SAN FRANCESCO E IL VANGELO 246
LUNEDI' 3 SETTEMBRE 2018
S.GREGORIO MAGNO_memoria-
S.GREGORIO MAGNO_memoria-
LUCA 4,16-30
Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore
+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO VIII
DI COLORO CHE IL SANTO SOTTRASSE ALLA MORTE
CAPITOLO VIII
DI COLORO CHE IL SANTO SOTTRASSE ALLA MORTE
880 57. Degli uomini di Lentini tagliarono dal monte una grandissima lastra di pietra, destinata ad essere posta sopra l'altare di una chiesa del beato Francesco, che doveva esser consacrata di lì a poco. Ora, mentre circa quaranta uomini erano intenti a collocare la pietra sul carro, dopo rinnovati tentativi, ecco, la pietra cadde su uno di loro, coprendolo come un sepolcro. Storditi, non sapendo che fare, molti di loro si allontanarono disperati. I dieci uomini che erano rimasti, con lamenti invocavano san Francesco perché non permettesse che un uomo, mentre attendeva al di lui servizio, morisse in maniera così sfortunata. L'uomo sepolto giaceva mezzo morto, e con quel poco di vita che gli era rimasta, chiedeva aiuto a san Francesco. Finalmente, quegli uomini, ripreso coraggio, riuscirono a spostare con tanta facilità la pietra, che nessuno poté dubitare vi avesse posto mano san Francesco. L'uomo si alzò in piedi incolume, lui che era stato quasi morto ritornò in vita, ritrovò il lume degli occhi, lui che prima l'aveva offuscato, perché a tutti fosse dato di comprendere quanto valgano in disperate circostanze gli aiuti di san Francesco.
MEDITAZIONE
Se vogliamo essere con Gesù, dobbiamo aprirci alla lezione molto seria del Vangelo: per essere con lui è necessario aprire il proprio cuore, non amare neppure Gesù in maniera possessiva, chiedendo per noi stessi le sue grazie, i suoi favori, chiedendo privilegi...
Se vogliamo essere veramente con lui, lo dobbiamo accompagnare quando va verso altra gente e quindi accogliere le grandi intenzioni missionarie della Chiesa. Soltanto così siamo veramente uniti al cuore di Gesù. Andiamo incontro al prossimo e avviciniamolo a Dio !
San Francesco scrisse nella "Lettera a tutti i fedeli":..."".Poichè sono servo di tutti, sono tenuto a servire a tutti e ad amministrare a tutti le fragranti parole del mio Signore. "" FF179-180.
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre,
unica fonte di ogni dono perfetto,
suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede,
perché si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
O Dio, nostro Padre,
unica fonte di ogni dono perfetto,
suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede,
perché si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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