SAN FRANCESCO E IL VANGELO 294
DOMENICA 21 OTTOBRE 2018
MARCO 10,35-45
Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.
Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Forma breve (Mc 10, 42-45):
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e disse loro:
«Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti.
Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore
+Leggenda Minore di San Bonaventura : FF 1372
1372 Nel tempo in cui egli, per conseguire la palma del martirio, aveva cercato di andare nei paesi d'oltremare, senza per altro riuscirvi, perché impedito dalle tempeste del mare, il Timoniere di tutte le cose lo assisté con la sua Provvidenza e si degnò di strappare lui e molti altri con lui dal pericolo di morte, dispiegando in suo favore le meraviglie della sua Potenza nelle profondità del mare. Volendo ritornare dalla Schiavonia in Italia, egli salì su una nave, totalmente sprovvisto di mezzi per pagare. E, proprio mentre egIi saliva vi fu un uomo mandato da Dio in aiuto di quest'uomo poverello: costui non solo portò con sé le provviste necessarie, ma fece venire dalla nave una persona timorata di Dio e gliele consegnò, perché a tempo opportuno le servisse a coloro che non avevano proprio niente. Se non che, per la violenza dei venti, i marinai non riuscivano a sbarcare in nessun posto e, perciò, tutte le loro provviste di cibo si esaurirono: rimase soltanto una piccola porzione dell'elemosina donata dal cielo all'uomo beato. Quella porzione, per le sue preghiere e i suoi meriti e per l'intervento della Potenza celeste, crebbe talmente che soddisfece appieno alle necessità di tutti, durante i molti giorni di continua burrasca, finché giunsero al porto desiderato, cioè ad Ancona.
MEDITAZIONE
Gesù propone una nuova economia sociale: quella di una comunità senza potere la cui sola regola è servire, fino a offrire la propria vita per i fratelli, bevendo il calice fino all’ultima goccia. E per tutti i suoi membri, perché tutti sono fratelli. All’immagine del capo che comanda si oppone quella del capo che serve. Ed ecco che i capi avranno paradossalmente un solo compito: servire. Il suo prototipo è il Messia, diventato piuttosto il Figlio dell’uomo, schiavo di tutti gli schiavi, per il riscatto dei quali Egli offre quello che possiede e quello che è: tutto. La schiavitù di Gesù e la nostra guariranno giustamente tutta l’umanità dalla sua schiavitù. Diamo a Dio ciò gli spetta, cioè il primo posto nella nostra vita, come ha fatto Francesco che, come leggiamo nelle Fonti Francescane (FF681): “L’anima era tutta assetata del suo Cristo e a Lui si offriva interamente nel corpo e nello spirito”.
PREGHIERA
Dio della pace e del perdono,
tu ci hai dato in Cristo il sommo sacerdote
che è entrato nel santuario dei cieli
in forza dell’unico sacrificio di espiazione;
concedi a tutti noi
di trovare grazia davanti a te,
perché possiamo condividere fino in fondo
il calice della tua volontà
e partecipare pienamente
alla morte redentrice del tuo Figlio. Per Gesù Cristo, nostro Signore.
Dio della pace e del perdono,
tu ci hai dato in Cristo il sommo sacerdote
che è entrato nel santuario dei cieli
in forza dell’unico sacrificio di espiazione;
concedi a tutti noi
di trovare grazia davanti a te,
perché possiamo condividere fino in fondo
il calice della tua volontà
e partecipare pienamente
alla morte redentrice del tuo Figlio. Per Gesù Cristo, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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