lunedì 8 ottobre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 8 OTTOBRE 2018

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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 281
LUNEDI' 8 OTTOBRE 2018
LUCA 10,25-37
Chi è il mio prossimo?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Parola del Signore
DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XII
DONNE LIBERATE DAI PERICOLI DEL PARTO,
E DI COLORO CHE NON OSSERVAVANO LA FESTA DEL SANTO
920
98. Dalle parti di Viterbo c'era una donna, vicina al parto, ma ancor più vicina alla morte, tormentata com'era da dolori viscerali e da ogni genere di disturbi muliebri. Vennero consultati i medici e chiamate le levatrici, ma poiché costoro non ottenevano nessun risultato, rimaneva sola la disperazione. La poveretta allora invoca il beato Francesco e tra l'altro promette di celebrare solennemente la sua festa per tutta la vita. La donna fu subito alleviata nel dolore e portò a termine felicemente il parto. Ma, ottenuto quanto desiderava, non mantenne la promessa. Il giorno di san Francesco si recò a lavare i panni, non dimentica, ma piuttosto sprezzante del voto fatto da poco. All'improvviso fu presa da insolito dolore, e capito il castigo ritornò a casa. Ma cessato il dolore, essendo essa di quelle che mutano parere dieci volte in un'ora, quando scorge le vicine che accudiscono alle faccende, con temeraria emulazione osa fare peggio di prima. All'improvviso non riesce più a piegare il braccio destro intento al lavoro, lo sente diventare rigido e paralizzato. Cerca di sollevarlo con l'altro, ma per eguale maledizione anche quello si paralizza. La poveretta veniva per ciò alimentata dal figlio, né poteva da sola far nulla. Si stupì il marito, e riflettendo su quale poteva essere la causa, apprese che la mancata fedeltà a san Francesco era la ragione del tormento. Allora moglie e marito, presi dal timore, rifecero subito il voto. Il Santo si impietosì, poiché sempre era misericordioso, e restituì alla donna pentita l'uso delle membra di cui era stata privata quando aveva mancato all'impegno. In tal maniera, la pena rese nota la colpa e fece sì che la donna divenisse un esempio per tutti coloro che non mantengono i voti, e un ammonimento per coloro che pretendono di violare le feste dei Santi.
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MEDITAZIONE
Dio si fa prossimo a noi pieno di amore e di misericordia. Dio è il pastore che cerca la pecorella smarrita per riportarla salva all'ovile, è il padre che corre incontro al figlio perduto che ritorna, è il Samaritano che si china premuroso sul ferito. È Gesù, che muore sulla croce per noi. Dio è così e non vuole una religione che metta al riparo, che separi dagli altri nel timore di contaminarsi, che non dia il primato alla carità.
Ascoltiamo dunque sempre come rivolto a noi l'invito di Gesù: "Va' e fa' anche tu lo stesso". Non è facile essere costantemente a disposizione degli altri e quindi di Dio; per questo è necessaria molta preghiera, che apra il nostro cuore alla carità paziente, longanime, generosa. Francesco era un uomo di preghiera e Lo Spirito Santo lo aveva arricchito di doni spirituali. ""....la gente prestava attenzione alle sue parole, come se parlasse un Angelo del Signore. Infatti la prerogativa delle virtù eccelse, lo spirito di profezia, la potenza taumaturgica, la missione di predicare venuta dal cielo, I'obbedienza delle creature prive di ragione, le repentine conversioni dei cuori operate dall'ascolto della sua parola, la scienza infusa dallo Spirito Santo e superiore all'umana dottrina, I'autorizzazione a predicare concessa dal sommo Pontefice per rivelazione divina,come pure la Regola, che definisce la forma della predicazione, confermata dallo stesso
Vicario di Cristo e, infine, i segni del Sommo Re impressi come un sigillo nel suo corpo, sono come dieci testimonianze per tutto il mondo e confermano senza ombra di dubbio che Francesco, I'araldo di Cristo, è degno dl venerazione per la missione ricevuta, autentico nella dottrina insegnata, ammirabile per la santità e che, perciò. egli ha predicato il Vangelo diCristo come un vero inviato di Dio."" FF1221
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PREGHIERA
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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