venerdì 30 novembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 1 DICEMBRE 2018

  

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 335
SABATO 1 DICEMBRE 2018
S.ELIGIO-
LUCA 21,34-36
Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Parola del Signore
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+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XVII
PERSONE SOFFERENTI PER DEFORMITA' E FRATTURE
983
162. Un uomo di nome Niccolò, di Foligno, aveva la gamba sinistra rattrappita e soffriva per così grande disgrazia; aveva speso con i medici per riottenere la sua salute tanto che si era indebitato oltre ogni volere e possibilità. Non avendo tratto alcun sollievo dal loro aiuto, esacerbato dal cruento dolore tanto che coi suoi ripetuti urli non permetteva nemmeno ai vicini di dormire di notte~ finalmente fece voto a Dio e a san Francesco e si fece portare alla sua tomba. Mentre stava pregando durante la notte davanti al tumulo, la gamba gli si raddrizzò, ed egli esultante di gioia poté ritornare a casa senza alcun bastone.
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MEDITAZIONE
Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo". Gesù ha vinto e noi partecipiamo alla sua vittoria se rimaniamo uniti a lui, pregando e vigilando. L'ultimo giorno dell'anno. liturgico ci mette in questa atmosfera di fiducia e di pace e possiamo con gioia benedire il Signore con le parole del salmo responsoriale: "Benedite, figli dell'uomo, il Signore. I Benedica Israele il Signore. / Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore. / Benedite, o servi del Signore, il Signore. I Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore. I Benedite, pli e umili di cuore, il Signore". Era quello che faceva Francesco con i suoi compagni. "" Francesco unitamente a Egidio andò nella Marca di Ancona, gli altri due si posero in cammino verso un'altra regione. Andando verso la Marca, esultavano giocondamente nel Signore. Francesco, a voce alta e chiara, cantava in francese le lodi del Signore, benedicendo e glorificando la bontà  dell'Altissimo. Tanta era la loro gioia, che
pareva avessero scoperto un magnifico tesoro nel podere evangelico della signora Povertà, per amore del quale si erano generosamente e spontaneamente sbarazzati di ogni avere
materiale, considerandolo alla stregua di rifiuti....."" FF1436
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PREGHIERA
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

giovedì 29 novembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 30 NOVEMBRE 2018


ì
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 334
VENERDI' 30 NOVEMBRE 2018
S.ANDREA APOSTOLO-festa-proprio
MATTEO 4,18-22
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Parola del Signore
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+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XVII
PERSONE SOFFERENTI PER DEFORMITA' E FRATTURE
981 
160. Fu portata al sepolcro del Santo una fanciulla, che aveva da un anno il collo mostruosamente inclinato e la testa congiunta ad una spalla, sì che non riusciva a guardare alcuno se non di sbieco. Essa mentre stava posando il capo sotto l'arca in cui era rinchiuso il prezioso corpo del Santo, all'improvviso raddrizzò il collo e, commossa dal subitaneo mutamento, prese a fuggire e a piangere. Sulla spalla su cui era stata ripiegata la testa, si vedeva ora una specie di incavo, che le aveva procurato la lunga infermità.
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MEDITAZIONE
La parola di Dio fa la nostra felicità, perché è il mezzo della comunicazione con Dio. Se vogliamo essere in comunione con Dio dobbiamo accogliere in noi la sua Parola. 
D'altronde è lui che nella sua bontà e generosità ci dà la sua parola, ci mette in comunicazione, è lui che parla per primo, che ci apre le orecchie perché possiamo ascoltare, come dice un salmo, e ci dà la gioia di parlare con lui. La parola di Dio è anche il mezzo migliore per essere in comunione fra noi. Non facciamoci illusioni: la vera fraternità è possibile soltanto nella parola di Dio. Se noi la rifiutiamo, i più bei desideri, i più bei propositi di essere in comunione con gli altri sono destinati al fallimento, perché manca il vero fondamento, che è la comunione con Dio. San Francesco ci insegna che non è confidando nelle nostre forze che si attirano anime a Dio, ma testimoniando con gioia quanto il Signore opera gratuitamente nelle nostre vite. Domandiamo anche a sant'Andrea di insegnarci ad ascoltare, ad accogliere la parola di Dio molto generosamente, molto semplicemente, molto fraternamente, per essere in comunione con Dio e gli uni con gli altri.

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PREGHIERA
Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera
nella festa dell’apostolo sant’Andrea;
egli che fu annunziatore del Vangelo
e pastore della tua Chiesa,
sia sempre nostro intercessore nel cielo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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mercoledì 28 novembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 29 NOVEMBRE 2018

 

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 333
GIOVEDI' 29 NOVEMBRE 2018
TUTTI I SANTI DEI TRE ORDINI FRANCESCANI-festa-p
Dalla liturgia della Chiesa Cattolica
Vangelo
Lc 21,20-28
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Parola del Signore
Dal messale francescano
VANGELO Mc 10,17-21
+ Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».
Parola del Signore.
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MEDITAZIONE
OGGI FESTA DI TUTTI I SANTI DELL’ORDINE SERAFICO
L’Ordine Serafico è stato in ogni tempo focolare di santità: questo è il motivo della sua vitalità spirituale che lo fa perennemente rifiorire.
I suoi figli Santi (del primo, secondo e terzo Ordine) appartengono ad ogni condizione sociale e ad ogni popolo. Ci sono martiri, dottori, sacerdoti, fratelli religiosi, laici, vergini, sante donne... Una moltitudine immensa radunata intorno al grande Poverello, «recante il segno del Dio vivo».
La festa di tutti i Santi dell’Ordine Francescano si celebra in questo giorno, perché il 29 novembre 1223, Onorio III confermò solennemente la Regola di & Francesco, già approvata verbalmente nel 1209 da Innocenzo III.
L’originale della Regola è conservato tra le reliquie nella Basilica di S. Francesco in Assisi.
""CAPITOLO L
Come dicendo messa il dì de' morti, frate Giovanni della Vernia vide molte anime liberate del
purgatorio.
1892 Dicendo una volta il detto frate Giovanni la messa il dì dopo Ognissanti per tutte l' anime de' morti, secondo che la Chiesa ha ordinato, offerse con tanto affetto di carità e con tanta piatà di compassione quello altissimo Sacramento (che per la sua efficacia l' anime de' morti desiderano sopra tutti gli altri beni che sopra tutto a loro si possono fare) ch' egli parea tutto che si struggesse per dolcezza di pietà e carità fraterna. Per la qual cosa in quellammessa levando divotamente il corpo di Cristo e offerendolo a Dio Padre e pregandolo che per amore del suo benedetto figliuolo Gesù Cristo, il quale per ricomperare le anime era penduto in croce, gli piacesse liberare delle pene del purgatorio l' anime de' morti da lui create e ricomperate; immantanente egli vide quasi infinite anime uscire di purgatorio, a modo che faville di fuoco innumerabili ch' uscissono d' una fornace accesa e videle salire in cielo per li meriti della passione di Cristo, il quale ognindì è offerto per li vivi e per li morti in quella sacratissima ostia, degna d' essere adorata in secula seculorum.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen. "" FF1892.
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PREGHIERA
O Dio onnipotente, che ti sei degnato di dare maggiore luce alla tua Chiesa con mirabile e svariata fioritura di santità seràfica, concedi a noi di imitare gli esempi di tanti gloriosi confratelli, e di conseguire nei cieli la corona riservata ai giusti. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 28 NOVEMBRE 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 332
MERCOLEDI' 28 NOVEMBRE 2018
S.GIACOMO DELLA MARCA-memoria-
VANGELO
Lc 21,12-19
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. 
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore
+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XVII
PERSONE SOFFERENTI PER DEFORMITA' E FRATTURE
980
159. Nella città di Cori, nella diocesi di Ostia, un uomo aveva perduto completamente l'uso di una gamba, e non riusciva in alcun modo a camminare e a muoversi. Preso da un'angustia profonda e disperando dell'umano aiuto, corninciò una notte, come se vedesse presente il beato Francesco, a lamentarsi davanti a lui del suo stato: << Aiutami san Francesco, nel ricordo clel favore e della devozione che ho mostrato per te! Giacchè ti ho trasportato sul mio asino ho baciato i tuoi picdi e le tue sante mani, ti sono sempre stato devoto, sempre benevolo; ed ecco che io ora muoio per il tormento insostenibile di questo male! >>. Commosso da tali implorazioni, subito il Santo, memore dei favori ricevuti, apparve con un frate all'uomo che non poteva dormire. Disse che era venuto perché da lui chiamato a portare rimedio per la guarigione. Toccò la parte sofferente con un bastoncino, che recava su di sé il segno del Tau . Subito si ruppe l'ascesso e, ricuperata la salute, fino ad oggi è rimasta impressa m quella parte il segno del Tau. Con tale sigillo san Francesco firmava le sue lettere, ogni qualvolta o per necessità o per spirito di carità, inviava qualche suo scritto.
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MEDITAZIONE
I discepoli e i fedeli di Cristo, quelli che hanno fondato e costruito la loro vita sulla Parola di Dio, possono far fronte a tutte le persecuzioni e trionfare su di esse, stimolati e fortificati dalla grazia di Nostro Signore. Di conseguenza, noi che crediamo in Dio, dobbiamo salvaguardare i valori umani che il mondo spesso calpesta. È nostro dovere proteggere questi valori e la dignità dell’uomo, perché è nostro fratello in Cristo. 
In mezzo al mondo che disprezza e irride i valori sacri dell’uomo e di Dio, dobbiamo difenderli e continuare a praticarli. Imitiamo Francesco.

PREGHIERA
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio e in te il suo compimento." Amen

lunedì 26 novembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 27 NOVEMBRE 2018

 

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 331
MARTEDI' 27 NOVEMBRE 2018
S.FRANCESCO A.FASANI-memoria-
LUCA 21, 5-11
Non sarà lasciata pietra su pietra.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». 
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Parola del Signore
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.+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XVII
PERSONE SOFFERENTI PER DEFORMITA' E FRATTURE
979
158. Presso Scoppito, vicino ad Amiterno, un uomo e la moglie che avevano un solo figlio, ogni giorno lo piangevano come se fosse una vergogna della loro famiglia. Infatti non sembrava già un uomo, ma un mostro, essendo le sue membra anteriori, invertito l'ordine di natura, volte all'indietro. Così, con le braccia attaccate al collo, le mani congiunte al petto e i piedi stretti alle natiche, sembrava essere una sfera, non un busto. Perciò lo tenevano lontano dalla presenza dei parenti e dei vicini, perché non lo vedessero, pieni di dolore e ancor più di vergogna. Oltre a ciò, il marito, prostrato dal dolore, rimproverava alla moglie di non saper generare figli come le altre donne, ma mostri, non paragonabili nemmeno alle specie peggiori degli animali, e la tormentava con l'accusa che il giudizio di Dio provenisse da una colpa di lei. Essa allora, afflitta dal dolore e confusa di vergogna, gemendo invocava Cristo e chiamava in aiuto san Francesco, perché si degnasse di soccorrerla, infelice com'era e ridotta a tale tormento. Una notte, mentre era, piena di tristezza, sommersa in un doloroso sonno, le apparve san Francesco, che la consolava con pie parole: " Alzati--le ordinò--, e porta il bambino al vicino posto dedicato al mio nome, dove lo immergerai nell'acqua di quel pozzo. Appena infatti avrai versato quell'acqua sul bambino, egli acquisterà la completa guarigione ". La donna non si curò di adempiere l'ordine del Santo, riguardo al bambino, ed anche non prestò ascolto ad una seconda visione, in cui il Santo le ordinava la stessa cosa. Ora il Santo impietosito dalla sua semplicità, volle in modo ancor più vivido usarle misericordia. Infatti le apparve una terza volta insieme alla gloriosa Vergine e la nobilissima compagnia dei santi Apostoli, e sostenendola insieme al fanciullo la trasportò in un attimo dinnanzi alla porta del luogo designato. Sorta ormai l'aurora, e scomparsa completamente quella visione, la donna stupita e ammirata, bussò alla porta. Ispirò ai frati non poca ammirazione quel suo attendere con piena fiducia la guarigione del fanciullo, ormai promessa da una terza visione. Sopraggiungendo in seguito, per devozione, alcune nobildonne della stessa regione, ed avendo ascoltato quanto era accaduto, ne furono molto ammirate. Attinsero quindi rapidamente acqua dal pozzo e la più nobile fra loro accudì con le proprie mani al bagno del fanciullo. All'improvviso, ricomposte tutte le membra al loro luogo naturale, il fanciullo apparve guarito e la grandezza del miracolo produsse in tutti immensa ammirazione . 
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MEDITAZIONE
Il regno di Dio è molto diverso da quelli mortali, si presenta nell'umiltà, si stabilisce nei cuori e li trasforma senza clamore, con una potenza grandissima, ma segreta.
Ci succede spesso di desiderare un regno più visibile, ma è un sogno a cui dobbiamo rinunciare: importante è accogliere il regno in noi, nelle nostre famiglie, in ogni comunità di Chiesa. "Guardate di non lasciarvi ingannare" ci ammonisce Gesù da chi vi propone cose straordinarie e "non vi terrorizzate!". Tutto ciò che avviene è umano, il regno è una realtà eterna.
Approfondiamo la fede nel re che non potrà mai venir meno, re fortissimo davanti al quale ogni potenza di male è ridotta a nulla. Viviamo la vita cristiana con coerenza, accettando di essere segni di contraddizione come Francesco, talvolta addirittura perseguitati, ma lieti dovunque di essere discepoli coi fatti e con le parole. Come Francesco! "" A buon diritto il regno dei cieli appartiene a coloro che di propria volontà, con intenzione pura e per desiderio dei beni eterni, rinunciano del tutto a possedere beni terreni. E necessario che viva di cose celesti chi non si cura delle terrene, che degusti felice nel presente esilio le dolci briciole che cadono dalla mensa degli angeli santi chi considera come sterco ogni cosa e rinuncia a tutti i beni del mondo, meritano così di gustare quanto è dolce e soave il Signore. Questa è la vera investitura del regno dei cieli, è sicurezza di eredità eterna nel regno e quasi un pregustare santamente la felicità futura."" FF1961. 
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PREGHIERA
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

domenica 25 novembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 26 NOVEMBRE 2018



SAN FRANCESCO E IL VANGELO 330
LUNEDI 26 NOVEMBRE 2018
S. LEONARDO DA PORTOMAURIZIO-memoria-
LUCA 21,1-4
Vide una vedova povera, che gettava due monetine.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. 
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore
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+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XVII
PERSONE SOFFERENTI PER DEFORMITA' E FRATTURE
978
157. Nella contea di Parma, nacque ad un uomo un figlio che aveva un piede volto all'indietro, cioè con il calcagno davanti e le dita di dietro. Quell'uomo era povero ma devoto di san Francesco. Si lamentava ogni giorno con ii Santo, per quel figlio così malridotto, mostrando insistentemente la propria miseria. In cuor suo pensava, consenziente la nutrice, di forzare il piede a tornare al proprio posto, dopo che le membra del delicato fanciullo si fossero ammorbidite nel bagno, e si preparò ad eseguire quanto aveva deciso. Ma prima che fosse tentato tale atto temerario, quando le fasce furono tolte, il fanciullo, per i meriti di san Francesco, fu trovato guarito come se prima non avesse mai avuto simile deformità.
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MEDITAZIONE
Se con umiltà e amore mettiamo al servizio del Signore il poco che abbiamo, facciamo una cosa grande e siamo più vicini al Signore di quando eravamo in grado di fare con gioia cose apparentemente maggiori.
Francesco desiderava ricevere il dono dell'umiltà, per sè e per i suoi compagni. ""I primi compagni di santo Francesco con tutto isforzo s'ingegnavano d'essere poveri delle cose terrene e ricchi di virtù, per le quali si perviene alle vere ricchezze celestiali ed eterne.
Addivenne un dì che, essendo eglino raccolti insieme a parlare di Dio, l' uno di loro disse quest' esempio: « E' fu uno il quale era grande amico di Dio, e avea grande grazia di vita attiva e di vita contemplativa, e con questo avea sì eccessiva umilità ch' egli si riputava
grandissimo peccatore la quale umilità il santificava e confermava in grazia e facevalo continuamente crescere in virtù e doni di Dio, e mai non lo lasciava cadere in peccato ».
Udendo frate Masseo così maravigliose cose della umiltà e conoscendo ch' ella era un tesoro di vita eterna, cominciò ad essere sl infiammato d' amore e di desiderio di questa virtù della umiltà, che in grande fervore levando la faccia in cielo, fece voto e proponimento fermissimo di non si rallegrare mai in questo mondo, insino a tanto che la detta virtù
sentisse perfettamente nell' anima sua. E d' allora innanzi si stava quasi di continovo rinchiuso in cella macerandosi con digiuni, vigilie, orazioni e pianti grandissimi dinanzi a Dio, per impetrare da lui questa virtù, sanza la quale egli si reputava degno dello inferno e della quale quello amico di Dio ch' egli avea udito, era così dotato."" FF1866. E noi desideriamo l'umiltà? 
Ringraziamo sempre Gesù della luce che ci dà oggi e e ogni giorno della nostra vita, chiediamo per noi e per chi ci è caro una generosità piena di umiltà e di carità divina.
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PREGHIERA
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

sabato 24 novembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 25 NOVEMBRE 2018



SAN FRANCESCO E IL VANGELO 329
DOMENICA 25 NOVEMBRE 2018
N.S.GESU' CRISTO- RE DELL'UNIVERSO-solennità
Giovanni 18, 33b-37
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». 
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».


SAN FRANCESCO E I FIORETTI: FF 1840                                                                                                                  CAPITOLO XII
Come santo Francesco puose frate Masseo allo ufficio della porta, della limosina e della cucina; poi a priego degli altri frati ne lo levò.
1840 Santo Francesco, volendo aumiliare frate Masseo, acciò che per molti doni e grazie che Iddio gli dava non si levasse in vanagloria, ma per virtù della umiltà crescesse con essi di virtù in virtù; una volta ch' egli dimorava in luogo solitario con que' primi suoi compagni veramente santi, de' quali era il detto frate Masseo, disse un dì a frate Masseo dinanzi a tutti i compagni: « O frate Masseo, tutti questi tuoi compagni hanno la grazia della contemplazione e della orazione; ma tu hai la grazia della predicazione della parola di Dio a soddisfare al popolo. E però io voglio, acciò che costoro possano intendere alla contemplazione, che tu faccia l' ufficio della porta e della limosina e della cucina; e quando gli altri frati mangeranno, e tu mangerai fuori della porta del luogo, sicchè a quelli che verranno al luogo, innanzi che picchino, tu soddisfaccia loro di qualche buone parole di Dio, sicchè non bisogni niuno andare fuori allora altri che tu. E questo fa per lo merito di santa obbidienza ». Allora frate Masseo si trasse il cappuccio e inchinò il capo, e umilemente ricevette e perseguitò questa obbedienza per più dì, facendo l' ufficio della porta, della limosina e della cucina.
Di che li compagni, come uomini alluminati da Dio, cominciarono a sentire ne' cuori loro grande rimordimento, considerando che frate Masseo era uomo di grande perfezione com' eglino o più, e a lui era posto tutto il peso del luogo e non a loro. Per la qual cosa eglino si mossono tutti di uno volere, e andorono a pregare il padre santo che gli piacesse distribuire fra loro quelli uffici, imperò che le loro coscienze per nessuno modo poteano sostenere che frate Masseo portasse tante fatiche. Udendo cotesto, santo Francesco sì credette a' loro consigli e acconsentì alle loro volontà. E chiamato frate Masseo, sì gli disse: « Frate Masseo, li tuoi compagni vogliono fare parte degli uffici ch' io t' ho dati; e però io voglio che li detti uffici si dovidano ». Dice frate Masseo con grande umiltà e pazienza: « Padre, ciò che m' imponi, o di tutto o di parte, io il reputo fatto da Dio tutto ». Allora santo Francesco, vedendo la carità di coloro e la umiltà di frate Masseo fece loro una predica maravigliosa e grande della santissima umiltà, ammaestrandoli che quanto maggiori doni e grazie ci dà Iddio, tanto noi dobbiamo esser più umili; imperò che sanza l' umiltà nessuna virtù è accettabile a Dio. E fatta la predica, distribuì gli uffici con grandissima carità.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.
MEDITAZIONE
Gesù, nostro Signore e Salvatore, è il Re dell’Universo! Giovanni sceglie questo titolo come simbolo del potere di Cristo, su tutto e su tutti. Con la sua morte è giunta l’ora della verità, cioè che l’umanità può accedere alla comunione con Dio. La morte di Gesù non è una fine, al contrario, inaugura un Regno che non avrà mai fine. Siamo tutti in cammino verso un Regno che non è di questo mondo, vi andiamo con tanta fede e senza paura, perché il Regno di Dio è già in noi ! La carità e la santa umiltà ci permettono di vivere sempre in comunione con Dio. Nel brano dei “ Fioretti”(FF 1840) leggiamo che Francesco, “ vedendo la carità di coloro e la umiltà di frate Masseo fece loro una predica maravigliosa e grande della santissima umiltà, ammaestrandoli che quanto maggiori doni e grazie ci dà Iddio, tanto noi dobbiamo esser più umili; imperò che sanza l' umiltà nessuna virtù è accettabile a Dio”.

PREGHIERA
O Dio, fonte di ogni paternità,
che hai mandato il tuo Figlio
per farci partecipi del suo sacerdozio regale,
illumina il nostro spirito,
perché comprendiamo che servire è regnare,
e con la vita donata ai fratelli
confessiamo la nostra fedeltà al Cristo,
primogenito dei morti
e dominatore di tutti i potenti della terra. Per Gesù Cristo, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

venerdì 23 novembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 24 NOVEMBRE 2018



SAN FRANCESCO E IL VANGELO 328
SABATO 24 NOVEMBRE 2018
SS.ANDREA DUNG-LAC E COMP.-memoria-
LUCA 20,27-40
Dio non è dei morti, ma dei viventi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Parola del Signore
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+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XVI
PAZZI E INDEMONIATI
976
155. Penso di dover raccontare quale meraviglioso potere sui demoni abbia avuto il Santo durante la sua vita. Una volta, nel paese di San Gimignano, I'uomo di Dio mentre predicava il Regno dei Cieli, fu ospite di una persona timorata di Dio, la cui moglie, come tutti sapevano, era posseduta dal demonio. Il beato Francesco fu pregato di intervenire a favore di lei, ma volendo sfuggire l'applauso degli uomini, si rifiutò dall'intervenire. Tuttavia, commosso dalle molte preghiere, fece mettere in tre angoli a pregare i tre frati che erano con lui, e nel quarto angolo si mise lui stesso a pregare. Terminata la preghiera, si avvicinò con fede alla donna, così terribilmente tormentata, e ordinò al demonio in nome di Gesù Cristo, di andarsene. Esso al suo comando si allontanò con rabbia e tanta velocità che l'uomo di Dio credette d'essersi illuso e, arrossendo, se ne andò di là. Passando un'altra volta in seguito per lo stesso paese, quella donna lo seguiva per la piazza, baciando le orme dei suoi piedi, e chiedendo ad alta voce che si degnasse di parlare con lei. Il Santo, assicurato da molti dell'effettiva guarigione di lei, solo allora, acconsentì di parlarle.
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MEDITAZIONE
Prepariamoci ad accogliere il nostro re "giusto, vittorioso, umile", come scrive il profeta Zaccaria, con la profonda umiltà di Maria; sottomettiamoci a lui con tutto il cuore, come egli si è sottomesso alla volontà del Padre.Così entreremo nel suo regno: "regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore, e di pace". San Francesco desiderava ardentemente raggiungere Dio nel suo Regno e pregava moltissimo per essere unito a lui attraverso le opere e la preghiera anche in questo mondo. Nella perifrasi del Padre nostro traviamo scritto: ""Venga il tuo regno perché tu regni in noi per mezzo della grazia e ci faccia giungere nel tuo regno,ove la visione di te è senza veli, l'amore di te è perfetto, la comunione di te è beata, il godimento di te senza fine.."" FF269.
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PREGHIERA
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio,
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene,
possiamo avere felicità piena e duratura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen