sabato 24 novembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 25 NOVEMBRE 2018



SAN FRANCESCO E IL VANGELO 329
DOMENICA 25 NOVEMBRE 2018
N.S.GESU' CRISTO- RE DELL'UNIVERSO-solennità
Giovanni 18, 33b-37
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». 
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».


SAN FRANCESCO E I FIORETTI: FF 1840                                                                                                                  CAPITOLO XII
Come santo Francesco puose frate Masseo allo ufficio della porta, della limosina e della cucina; poi a priego degli altri frati ne lo levò.
1840 Santo Francesco, volendo aumiliare frate Masseo, acciò che per molti doni e grazie che Iddio gli dava non si levasse in vanagloria, ma per virtù della umiltà crescesse con essi di virtù in virtù; una volta ch' egli dimorava in luogo solitario con que' primi suoi compagni veramente santi, de' quali era il detto frate Masseo, disse un dì a frate Masseo dinanzi a tutti i compagni: « O frate Masseo, tutti questi tuoi compagni hanno la grazia della contemplazione e della orazione; ma tu hai la grazia della predicazione della parola di Dio a soddisfare al popolo. E però io voglio, acciò che costoro possano intendere alla contemplazione, che tu faccia l' ufficio della porta e della limosina e della cucina; e quando gli altri frati mangeranno, e tu mangerai fuori della porta del luogo, sicchè a quelli che verranno al luogo, innanzi che picchino, tu soddisfaccia loro di qualche buone parole di Dio, sicchè non bisogni niuno andare fuori allora altri che tu. E questo fa per lo merito di santa obbidienza ». Allora frate Masseo si trasse il cappuccio e inchinò il capo, e umilemente ricevette e perseguitò questa obbedienza per più dì, facendo l' ufficio della porta, della limosina e della cucina.
Di che li compagni, come uomini alluminati da Dio, cominciarono a sentire ne' cuori loro grande rimordimento, considerando che frate Masseo era uomo di grande perfezione com' eglino o più, e a lui era posto tutto il peso del luogo e non a loro. Per la qual cosa eglino si mossono tutti di uno volere, e andorono a pregare il padre santo che gli piacesse distribuire fra loro quelli uffici, imperò che le loro coscienze per nessuno modo poteano sostenere che frate Masseo portasse tante fatiche. Udendo cotesto, santo Francesco sì credette a' loro consigli e acconsentì alle loro volontà. E chiamato frate Masseo, sì gli disse: « Frate Masseo, li tuoi compagni vogliono fare parte degli uffici ch' io t' ho dati; e però io voglio che li detti uffici si dovidano ». Dice frate Masseo con grande umiltà e pazienza: « Padre, ciò che m' imponi, o di tutto o di parte, io il reputo fatto da Dio tutto ». Allora santo Francesco, vedendo la carità di coloro e la umiltà di frate Masseo fece loro una predica maravigliosa e grande della santissima umiltà, ammaestrandoli che quanto maggiori doni e grazie ci dà Iddio, tanto noi dobbiamo esser più umili; imperò che sanza l' umiltà nessuna virtù è accettabile a Dio. E fatta la predica, distribuì gli uffici con grandissima carità.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.
MEDITAZIONE
Gesù, nostro Signore e Salvatore, è il Re dell’Universo! Giovanni sceglie questo titolo come simbolo del potere di Cristo, su tutto e su tutti. Con la sua morte è giunta l’ora della verità, cioè che l’umanità può accedere alla comunione con Dio. La morte di Gesù non è una fine, al contrario, inaugura un Regno che non avrà mai fine. Siamo tutti in cammino verso un Regno che non è di questo mondo, vi andiamo con tanta fede e senza paura, perché il Regno di Dio è già in noi ! La carità e la santa umiltà ci permettono di vivere sempre in comunione con Dio. Nel brano dei “ Fioretti”(FF 1840) leggiamo che Francesco, “ vedendo la carità di coloro e la umiltà di frate Masseo fece loro una predica maravigliosa e grande della santissima umiltà, ammaestrandoli che quanto maggiori doni e grazie ci dà Iddio, tanto noi dobbiamo esser più umili; imperò che sanza l' umiltà nessuna virtù è accettabile a Dio”.

PREGHIERA
O Dio, fonte di ogni paternità,
che hai mandato il tuo Figlio
per farci partecipi del suo sacerdozio regale,
illumina il nostro spirito,
perché comprendiamo che servire è regnare,
e con la vita donata ai fratelli
confessiamo la nostra fedeltà al Cristo,
primogenito dei morti
e dominatore di tutti i potenti della terra. Per Gesù Cristo, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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