domenica 23 settembre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 23 SETTEMBRE 2018


SAN FRANCESCO E IL VANGELO 266
DOMENICA 23 SETTEMBRE 2018
MARCO 9,30-37
Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore
+Leggenda Minore di San Bonaventura : FF 1344
1344 Una volta, com'era suo costume, egli era intento a vegliare in preghiera, fisicamente lontano dai figli.
Verso la mezzanotte, mentre alcuni dei frati dormivano, alcuni pregavano, un carro di fuoco di mirabile splendore, sopra il quale era posto anche un globo di fuoco luminosissimo, in forma di sole, entrò dalla porticina della dimora dei frati e per tre volte si volse in qua e in là per I 'abitazione.
A quella vista meravigliosa e preclara, rimasero stupefatti quelli che vegliavano; furono, insieme destati e atterriti quelli che dormivano: e avvertirono con pari intensità la chiarezza del cuore e quella del corpo, giacché, per virtù di quella luce mirabile, la coscienza di ciascuno fu nuda davanti alla coscienza di tutti gli altri.
Compresero tutti concordemente, mentre tutti leggevano nel cuore di ciascuno, che il Signore aveva fatto vedere loro il santo padre Francesco trasfigurato in quella immagine, per significare che egli era venuto nello spirito e nella potenza di Elia ed era stato eletto principe della milizia spirituale, cocchio di Israele e suo auriga.
E, appunto, il Santo, ritornato tra i frati, incominciò a fortificarli spiritualmente, sulla base della visione mostrata loro dal cielo, cominciò a scrutare minutamente i segreti delle loro coscienze e a predire, inoltre, il futuro e a risplendere con tali miracoli da mostrare chiaramente e palesemente come il duplice spirito di Elia si era posato su di lui con la sua pienezza, così che incamminarsi dietro la sua dottrina e la sua vita era per tutti la cosa più sicura.
MEDITAZIONE
La vita di chi vuol servire il Signore deve svolgersi nella rettitudine, unificata dall'amore di Dio; deve svolgersi non nella paura, ma nel timore del Signore, cioè in un profondo rispetto, tutto permeato di amore. Così possiamo essere certi di quanto dice il Siracide: "Voi che temete il Signore, sperate i suoi benefici, la felicità eterna e la misericordia".
Il Vangelo ci dà una luce ancora più chiara: la prova è una partecipazione al mistero di morte e di risurrezione di Gesù. ~ Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni risusciterà". Camminiamo nella vita senza illusioni: le prove, le tribolazioni ci saranno sempre, ma sono già illuminate dalla luce della risurrezione, sono rese feconde per noi e per tutto il mondo da questa meravigliosa luce. Molti di noi non hanno ancora imparato la semplicità e la povertà del Vangelo, ma cerchiamo di lasciarci plasmare dallo Spirito di Dio e guidare da san Francesco perché, “incamminarsi dietro la sua dottrina e la sua vita è per tutti la cosa più sicura”

PREGHIERA
O Dio, Padre di tutti gli uomini,
tu vuoi che gli ultimi siano i primi
e fai di un fanciullo la misura del tuo regno;
donaci la sapienza che viene dall’alto,
perché accogliamo la parola del tuo Figlio
e comprendiamo che davanti a te
il più grande è colui che serve.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

Ed ora ricordiamo
Il Beato transito di Padre Pio
Il 22 settembre 1968, all’età di 81 anni, al termine della celebrazione della Santa Messa per la ricorrenza del cinquantenario del doloroso dono delle stimmate, Padre Pio veniva colto da malore e durante la notte, alle ore 2.30 del 23 settembre, cessò di vivere con la corona del Rosario tra le mani e ripetendo “Gesù e Maria”. Dal quel giorno sono trascorsi 47 anni e richiamare alla mente di noi tutti il momento in cui questo grande santo dei nostri giorni lasciò la vita terrena per far il suo ingresso nella Gerusalemme Celeste, accolto da Gesù e dalla Vergine Maria ai quali si rivolse fino all’ultimo respiro della sua vita, è un motivo di gioia e di nostalgia, specialmente per quanti hanno avuto la possibilità di incontrare padre Pio quando era in vita. 
Rileggiamo il racconto che di quel transito ne fa un testimone oculare, il dott. Giuseppe Gusso, Direttore Sanitario di Casa Sollievo della Sofferenza dal 1956 al 1994.
“Per la verità la giornata trascorse normalmente…tranne per la preoccupazione che noi medici avevamo per le condizioni di salute di Padre Pio che già da diversi giorni non stava bene. Le sue condizioni da qualche tempo erano deperite e soffriva in particolare modo di una sua vecchia malattia che riguardava proprio i bronchi, crisi di asma a cui andava soggetto. Quindi la giornata si presentava come una giornata ordinaria…quanto è successo dopo è stato per noi una cosa inaspettata e anche estremamente grave. Erano le ore 22.05 del giorno 22 settembre quando fui chiamato a telefono nel cuore della notte da una voce amica che riconobbi subito. Si trattava del dott. Sala, medico personale del Padre, che mi disse: Gusso vieni subito perché il Padre sta male, molto male. La cosa mi preoccupò molto. Non solo perché avevamo già constatato che le condizioni del Padre in quei ultimi giorni non erano buone ma perché mi impressionò il tono della voce del dott. Sala che mi disse più volte vieni subito.. In genere quando mi chiamava si limitava a dirmi: Il Padre sta male… Questa volta mi disse: Il Padre sta male, molto male… Subito mi precipitai al convento e salii immediatamente nella celletta del Padre. Entrato nella cella vidi il Padre seduto sulla sua poltrona, la stessa che egli usava regolarmente quando voleva riposarsi. Fui colpito immediatamente dal pallore del viso e dal respiro superficiale. Mi resi immediatamente conto che le condizioni del Padre erano gravi. Mi fermai, per qualche istante, a parlare con il dott. Sala per ricevere ulteriori notizie… ma le condizioni del Padre già si manifestavano gravi… Il pallore del viso, la superficialità del respiro, il fatto che il Padre non apriva gli occhi…era come se fosse abbandonato sopra la sua seggiola… Una cosa mi colpì…Nella mano destra aveva la corona del Rosario che portava sempre e continuava a ripetere: Gesù e Maria. 
Resomi conto della situazione, corsi in clinica per prendere un dispositivo per la respirazione assistita, tenendo conto appunto della difficoltà del respiro del Padre. Il tempo di prendere questo dispositivo e ritornai in convento. Salii di corsa nella cella di Padre Pio e cercammo di ossigenare meglio il respiro del Padre. Il tutto durò pochi minuti, perché si vedeva che il respiro si faceva sempre più pesante, diventava sempre più raro, il polso si faceva più piccolo e anche le labbra iniziavano ad avere un colorito cianotico. Il nostro intervento sembrava non dare risultati. In effetti, sempre seduto sulla poltrona, il Padre lentamente, ma progressivamente continuava ad avere un respiro più rallentato. Nel giro di pochi minuti venne meno. Si chiuse la sua giornata con la corona del Santo Rosario tra le mani e con il ripetere sempre più lentamente: Gesù e Maria. Con noi medici era presente il Padre Guardiano, alcuni suoi confratelli, padre Pellegrino che da tempo si prendeva cura di Padre Pio e anche alcuni suoi figli spirituali. Tutti si ritrovarono in ginocchio in profonda preghiera. Poi, noi medici, sollevammo il Padre e lo depositammo sul letto che era lì accanto. Rivivere ogni anno la celebrazione del Beato Transito del Padre rappresenta per me una giornata di grande dispiacere. Il tutto mi riporta continuamente al Padre e mi fa ripensare ai suoi insegnamenti indirizzati ai figli spirituali e alla sua Opera. E’ un flusso di ricordi nella memoria e nel cuore”.
Preghiera a San Pio
( di Mons. Angelo Comastri)
Padre Pio, tu sei vissuto nel secolo dell'orgoglio
e sei stato umile.
Padre Pio tu sei passato tra noi nell'epoca delle ricchezze
sognate, giocate e adorate:
e sei rimasto povero.
Padre Pio, accanto a te nessuno sentiva la voce:
e tu parlavi con Dio;
vicino a te nessuno vedeva la luce:
e tu vedevi Dio.
Padre Pio, mentre noi correvamo affannati,
tu restavi in ginocchio e vedevi l'Amore di Dio inchiodato ad un legno,
ferito nelle mani, nei piedi e nel cuore:
per sempre!
Padre Pio, aiutaci a piangere davanti alla croce,
aiutaci a credere davanti all'Amore,
aiutaci a sentire la Messa come pianto di Dio,
aiutaci a cercare il perdono come abbraccio di pace,
aiutaci ad essere cristiani con le ferite
che versano sangue di carità fedele e silenziosa:
come le ferite di Dio!
Amen.

Nessun commento:

Posta un commento