SAN FRANCESCO E IL VANGELO 138
MARTEDI' 17 MAGGIO 2017
S. Pasquale Baylon—Memoria-
S. Pasquale Baylon—Memoria-
MARCO 9, 30-37
Il Figlio dell’uomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore
DALLA LEGGENDA PERUGINA 1595
SUA RIPUGNANZA A FARSI CURARE
1595 46. All'avvicinarsi della stagione favorevole per curare il male d'occhi, Francesco lasciò
quel luogo, benché la sua infermità fosse peggiorata. Teneva la testa avvolta in un grande
cappuccio confezionato dai frati, e siccome non poteva sopportare la luce del giorno a causa
degli acerbi dolori che gli provocava, portava sugli occhi una fascia di lana e di lino cucita col
cappuccio. I compagni, accomodatolo sopra una cavalcatura, lo condussero all'eremitaggio di
Fonte Colombo presso Rieti, per consultare un medico di questa città, esperto nel curare le
oftalmie.
Venne il medico all'eremitaggio e disse a Francesco che bisognava cauterizzarlo dalla
mascella al sopracciglio dell'occhio più malato. Ma il Santo non voleva s'incominciasse il
trattamento prima che arrivasse frate Elia.
Lo stette ad aspettare, ma quello non poteva venire, per i molti impegni che lo
trattenevano. Così Francesco restava incerto se cominciare o no. Finalmente, pressato dalla
necessità, soprattutto per l'ingiunzione del vescovo di Ostia e del ministro generale, si
indusse a obbedire. Egli provava un forte disagio a preoccuparsi di se stesso, per questo
desiderava che tale incombenza cadesse sul suo ministro.
1595 46. All'avvicinarsi della stagione favorevole per curare il male d'occhi, Francesco lasciò
quel luogo, benché la sua infermità fosse peggiorata. Teneva la testa avvolta in un grande
cappuccio confezionato dai frati, e siccome non poteva sopportare la luce del giorno a causa
degli acerbi dolori che gli provocava, portava sugli occhi una fascia di lana e di lino cucita col
cappuccio. I compagni, accomodatolo sopra una cavalcatura, lo condussero all'eremitaggio di
Fonte Colombo presso Rieti, per consultare un medico di questa città, esperto nel curare le
oftalmie.
Venne il medico all'eremitaggio e disse a Francesco che bisognava cauterizzarlo dalla
mascella al sopracciglio dell'occhio più malato. Ma il Santo non voleva s'incominciasse il
trattamento prima che arrivasse frate Elia.
Lo stette ad aspettare, ma quello non poteva venire, per i molti impegni che lo
trattenevano. Così Francesco restava incerto se cominciare o no. Finalmente, pressato dalla
necessità, soprattutto per l'ingiunzione del vescovo di Ostia e del ministro generale, si
indusse a obbedire. Egli provava un forte disagio a preoccuparsi di se stesso, per questo
desiderava che tale incombenza cadesse sul suo ministro.
MEDITAZIONE
Mentre Gesù annuncia le umiliazioni che lo attendono, i discepoli pensano soltanto a “farsi una posizione” nel Regno. Il Cristo li richiama allora a seguire il suo esempio ponendosi al servizio dei fratelli. La vera grandezza consiste nel servire i più piccoli, perchè in loro si serve il Signore stesso. La vita di chi vuol servire il Signore deve svolgersi nella rettitudine, unificata dall'amore di Dio; deve svolgersi non nella paura, ma nel timore del Signore, cioè in un profondo rispetto, tutto permeato di amore. Viviamo in Cristo e nel suo amore? Amare Dio è fare la sua volontà, come ha scelto di fare Francesco. “Chi potrebbe descrivere degnamente il fervore di carità, che infiammava Francesco, amico dello sposo? Poiché egli, come un carbone ardente, pareva tutto divorato dalla fiamma dell'amor divino. Al sentir nominare l'amor del Signore, subito si sentiva stimolato, colpito, infiammato: quel nome era per lui come un plettro, che gli faceva vibrare l'intimo del cuore”. FF1161. Siamo disposti a rinunciare al luccichio del mondo, come Francesco, lasciando morire in noi “l'uomo vecchio” per vivere secondo la volontà di Dio e i desideri del Suo Cuore ?
PREGHIERA
Signore, Dio nostro, Tu hai inviato il tuo Figlio, primogenito di ogni creatura, perchè fossel'ultimo di tutti e il servo di tutti. Insegnaci l'umiltà e rendici disponibili verso i più piccoli dei nostri fratelli, seguendo l'esempio di Gesù Cristo, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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