venerdì 4 maggio 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 4 Maggio 2018

  
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 124
VENERDI' 4 MAGGIO 2018
S.ANTONINA
GIOVANNI 15, 12-17
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 774
Fu interrogato una volta da un frate perché avesse rinunciato alla cura di tutti i frati e li avesse affidati a mani altrui, come se non gli appartenessero in nessun modo. "Figlio,-- rispose--io amo i frati come posso. Ma se seguissero le mie orme, li amerei certamente di pių e non mi renderei estraneo a loro. Vi sono alcuni tra i prelati, che li trascinano per altre strade, proponendo loro gli esempi degli antichi e facendo poco conto dei miei ammonimenti. Ma si vedrā alla fine cosa fanno ".
E poco dopo, mentre era molto ammalato, nella veemenza dello spirito, si drizzō sul lettuccio: "Chi sono--esclamō--questi che mi hanno strappato dalle mani l'Ordine mio e dei frati? Se andrō al Capitolo generale, mostrerō loro qual'è la mia volontā ".
Insisté il frate: "Non cambierai forse anche quei ministri provinciali, che cosė a lungo hanno abusato della libertā?". Il Padre gemendo diede questa terribile risposta: "Vivano pure come a loro piace, perché la perdizione di pochi č di minor danno che quella di molti!".
Non si riferiva a tutti, ma ad alcuni che per l'eccessiva lunghezza di superiorato sembravano pretenderlo come ereditā.
A qualunque categoria poi di superiori regolari, raccomandava questo soprattutto: di non mutare le usanze se non in meglio, di non mendicare né cattivarsi favori; di non esercitare un potere, ma compiere un dovere.
MEDITAZIONE
L'amore fraterno si fonda sul comandamento di Cristo e sull'esempio della sua vita e della sua morte.
Per Gesù l'amicizia ha un significato ben preciso, da vivere come un sentimento che conduce oltre al voler bene alla persona, anche al rispetto di quest'ultima, con la quale condividere a volte momenti della propria vita quotidiana, nel bene e nel male; agli amici con si chiede di essere serviti, ma di poterli servire quando questo è necessario, arrecare sollievo e non dolore, regalare gioia e serenità e non tristezza e angoscia. Le amicizie si scelgono, non si impongono, e l'esempio che Gesù ci fa è davvero illuminante: in nome di questa amicizia ci fa conoscere il Padre. Santa Chiara ha scritto nel suo Testamento: "Il Figlio di Dio si è fatto nostra via; e questa con la parola e con l'esempio ci indicò e insegnò il beato padre nostro Francesco, vero amante e imitatore di Lui." FF2824.
Perciò, fratelli, siamo giusti con gli altri solo se li amiamo.
PREGHIERA
Donaci, o Padre, di uniformare la nostra vita
al mistero pasquale che celebriamo nella gioia,
perché la potenza del Signore risorto
ci protegga e ci salvi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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