Sabato 20 Giugno 2014
Matteo 6, 24-34
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
Leggenda Maggiore di San Bonaventura XI,2 : FF 1247
1247 2. Si scorgevano, in quelle membra fortunate, i chiodi, che l'Onnipotente aveva meravigliosamente fabbricati con la sua carne: erano così connaturati con la carne stessa che, da qualunque parte si premessero, subito si sollevavano, come dei nervi tutti uniti e duri, dalla parte opposta. Si poté anche osservare in forma più palese la piaga del costato, non impressa nel suo corpo né provocata da mano d'uomo e simile alla ferita del costato del Salvatore: quella che nella persona stessa del Redentore rivelò il sacramento della redenzione e della rigenerazione. I chiodi apparivano neri, come di ferro, mentre la ferita del fianco era rossa e, ridotta quasi a forma di cerchietto per il contrarsi della carne, aveva l'aspetto di una rosa bellissima. Le altre parti della sua carne, che prima per le malattie e per natura tendevano al nero, splendevano bianchissime, anticipando la bellezza del corpo spiritualizzato.
MEDITAZIONE
Se riponiamo la nostra fiducia nelle realtà materiali di cui il denaro è il simbolo, esso diventerà il nostro dio e noi saremo suoi schiavi. Abbiamo un amore smisurato per una vita che non ci appartiene. Guardiamo al concreto, all’immediato, come se la nostra vita fosse ristretta al tempo che ci è dato di trascorrere su questa terra. E la preghiera è una preghiera sbagliata perché è tutta improntata a questo scopo. …ed è totalmente diversa da quella che ci ha insegnato Gesù. Se invece sapremo confidare nel Padre e adeguarci in tutto alla sua volontà, allora saremo veri figli di Dio e il necessario non ci mancherà mai. La fiducia concreta, immediata, nella provvidenza, ci dà il desiderio di ringraziare per ciò che abbiamo ricevuto, per corrispondere all’amore di Dio, per cooperare con le nostre azioni ai meriti di Gesù a favore delle anime, per il trionfo della sua gloria, anche in questo mondo che sembra asservito al volere di satana. Imitiamo san Francesco nella fede. Coraggio, abbiamo fiducia, l’ha detto Gesù: “Le porte dell’inferno non prevarranno”.
PREGHIERA
O Dio, creatore del mondo, Tu hai rivestito splendidamente i gigli del campo, e il tuo Figlio ce li ha indicati come un segno della tua sollecitudine per noi. Ravviva la nostra fede, nella tua bontà, e donaci, nonostante le preoccupazioni della vita, di cercare prima di tutto il Regno e la sua giustizia. Per Gesù Cristo nostro Signore
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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