domenica 30 settembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 1 OTTOBRE 2018

foto.
15 min
San Francesco e il Vangelo
17 agosto
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 274
LUNEDI' 1 OTTOBRE 2018
S.TERESA DI GESU' BAMBINO-memoria
LUCA 9,46-50
Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Parola del Signore
+LEGGENDA DEI TRE COMPAGNI 1448
1448 Profondamente umili e maturi nella carità, ognuno nutriva per il fratello i sentimenti che si hanno verso un padre e signore. Quelli che, per l'incarico che ricoprivano o per qualità personali, avevano nella fraternità un ruolo preminente, si facevano più umili e piccoli di tutti. E ognuno era disposto alla obbedienza più generosa, sempre disponibile al volere del superiore, senza cercare se l'ordine ricevuto fosse giusto o no, perché convinto che qualsiasi comando era conforme alle disposizioni del Signore. In tal modo, riusciva agevole e dolce eseguire qualunque precetto. Stavano attenti a non cadere vittime di desideri sregolati. Erano giudici implacabili di se stessi, e preoccupati di non nuocersi l'un l'altro in nessuna maniera.

MEDITAZIONE
Alcuni pericoli minacciano la comunità dei discepoli: la pretesa da parte di alcuni di dominare gli altri all'interno del gruppo, e la pretesa della comunità di possedere l'esclusiva del servizio del Signore. Gesù denuncia questi due atteggiamenti come contrari al suo spirito. Le condizioni di una vera fraternità sono due: l'umiltà e la tolleranza.. La prima condizione è l'umiltà: non discutere per sapere chi è il più grande. Abbiamo torto quando ci paragoniamo gli uni agli altri e desideriamo innalzarci sopra gli altri: la vera grandezza sta nel servire. Servire, essere ignorato, essere disprezzato è grandezza maggiore che essere servito, onorato al di sopra degli altri.
Ancora, il Signore ci insegna la strada dicendoci di accogliere i piccoli. Non solo di farci piccoli, ma di metterci al servizio dei piccoli. Egli stesso ci ha dato l'esempio nell'Ultima cena: si è messo ai nostri piedi, ci ha lavato i piedi come uno schiavo. E si è umiliato fino alla morte, alla morte di croce.
Se la nostra idea di grandezza ha come modello questa immagine del Signore, la nostra fraternità è autentica e il Signore è presente in mezzo a noi nella sua umiltà e grandezza.
Il secondo passaggio del Vangelo ci indica un'altra caratteristica della vera fraternità: la tolleranza.
Domandiamo al Signore questa apertura di cuore, perché in ogni comunità cristiana l'umiltà, il servizio reciproco e la vicendevole tolleranza costruiscano una vera fraternità. Imitiamo Francesco e i suoi frati .Infatti ""Quelli che, per l'incarico che ricoprivano o per qualità personali, avevano nella fraternità un ruolo preminente, si facevano più umili e
piccoli di tutti. E ognuno era disposto alla obbedienza più generosa....."" FF1448.
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre,
che apri le porte del tuo regno agli umili e ai piccoli,
fa’ che seguiamo con serena fiducia
la via tracciata da santa Teresa di Gesù Bambino,
perché anche a noi si riveli la gloria del tuo volto.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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