mercoledì 20 aprile 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 21 Aprile 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 112
GIOVEDI' 21 APRILE
San Corrado da Parzham
GIOVANNI 13,16-20
Chi accoglie colui che manderò, accoglie me.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Parola del Signore

Dalla LEGGENDA PERUGINA 1568
TENTAZIONE E SERENITA'
1568 21. In quello stesso torno di tempo, mentre Francesco dimorava nel luogo della Porziuncola, fu assalito per il bene del suo spirito da una gravissima tentazione. Interiormente ed esteriormente ne era duramente turbato, tanto che alle volte sfuggiva la compagnia dei fratelli perché, sopraffatto da quella tortura, non riusciva a mostrarsi loro nella sua abituale serenità. Si mortificava, si asteneva dal cibo e dalla conversazione. Spesso si internava a pregare nella selva che si stendeva vicino alla chiesa, per dare liberamente sfogo all'angoscia e al pianto in presenza del Signore, affinché Dio, che può tutto, si degnasse d'inviargli dal cielo la sua medicina in quella così violenta tribolazione. E per oltre due anni fu tormentato giorno e notte dalla tentazione. Accadde che un giorno, mentre stava pregando nella chiesa di Santa Maria, gli fu detta in spirito quella parola del Vangelo: « Se tu avessi una fede grande come un granello di senape, e dicessi a quel monte di trasportarsi da quello a un altro posto, avverrebbe così. Francesco domandò: " E quale è quel monte? ". Gli fu risposto: " Il monte è la tua tentazione ". Rispose Francesco " Allora, Signore, sia fatto a me secondo che hai detto ". E all'istante fu liberato, così che gli parve di non avere mai sofferto quella tentazione».

MEDITAZIONE
La via che Gesù apre ai suoi discepoli è quella del servizio, che è dono di sé. Gesù stesso si mise al posto del servo e raccomandò a tutti gli uomini di fare questa inversione di ruoli, non come un gesto effimero, ma come risposta alla ricerca - eterna per la società umana - della felicità. Solo così si trova la vera felicità !!!!! Per il mondo la felicità risiede nella triade empia del potere, del prestigio e del possesso....per Gesù, invece, si trova nel servizio ai fratelli! Scrive Francesco:“ Dice il Signore: "Non sono venuto per essere servito ma per servire" (Mt 20,28). Coloro che sono costituiti in autorità sopra gli altri, tanto devono gloriarsi di quell'ufficio prelatizio, quanto se fossero deputati all'ufficio di lavare i piedi (Cfr. Gv 13,14) ai fratelli. E quanto più si turbano se viene loro tolta la carica che se fosse loro tolto il servizio di lavare i piedi, tanto più mettono insieme per sé un tesoro fraudolento (Cfr. Gv 12,6) a pericolo della loro anima “ FF 152.


PREGHIERA
Signore Gesù, Figlio di Dio onnipotente, lavando i piedi ai tuoi discepoli ti sei rivelato come il servo di Dio e hai fatto loro comprendere che non devono avere altra ambizione che quella di seguire il tuo esempio ponendosi al servizio dei fratelli. Donaci di mettere in pratica il tuo insegnamento e di trovare in questo la nostra gioia, ora e sempre.






“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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