SAN FRANCESCO E IL VANGELO 13
MERCOLEDI' 13 Gennaio 2016
Marco 1, 29-39
Guarì molti che erano affetti da varie malattie.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1889
1889 Il dire suo, cioè del detto frate Matteo ministro della Marca, era questo: « Io so di frate Iacopo al quale Iddio ha rivelato ciò che addiverrà nella nostra religione; imperò che frate Iacopo dalla Massa m' ha manifestato e detto che, dopo molte cose che Iddio gli rivelò dello stato della Chiesa militante, egli vide in visione un arbore bello e grande molto, la cui radice era d' oro, li frutti suoi erano uomini e tutti erano frati Minori. Li rami suoi principali erano distinti secondo il numero delle provincie dell' Ordine, e ciascuno ramo avea tanti frati, quanti v' erano nella provincia improntata in quello ramo: e allora egli seppe il numero di tutti li frati dell'Ordine e di ciascuna provincia e anche li nomi loro e l'età e le condizioni e gli uffici grandi e le dignità e le grazie di tutti e le colpe. E vide frate Giovanni da Parma nel più alto luogo del ramo di mezzo in questo arbore; e nelle vette de' rami, ch'erano d'intorno a questo ramo di mezzo, istavano li ministri di tutte le provincie. E dopo questo vide Cristo sedere su in uno trono grandissimo e candido, il quale Cristo chiamava santo Francesco, e davagli uno calice pieno di spirito di vita e mandavalo dicendo: << Va' e visita li frati tuoi, e dà loro bere di questo calice dello spirito della vita, imperò che lo ispirito di Satana si leverà contro a loro e percoteragli, e molti di loro cadranno e non si rileveranno >>. E diede Cristo a santo Francesco due Agnoli che lo accompagnassono.
E allora venne santo Francesco a porgere il calice della vita alli suoi frati, e cominciò a porgerlo a frate Giovanni, il quale prendendolo il bevette tutto quanto in fretta e divotamente, e subitamente diventò tutto luminoso come il sole. E dopo lui seguentemente santo Francesco il porgeva a tutti gli altri, e pochi ve n'erano di questi che con debita reverenza e divozione il prendessino e bevessino tutto, di subito diventavano isplendidi come il sole; e questi che tutto il versavano e non lo prendeano con divozione, diventavano neri e oscuri e isformati a vedere e orribili; quelli che parte ne beveano e parte ne versavano, diventavano parte luminosi e parte tenebrosi, e più e meno secondo la misura del bere e del versare. Ma sopra tutti gli altri, il sopradetto frate Giovanni era risplendente, il quale più compiutamente avea bevuto il calice della vita, per lo quale egli avea più profondamente contemplato l'abisso della infinita luce divina, e in essa avea inteso l'avversità e la tempesta la quale si dovea levare contra la detta arbore, e crollare e commuovere i suoi rami. Per la qual cosa il detta frate Giovanni si parte dalla cima del ramo nel quale egli stava e, discendendo di sotto a tutti li rami, si nascose in sul sodo dello stipite dello arbore e stavasi tutto pensoso. E frate Bonaventura, il quale avea parte preso del calice e parte n'avea versato, salì in quello ramo e in quello luogo onde era disceso frate Giovanni. E stando nel detto luogo, sì gli diventarono l'unghie delle mani unghie di ferro aguzzate e taglienti come rasoi: di che egli si mosse di quello luogo dov'egli era salito, e con empito e furore volea gittarsi contro al detto frate Giovanni per nuocergli. Ma frate Giovanni, veggendo questo, gridò forte e raccomandossi a Cristo, il quale sedea nel trono: e Cristo al grido suo chiamò santo Francesco e diegli una pietra focaia tagliente e dissegli: << Va' con questa pietra e taglia l'unghie di frate Bonaventura, con le quali egli sì vuole graffiare frate Giovanni, sicchè egli non gli possa nuocere >>. Allora santo Francesco venne e fece siccome Cristo gli avea comandato. E fatto questo, sì venne una tempesta di vento e percosse nello arbore così forte, che li frati ne cadeano a terra, e prima ne cadeano quelli che aveano versato tutto il calice dello spirito della vita, ed erano portati dalli demoni in luoghi tenebrosi e penosi. Ma il detto frate Giovanni, insieme con gli altri che aveano bevuto tutto il calice, furono traslatati dagli Agnoli in luogo di vita e di lume eterno e di splendore beato. E sì intendea e discernea il sopradetto frate Iacopo, che vedea la visione, particolarmente e distintamente ciò che vedea, quanto a' nomi e condizioni e stati di ciascheduno chiaramente. E tanto bastò quella tempesta contro allo arbore, ch'ella cadde e il vento ne la portò. E poi, immantanente che cessò la tempesta, della radice di questo arbore, ch'era d'oro, uscì un altro arbore tutto d'oro, lo quale produsse foglie e fiori e frutti orati. Del quale arbore e della sua dilatazione, profondità, bellezza e odore e virtù, è meglio a tacere che di ciò dire al presente.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.
MEDITAZIONE
Ritirandosi a pregare, Gesù non sfugge all'attività richiesta dalla sua missione, ma vi si prepara alla presenza di Colui che l'ha inviato. Le folle cercano Gesù attirate da ciò che egli dice e dai segni che opera. È la carità che le richiama e la carità è certamente il segno più luminoso e distintivo di ogni comunità cristiana.
Ma per essere davvero testimoni e annunciatori del Cristo occorre ancorare la propria vita nella preghiera e nella contemplazione: Gesù si ritira a pregare solo in un luogo deserto e indica la strada maestra che dobbiamo seguire se vogliamo essere suoi veri discepoli. Sappiamo che san Francesco pregava moltissimo: per lui era irrilevante la modalità della preghiera quanto al luogo, al tempo, alla posizione, alla voce o al silenzio, al modello liturgico o alla ispirazione spontanea, alla salute o alla malattia. A lui interessava essere, sempre, ovunque e comunque, unito al suo Signore: aveva capito che le difficoltà che facilmente ci scoraggiano devono invece aumentare la nostra fiducia, perché sono accompagnate da una grazia di unione particolare con la gloriosa passione di Cristo e nello stesso tempo ci rendono concretamente solidali con tutti i sofferenti. Nei Fioretti leggiamo:” Essendo santo Francesco una volta nel principio dell' Ordine con fra Lione in un luogo dove non aveano libri da dire l'Ufficio divino, quando venne l' ora del mattutino sì disse santo Francesco a frate Lione: « Carissimo, noi non abbiamo breviario, col quale noi possiamo dire il mattutino; ma acciò che noi ispendiamo il tempo a laudare Iddio, io dirò e tu mi risponderai com' io t' insegnerò; e guarda che tu non muti le parole altrimenti ch' io t' insegnerò....” FF 1837. E' noto che Leone fece del suo meglio per ripetere le parole umilissime che Francesco gli suggeriva. E noi? Seguiamo i suoi buoni consigli? La buona notizia che Gesù ci ha portato è che possiamo avere un colloquio intimo con Dio: san Francesco lo ha ascoltato e imitato e questo riempiva il suo cuore.....; questo colloquio è la preghiera......e la preghiera può riscaldare anche il nostro cuore....
PREGHIERA
Signore, Dio nostro, il tuo Figlio è passato in mezzo agli uomini facendo del bene: ha guarito i malati e ha annunciato la buona notizia. Ma ha saputo anche ritirarsi nella solitudine a pregare. Accogli la nostra preghiera che si unisce a quella di Colui che solo è capace di pregarti, il Cristo Gesù, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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