martedì 21 febbraio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 21 Febbraio 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 52

MARTEDI' 21 FEBBRAIO 2017

MARCO 9, 30-37

In quel tempo, Gesù e i discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà». Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. 
Giunsero intanto a Cafàrnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. 
Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti». 
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». 
Parola del Signore.

+ Vita Seconda di Tommaso da Celano 687
Il vescovo di Assisi andò un giorno, com'era sua consuetudine, per una visita amichevole da Francesco, che stava pregando nel luogo della Porziuncola.
Appena entrato, si dirige con poco riguardo, senza essere stato invitato, alla cella del Santo e, spinta la porticina, fa per entrare, quando, nello sporgere il capo, lo vede in preghiera: all'istante è scosso da tremore e mentre le membra si irrigidiscono perde anche la parola. Subito, per volontà di Dio, è respinto violentemente fuori e, sempre all'indietro, è trascinato lontano.
A mio parere, o il vescovo era indegno di assistere a quel segreto misterioso, o Francesco meritava di godere più a lungo della grazia, che già pregustava. Pieno di stupore, il vescovo ritornò dai frati e, confessata la sua colpa con un cenno di parola, riacquistò la favella.

MEDITAZIONE
La vera grandezza è servire. La prossimità con Dio non si misura con il metro del prestigio o del ruolo, ma con quello dell’accoglienza, della solidarietà e dell’amore per gli ultimi. L’uomo ritrova il suo valore non per quello che sa, o per quello che ha, ma in forza del legame di solidarietà che, mediante Gesù, risale fino al Padre. La vera grandezza consiste nel servire i più piccoli, perchè in loro si serve il Signore stesso. La vera grandezza è stata raggiunta da Francesco perchè la sua vita era tutta preghiera e servizio, tanto da meritare da Dio doni straordinari. " E certo il Santo ebbe una potenza taumaturgica straordinaria nel guarire dalla lebbra, perchè, durante la sua vita si era votato, per umiltà e pietà, al servizio dei lebbrosi." FF1312.

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, Tu hai inviato il tuo Figlio, primogenito di ogni creatura, perchè fosse l'ultimo di tutti e il servo di tutti. Insegnaci l'umiltà e rendici disponibili verso i più piccoli dei nostri fratelli, seguendo l'esempio di Gesù Cristo, nostro fratello.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen




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