Avverti quel frate di voltarsi verso di me ». Quello girò la faccia verso il Santo, il quale tracciò
un segno di croce e lo benedisse. Ricolmo di intima gioia e allegria, quel frate lodò Dio che aveva esaudito il suo
desiderio. La sua consolazione fu tanto più grande, in quanto comprese che era stato
benedetto per volontà del Signore, senza sua richiesta e senza intervento di nessuno.
Anche i compagni di Francesco e gli altri frati dell'eremo ne furono stupiti, e ritennero
quello un grande miracolo, giacché nessuno aveva avvisato il Santo dell'arrivo di quel frate.
D'altronde né i compagni né alcun altro frate osavano andare da lui se non erano chiamati.
Non soltanto a Greccio, ma dovunque Francesco soggiornasse in preghiera, voleva stare
totalmente isolato, e vietava che qualsiasi andasse a visitarlo, se non chiamato.
MEDITAZIONE
Dopo la promessa della pace, quella che solo Cristo sa dare, viene quella dello Spirito: essa è una garanzia di assistenza su tutto ciò che la Chiesa intraprende. Lo Spirito è dato alla Chiesa , quando essa cerca di amare il suo Signore e ubbidirgli. E nell'ubbidienza d'amore a Cristo, dopo la prova della passione, la Chiesa scopre la gioia. Se lo Spirito non fosse presente in essa, la Chiesa non sussisterebbe: l'esistenza della Chiesa è dunque un segno evidente della presenza dello Spirito. D'ora in poi Cristo si manifesta attraverso la Chiesa quando essa ama il Signore nell'obbedienza della fede e quando vive la gioia piena che suscita lo Spirito in lei. “ Francesco fu molto duro, sempre, con il suo corpo. Ma il suo più alto e appassionato impegno fu quello di possedere e conservare in sé stesso la gioia spirituale....” e diceva: “Quando mi trovo in un momento di tentazione e di avvilimento, mi basta guardare la gioia del mio compagno per riavermi dalla crisi di abbattimento e riconquistare la gioia interiore” . Abbiamo bisogno dello Spirito santo. Invochiamo il suo aiuto e la sua forza: Lui ha sostenuto Gesù nella sua opera e sosterrà anche noi nella nostra debolezza.
Dopo la promessa della pace, quella che solo Cristo sa dare, viene quella dello Spirito: essa è una garanzia di assistenza su tutto ciò che la Chiesa intraprende. Lo Spirito è dato alla Chiesa , quando essa cerca di amare il suo Signore e ubbidirgli. E nell'ubbidienza d'amore a Cristo, dopo la prova della passione, la Chiesa scopre la gioia. Se lo Spirito non fosse presente in essa, la Chiesa non sussisterebbe: l'esistenza della Chiesa è dunque un segno evidente della presenza dello Spirito. D'ora in poi Cristo si manifesta attraverso la Chiesa quando essa ama il Signore nell'obbedienza della fede e quando vive la gioia piena che suscita lo Spirito in lei. “ Francesco fu molto duro, sempre, con il suo corpo. Ma il suo più alto e appassionato impegno fu quello di possedere e conservare in sé stesso la gioia spirituale....” e diceva: “Quando mi trovo in un momento di tentazione e di avvilimento, mi basta guardare la gioia del mio compagno per riavermi dalla crisi di abbattimento e riconquistare la gioia interiore” . Abbiamo bisogno dello Spirito santo. Invochiamo il suo aiuto e la sua forza: Lui ha sostenuto Gesù nella sua opera e sosterrà anche noi nella nostra debolezza.
PREGHIERA
O Dio, che hai promesso
di stabilire la tua dimora
in quanti ascoltano la tua parola
e la mettono in pratica,
manda il tuo Spirito,
perché richiami al nostro cuore
tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato
e ci renda capaci di testimoniarlo
con le parole e con le opere. Per Cristo nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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