SAN FRANCESCO E IL VANGELO 12
MARTEDI' 12 GENNAIO 2016
S. Bernardo da Corleone Francescano
MARCO 1, 21b-28
Gesù insegnava come uno che ha autorità
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1888
CAPITOLO XLVIII
Come frate Iacopo dalla Massa vide in visione tutti i frati Minori del mondo, in visione di uno arbore, e conobbe la virtù e li meriti e li vizi di ciascuno.
1888 Frate Iacopo della Massa, al quale Iddio aperse l' uscio delli suoi segreti e die.legli perfetta scienza e intelligenza della divina Scrittura e delle cose future, fu di tanta santità, che frate Egidio da Sciesi e frate Marco da Montino e frate Ginepro e frate Lucido dissono di lui che non ne conoscieno nessuno nel mondo appo Dio maggiore che questo frate Iacopo.
Io gli ebbi grande desiderio di vederlo, imperò che pregando io frate Giovanni, compagno del detto frate Egidio, che mi dichiarasse certe cose di spirito, egli mi disse. « Se tu vuogli essere bene informato nella vita spirituale, procaccia di parlare con frate Iacopo della Massa, imperò che frate Egidio disiderava di essere alluminato da lui, e alle sue parole non si può aggiugnere nè scemare imperò che la mente sua è passata a' segreti celestiali e ie parole sue sono parole dello Spirito Santo, e non è uomo sopra la terra ch' io tanto disideri di vedere ». Questo frate Iacopo, nel principio del ministero di frate Giovanni da Parma, orando una volta fu ratto in Dio e stette tre dì in qùesto ratto in estasi, sospeso da ogni sentimento corporale; e istette sì insensibile, che i frati dubitavano che non fusse morto. E in questo ratto gli fu rivelato da Dio ciò che dovea essere e addivenire intorno alla nostra religione; per la qual cosa; quando l' udii, mi crebbe il disiderio di udirlo e di parlare con lui.
E quando piacque a Dio ch' io avessi agio di parlargli, io il priegai in cotesto modo: « Se vero è questo ch' io ho udito dire dì te, io ti priego che tu non me lo tenga celato. Io ho udito che, quando tu istesti tre dì quasi morto, tra l' altre cose che Dio ti rivelò fu ciò che dovea addivenire in questa nostra religione; e questo ha avuto a dire frate Matteo ministro della Marca, al quale tu lo rivelasti per obbidienza ». Allora frate Iacopo con grande umiltà gli concedette che quello che dicea frate Matteo era vero.
MEDITAZIONE
La parola di Gesù costringe lo spirito del male a svelarsi e libera gli uomini dalla sua influenza. E' la vittoria del “Santo di Dio” sul maligno. Non bisogna temere: ogni cristiano sa che che la sua vita è l'ambito nel quale avviene la battaglia tra Cristo e il demonio, ma che siamo noi a decidere a chi va la vittoria. Se aderiamo alla parola di Gesù, non c'è niente e nessuno che possa farci del male; ma se in cuor nostro ci lasciamo abbagliare dalle proposte del male, siamo in grave pericolo. Il Vangelo era la lettura preferita e meditata continuamente da Francesco. All'origine dell'ideale evangelico di Francesco c'è una scelta radicale di Dio in quanto bene assoluto, che gli fa rifiutare con decisione tutto ciò che non appartiene al Regno di Cristo. Diceva Francesco, (FF 256-258): “....la pura e santa semplicità confonde ogni sapienza di questo mondo e la sapienza della carne”. E' caratteristica della semplicità tradurre questa ricerca nella pratica del Vangelo, per cui l'azione non solo tende a Dio, ma viene compiuta con rettitudine davanti ai suoi occhi, proprio perchè agisce in conformità al Vangelo. La semplicità fa parte della spiritualità francescana, perchè il semplice si gloria di imitare chi reputa più grande di sé. Con semplicità e umiltà, attraverso il Vangelo, Francesco cercava di diventare come Gesù. Chiediamo con convinzione queste virtù, perchè sono la radice della nostra santità.
PREGHIERA
Signore Gesù, che hai parlato con autorità e sei venuto a mettere fine alla potenza del male, libera il nostro spirito e il nostro corpo da tutto ciò che li rende schiavi. Posseduti così dal tuo Spirito,canteremo la tua vittoria, Tu che sei il Santo di Dio, per i secoli dei secoli.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

Nessun commento:
Posta un commento