domenica 17 giugno 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 17 GIUGNO 2018

 
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 168
DOMENICA 17 GIUGNO 2018
MARCO 4,26-34
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Leggenda Maggiore di San Bonaventura XIV, 3 : FF 1239
1239 3. Durante il biennio che seguì alla impressione delle stimmate, egli, come una pietra destinata all'edificio della Gerusalemme celeste, era stato squadrato dai colpi della prova, per mezzo delle sue molte e tormentose infermità, e, come un materiale duttile, era stato ridotto all'ultima perfezione sotto il martello di numerose tribolazioni. Nell'anno ventesimo della sua conversione, chiese che lo portassero a Santa Maria della Porziuncola, per rendere a Dio lo spirito della vita, là dove aveva ricevuto lo spirito della grazia. Quando vi fu condotto, per dimostrare che, sul modello di Cristo-Verità, egli non aveva nulla in comune con il mondo, durante quella malattia così grave che pose fine a tutto il suo penare, si prostrò in fervore di spirito, tutto nudo sulla nuda terra: così, in quell'ora estrema nella quale il nemico poteva ancora scatenare la sua ira, avrebbe potuto lottare nudo con lui nudo. Così disteso sulla terra, dopo aver deposto la veste di sacco, sollevò la faccia al cielo, secondo la sua abitudine totalmente intento a quella gloria celeste, mentre con la mano sinistra copriva la ferita del fianco destro, che non si vedesse. E disse ai frati: “ Io ho fatto la mia parte; la vostra, Cristo ve la insegni ”.

MEDITAZIONE
Ci accorgiamo spesso che il Regno di Dio progredisce proprio là dove non l’abbiamo nemmeno annunciato; spesso accade tra coloro a cui non prestiamo attenzione e persino dove poniamo degli ostacoli al Regno. La Parola di Dio è essa stessa all’opera, potente e creatrice. Dio ci affida questa Parola come un piccolo seme: se lo lasciamo maturare, è capace di cambiare il mondo. Non è la povertà che conduce la Chiesa alla sconfitta, ma i suoi cedimenti alla tentazione di essere potente. L’umiltà è la radice che fa fruttificare il seme. Il Regno di Dio esige l’umiltà di Francesco. Cè un segno per riconoscere quelli che sono di Gesù: lasciarsi crocifiggere, subendo ciò che è “duro e amaro” nel silenzio, offrendo sé stessi in sacrificio. Perché la carità “tutto crede, tutto opera”, “tutto copre” perché il fratello non deve essere avvilito e .......“tutto sopporta” certa di “vincere col bene ogni male”. L’amore accetta tutto a motivo di Gesù che è Amore.

PREGHIERA
O Dio, che in san Francesco
hai dato alla tua Chiesa
un modello sublime di santità e di dottrina,
donaci la luce per comprendere i suoi insegnamenti
e la forza per imitare i suoi esempi.
Per Gesù Cristo nostro Signore...
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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