lunedì 29 ottobre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 29 OTTOBRE 2018

 
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 302
LUNEDI' 29 OTTOBRE 2018
S.ONORATO DI VERCELLI
LUCA 13, 10-17
Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. 
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». 
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore
+Leggenda Minore di San Bonaventura: FF 1380
1380 Sempre in quel periodo, infierì nella provincia di Rieti una epidemia molto grave e incominciò a colpire con tale violenza ovini e bovini, che sembravano quasi tutti destinati a morte irrimediabilmente. Però un uomo timorato di Dio, una notte, si sentì esortare per mezzo di una visione a recarsi in fretta nel romitorio dei frati, dove allora il beato padre dimorava, e a chiedere ai frati suoi compagni l'acqua con la quale egli aveva lavato le mani e i piedi: doveva spruzzarla sugli animali colpiti--e così tutta quella epidemia sarebbe cessata. Quell'uomo eseguì tutto questo con premura e Dio conferì all'acqua, che aveva toccato le sacre piaghe, tanta potenza, che, aspersa anche in piccola quantità sui greggi ammalati, debellava totalmente il contagio, e gli animali, ricuperato il vigore primitivo, correvano al pascolo, come se prima non avessero provato proprio nessun malanno.

MEDITAZIONE
Dio vuole sempre guarire e liberare, perciò il sabato non è fatto per paralizzare l’uomo, ma per liberarlo; il sabato non è fatto per impedire all’uomo d compiere il bene, ma per aiutarlo a contemplare Dio, che non cessa mai di agire per il bene dell’uomo. L’insegnamento di oggi è importante per tutti noi. Infatti, nelle situazioni che viviamo, le persone e la loro dignità dovrebbero venire prima di tutte le regole. Ascoltare chi è nel dolore, fare spazio nel nostro cuore a chi è solo, è il modo migliore per evitare il pericoloso comportamento dei contemporanei di Gesù, che paralizza il cuore e lo rende cieco e insensibile. Francesco aveva capito che Gesù è venuto per salvarci la vita e rianimare la speranza dei più deboli: aveva capito che l’umanità malata e peccatrice non ha bisogno di urla e di minacce, ma di conforto e di misericordia, e si rese strumento di Dio e manifestazione della sua bontà e del suo amore per tutti gli uomini.

PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa’ che amiamo ciò che comandi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo..
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 28 OTTOBRE 2018

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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 301
DOMENICA 28 OTTOBRE 2018
MARCO 10,46-52
Rabbunì, che io veda di nuovo!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore
Leggenda Minore di San Bonaventura: FF 1378-1379
1378 L'uomo santo e umile si sforzava con ogni diligenza di nascondere quei sacri sigilli; piacque, tuttavia, al Signore, a propria gloria, di mostrare per mezzo di essi alcune evidenti meraviglie, affinché la potenza occulta di essi si rivelasse palesemente per chiari segni ed egli risplendesse come astro fulgentissimo fra le dense tenebre del secolo oscuro.
1379 Per esempio, nel territorio intorno al predetto monte della Verna, prima che il Santo vi avesse soggiornato, di solito una violenta tempesta, provocata da una nube fosca che si alzava dalla montagna stessa, distruggeva i raccolti. Ma dopo quella beata apparizione, non senza ammirazione e gioia degli abitanti, la grandine consueta scomparve: anche l'aspetto stesso del cielo, divenuto sereno in maniera inusitata, dichiarava così l'eccellenza di quella visione celeste e la potenza delle stimmate, che proprio là erano state impresse .

MEDITAZIONE
Bartimeo è esempio per ognuno di noi, esempio del credente che chiede e che prega. Attorno a lui tutto è buio non vede chi passa, non riconosce chi gli sta vicino, non distingue né i volti né gli atteggiamenti. Ma quel giorno fu diverso. Sentì il rumore della folla che si avvicinava. E nel buio della sua vita e delle sue percezioni, intuì una presenza: "ha sentito che c'era Gesù...", nota l'evangelista. Anche il secolo in cui è vissuto Francesco era un secolo oscuro e pieno di tenebre, eppure Francesco ha “sentito” la voce del Signore e Gli ha aperto il suo cuore. Ciò che Dio è per natura, noi lo siamo per grazia. Lo Spirito fa zampillare nel nostro cuore e fiorire sulle nostre labbra la stessa parola che pronunciava con tanto amore Gesù: “ABBA’ “ ! E’ per mezzo di Gesù che impariamo a conoscere il Padre. La parola “Abbà” è l’eredità dei piccoli che sanno vivere di dono, di amore e di grazia. Per amore di Gesù, per l’amore che Dio Padre riversa nei nostri cuori, diamo ai nostri giorni un senso e un compimento alla nostra vita,…come Francesco !

PREGHIERA
O Dio, luce ai ciechi e gioia ai tribolati,
che nel tuo Figlio unigenito
ci hai dato il sacerdote giusto e compassionevole
verso coloro che gemono nell’oppressione e nel pianto,
ascolta il grido della nostra preghiera:
fa’ che tutti gli uomini riconoscano in lui
la tenerezza del tuo amore di Padre
e si mettano in cammino verso di te.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 27 OTTOBRE 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 300
SABATO 27 OTTOBRE 2018
S.EVARISTO
LUCA 13,1-9
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Parola del Signore
LA LEGGENDA DEI TRE COMPAGNI 1472
1472 Non erano solo gli uomini a entrare nel movimento, ma anche molte vergini e vedove, toccate dalla predicazione dei frati e seguendo il loro consiglio, si rinchiudevano a fare penitenza nei monasteri delle loro città e paesi. E fu scelto un frate con l'incarico di essere loro visitatore e direttore. Anche gli uomini ammogliati e le donne maritate, non potendo svincolarsi dai legami matrimoniali, dietro suggerimento dei frati, praticavano una più stretta penitenza nelle loro case. In tal modo per mezzo di Francesco, perfetto adoratore della Trinità, la Chiesa di Dio fu rinnovata da questi tre Ordini, come era stato prefigurato dal restauro delle tre chiese, eseguito dal Santo. Ciascuno di questi tre Ordini fu approvato, a suo tempo, dal sommo pontefice.

MEDITAZIONE 
Non dobbiamo abusare della pazienza di Dio. Gesù nega che una disgrazia possa essere interpretata come un castigo, ma ci invita a considerarla come uno stimolo a riflettere sulla necessità di convertirsi prima che sia troppo tardi. Perchè senza conversione non c'è salvezza. Apriamoci a Dio come Francesco. Credo sia molto importante amare, tacere e pazientare: così le sofferenze si smorzano e si spengono in Dio. Mi aiuta molto il pensiero che in questo consiste il mio compito: l’occasione di elevarmi e di avvicinarmi un poco alla perfezione. Vieni e dimora in me, mio Signore, affinchè il maligno si acquieti.....

PREGHIERA
Nella nostra civiltà in continuo movimento, le disgrazie si moltiplicano. Insegnaci, Signore, a non vedere in esse un tuo intervento diretto, ma a cogliere la lezione che ci possono dare. Fà che le notizie tragiche non ci portino alla bestemmia, ma ci spingano alla conversione, in modo che per la tua grazia possiamo sfuggire alla morte eterna. Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro Signore.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

venerdì 26 ottobre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 26 OTTOBRE 2018


SAN FRANCESCO E IL VANGELO 299
VENERDI' 26 OTTOBRE 2018
SS.LUCIANO E MARCIANO
LUCA 12,54-59
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: 
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? 
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Parola del Signore
LA LEGGENDA DEI TRE COMPAGNI 1471
60. Se però non trovavano ospitalità presso i sacerdoti, andavano in cercaä di persone spirituali e timorate di Dio, in casa delle quali alloggiare decorosamente. Così facevano per tutte le città e i paesi che si proponevano di visitare, finché il Signore ispirò ad alcuni uomini pii di apprestare per i frati delle dimore. In seguito furono costruite appositamente per essi delle case nelle città e nei paesi. Il Signore comunicava loro la sua parola e il suo spirito a seconda delle circostanze, così che potessero proferire discorsi che penetravano acuti nei cuori sia dei giovani che degli anziani. Molti, abbandonando il padre e la madre e ogni loro avere, seguivano i frati indossando il saio dell'Ordine. Allora fu davvero inviata sulla terra la spada della separazione, quando i giovani si facevano religiosi, lasciando i genitori nelle miserie di questo mondo. Quelli che venivano ricevuti nell'Ordine erano condotti da Francesco, per ricevere dalle sue mani l'abito religioso con umiltà e devozione.

MEDITAZIONE
Riconosciamo i segni di Dio? Da certi segni noi sappiamo prevedere il tempo che farà. Dio ci invita a prevedere il giudizio che ci attende e ad evitare la condanna che ci minaccia, riconoscendo in Gesù il nostro salvatore. Tutto ciò che facciamo con il nostro Salvatore, aiutati da Lui, con la sua ispirazione, diventa veramente una buona azione, che non ci rende orgogliosi ma ci stabilisce nell'umiltà, perché sappiamo di non poterla attribuire a noi stessi, ma solamente alla sua grazia. il Signore ha «voluto rivelare» a San Francesco e a ciascuno di noi il mistero del suo amore celato nella Croce. Le umiliazioni sono l’anello che ci sposa con Cristo, i dardi che ci insegnano la sua «umiltà» e la sua «mitezza» imprimendole nel profondo della nostra anima. E’ pura Grazia da accogliere ogni giorno prendendo su di noi il suo «giogo leggero»: le cose che sono aspre per coloro che provano affanno, si addolciscono per quelli che amano

PREGHIERA
L'uomo scruta con attenzione crescente l'universo che Tu hai creato, Signore, e ne penetra sempre meglio i misteri. Aiutalo a crcare con lo stesso impegno i segni della tua presenza, perchè, nel tempo di grazia costituito dalla storia umana, si prepari  a poco  a  poco  ad  accogliere  la  salvezza che Tu gli  offri per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

giovedì 25 ottobre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 25 OTTOBRE 2018

 

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 298
GIOVEDI' 25 OTTOBRE 2018
S.MINIATO
LUCA 12, 49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore
+Leggenda Minore di San Bonaventura: FF 1375a
1375a Ciò vedendo, stupì fortemente e sentì riversarsi nella anima gaudio e dolore: provava in sé un eccesso di letizia all'aspetto cortese di Cristo che gli si mostrava in forma così meravigliosa e pur così familiare, ma la cruda visione dell'affissione alla croce trapassava la sua anima con la spada dolorosa della compassione. Ammaestrato interiormente da colui che gli si mostrava anche esteriormente, comprese che, certo, I'infermità della passione non si addice in alcuna maniera alla natura immortale e spirituale del serafino; ma che, tuttavia, tale visione era stata offerta ai suoi sguardi per questo scopo: fargli conoscere anticipatamente che lui, I'amico di Cristo, stava per essere trasformato tutto nel ritratto visibile di Cristo Gesù crocifisso, non mediante il martirio della carne, ma mediante l'incendio dello spirito. La visione, che scomparve dopo un colloquio arcano e familiare, lo infiammò di ardore serafico nell'interno delI'anima e impresse, all'esterno, come un sigillo, sulla sua carne l'immagine perfettamente somigliante del Crocifisso: come se la potenza divina prima l'avesse fatto liquefare e poi vi avesse stampato il suo sigillo.

MEDITAZIONE Di fronte al fuoco che Gesù è venuto a portare sulla terra, gli uomini si dividono: alcuni lo rifiutano, altri lo accettano. Davanti a Lui non si può rimanere neutrali: bisogna prendere posizione e allora si creano conflitti in noi e attorno a noi, ci si trova di fronte a degli avversari: "Si divideranno tre contro due e due contro tre...".Ecco la necessità di annunciare il Vangelo. Quello che tanti di noi non hanno ancora capito è che annunciare il Cristo e le sue insondabili ricchezze è una grazia: in Lui e nella sua grazia, nella sua parola e nella frequentazione amorosa con Lui vi è la massima gioia a cui possiamo aspirare. Nella semplicità e nella trasparenza della vita di S.Francesco e di ciascuno di noi, vi è la più convincente predica e l’annuncio più efficace della salvezza donataci da Gesù.
PREGHIERA
Signore, Dio di pace, venendo sulla terra il tuo Figlio si è scontrato con l’opposizione di molti, ed è stato costretto ad affrontare la sofferenza e la morte. Per la grazia della sua passione, dona ai tuoi fedeli la forza di scegliere sempre Gesù Cristo come maestro di vita, anche quando gli uomini sembrano allearsi contro di Lui, che vive e regna con Te per i secoli dei secoli.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

mercoledì 24 ottobre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 24 OTTOBRE 2018

  
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 297
MERCOLEDI' 24 OTTOBRE 2018
S.ANTONIO M.CLARET
LUCA 12,39-48
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. 
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Parola del Signore
DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XIV
CIECHI, SORDI E MUTI
937
116. In un convento di Napoli, a un frate di nome Roberto, che era cieco da moltissimi anni, discese sugli occhi una pellicola di carne che gli impediva ogni movimento ed uso delle palpebre. Erano una volta là convenuti moltissimi frati forestieri, in partenza per diverse parti del mondo e il beato padre Francesco, esempio e specchio di santa obbedienza, per rincuorarli al viaggio con la forza di un nuovo miracolo, risanò il predetto frate alla loro presenza nel modo seguente. Una notte frate Roberto giaceva ormai ridotto in fin di vita, e già gli era stata raccomandata l'anima, quando alI'improvviso gli si presentò il beato Francesco con tre frati, insigni per la loro santità, ossia sant'Antonio, frate Agostino e frate Giacomo d'Assisi. Essi che l'avevano imitato in vita in ogni perfezione, ora lo seguivano con altrettanto ardore dopo morte. Il Santo, preso in mano un coltello, tagliò via dall'occhio la carne superflua, restituì la vista all'ammalato, e lo allontanò dalle fauci della morte, dicendogli: a Figlio mio Roberto, la grazia che ti ho fatto, è un segno per i frati che stanno per andare verso lontani paesi, che io li precederò dirigendo i loro passi. Vadano dunque,--continuò--, e compiano con alacre animo l'obbedienza loro ingiunta. Godano i figli dell'obbedienza, soprattutto quelli che, lasciando il proprio suolo, dimenticano la patria terrena perché hanno una guida capace e un sollecito precursore ".
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MEDITAZIONE
L'egoismo tenta di infiltrarsi nei nostri pensieri e sempre è necessaria la lotta per respingerlo, sempre dobbiamo, come scrive san Paolo, liberarci dalla schiavitù del peccato per metterci al servizio di Dio, diventare "servi della giustizia". E' un servizio libero, ma esigente, dell'esigenza del vero amore. Il servizio svolto nella carità riempie il cuore di una pura gioia, perché ognuno non pensa a gioire ma a dare gioia agli altri, a darsi da fare in ogni modo per rendere più facile la gioia di tutti. Così chi è posto in autorità adempie la volontà del Signore.
"A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". Sono parole che fanno capire il desiderio di Dio: egli ci dà molto per ricevere molto, vuole che portiamo frutto e che il nostro frutto rimanga. San Francesco non era mai contento delle sue opere, credeva di dover fare sempre più per dare gloria Dio. ""...pur dovendo, a causa della malattia, temperare necessariamente l'antico rigore, diceva: "Cominciamo, fratelli, a servire il Signore Iddio, perché finora abbiamo fatto poco o nessun profitto!". Non lo sfiorava neppure il pensiero di aver conquistato il traguardo e, perseverando instancabile nel proposito di un santo rinnovamento, sperava sempre di poter ricominciare daccapo. Voleva rimettersi al servizio dei lebbrosi ed essere vilipeso, come un tempo; si proponeva di evitare la compagnia degli uomini e rifugiarsi negli eremi più lontani, affinché, spogliato di ogni cura e deposta ogni sollecitudine per gli altri, non ci fosse tra lui e Dio che il solo schermo della carne."" FF500.

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PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno,
crea in noi un cuore generoso e fedele,
perché possiamo sempre servirti con lealtà
e purezza di spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 23 Ottobre 2018


SAN FRANCESCO E IL VANGELO 296
MARTEDI' 23 OTTOBRE 2018
S.GIOVANNI DA CAPESTRANO-memoria-
LUCA 12,35-38
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. 
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Parola del Signore
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+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XIII
MALATI DI ERNIA RISANATI
935
114. Nella diocesi di Sora, un giovane di nome Giovanni era afflitto da tale ernia intestinale che non poteva essere alleviato da alcuna cura medica. Un giorno accadde che la moglie si recò ad una chiesa del beato Francesco. Mentre essa stava pregando per la guarigione del marito, uno dei frati le disse con semplicità: " Torna, e dì a tuo marito che faccia un voto al beato Francesco, e segni con un segno di croce il posto del male! ". Ritornata, essa lo riferì al marito. Egli fece voto al beato Francesco, segnò il posto della ferita e subito gli intestini rientrarono al luogo di prima. L'uomo si meravigliò molto per la rapidità dell'insperata guarigione, e per constatare che fosse completa, dato che era stata così improvvisa, cominciò a sottoporsi a vari esercizi fisici.
Il beato Francesco apparve in sogno al medesimo giovane in preda ad una violenta febbre, e chiamandolo per nome gli disse: " Non temere, Giovanni, poiché sarai sanato dalla tua infermità ". La massima attendibilità di questo miracolo viene dal fatto che il beato Francesco apparve ad un religioso di nome Roberto e richiesto chi fosse, rispose: " Io sono Francesco, e sono venuto per sanare un mio amico ".
936
115. In Sicilia, san Francesco risanò pure in modo meraviglioso un uomo di nome Pietro, afflitto da un'ernia inguinale, quando proprio faceva la promessa di visitare la sua tomba.
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MEDITAZIONE
"Come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... La grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini".
E un principio che abbiamo difficoltà ad ammettere, soprattutto nell'aspetto negativo: "Per colpa di uno solo si è riversata su tutti la condanna...". Sembra duro e ingiusto e siamo continuamente tentati di sottrarci a questa solidarietà. Non vogliamo essere confusi con i peccatori: possiamo pregare per loro e lo facciamo, ma come separandoci dalla loro condizione. Eppure, se non accettiamo questa solidarietà nel peccato e nella condanna, non riceveremo "l'abbondanza della grazia". Cristo l'ha accettata e si è presentato al Padre carico dei peccati di tutta l'umanità, lui, "santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori" (Eb 7,26). È un mistero profondo, rivelazione di un amore che la mente umana non può neppure concepire. Amore che dobbiamo ricambiare. Nelle Ammonizioni ai frati, Francesco scrisse: " Beato quel religioso che non ha giocondità e letizia se non nelle santissime parole e opere del Signore e,mediante queste, conduce gli uomini all'amore di Dio con gaudio e letizia. Guai a quel religioso che si diletta in parole oziose e frivole e con esse conduce gli uomini al riso."" FF 170 
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PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno,
crea in noi un cuore generoso e fedele,
perché possiamo sempre servirti con lealtà
e purezza di spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio e in te il suo compimento" Amen.

domenica 21 ottobre 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 22 OTTOBRE 2018


SAN FRANCESCO E IL VANGELO 295
LUNEDI' 22 OTTOBRE 2018
S.ABERCIO
LUCA 12,13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». 
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Parola del Signore
+DAL TRATTATO DEI MIRACOLI
CAPITOLO XIII
MALATI DI ERNIA RISANATI
934
113. Nel paese di Spello un uomo da due anni soffriva di ernia in modo tale che la massa intestinale sembrava essere tutta uscita sul basso ventre. Non riuscì infatti per molto tempo né a contenere il deflusso degli intestini, né a farli ritornare con l'aiuto dei medici alla sede naturale. Considerato dai medici ormai senza speranza, si rivolse alI'aiuto divino. Invocò dunque i meriti del beato Francesco, e improvvisamente s'accorse che ciò che prima era rotto si era consolidato, e risistemato al suo posto ciò che si era spostato .
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MEDITAZIONE
Vano è appoggiarsi ai beni terreni: il vero tesoro è il rapporto con Dio, nell'ascolto fiducioso e obbediente della sua parola.
Cerchiamo dunque in Dio il solido fondamento della nostra esistenza, che non viene mai meno e che ci permette di pensare alla morte con tanta pace, nella certezza che attraverso di essa giungeremo al possesso dell'unico, sommo bene. Francesco scrive nella Regola non Bollata: ""La regola e vita dei frati è questa, cioè vivere in obbedienza, in castità e senza nulla di proprio, e seguire la
dottrina e l'esempio del Signore nostro Gesù Cristo, il quale dice: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi tutto quello che hai
e dàllo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e poi vieni e seguimi", e: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se
stesso, prenda la sua croce e mi segua"; e ancora: "Se qualcuno vuole venire a me e non odia il padre, la madre, la
moglie e i figli, i fratelli e le sorelle e anche la sua vita stessa non può essere mio discepolo". E: "Chiunque avrà lasciato
il padre o la madre, i fratelli o le sorelle, la moglie o i figli, le case o i campi per amore mio, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna" FF4.
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PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno,
crea in noi un cuore generoso e fedele,
perché possiamo sempre servirti con lealtà
e purezza di spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen