sabato 26 maggio 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 26 MAGGIO 2018

 
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 146
SABATO 26 MAGGIO 2018
S.FILIPPO NERI--memoria-
MARCO 10, 13-16
Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.
+Dal Vangelo secondo Marco
Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano.Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: <<Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso>>. E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.
Parola di Dio.
DALLA LEGGENDA PERUGINA 1599
LA CELLA IN FIAMME
1599 50. Mentre faceva la quaresima sul monte della Verna, un giorno, all'ora della refezione, uno dei suoi compagni accese il fuoco nella cella in cui Francesco veniva per mangiare. Acceso che fu andò nella celletta dove il Santo usava pregare e riposarsi per leggergli il brano di Vangelo assegnato alla Messa di quel giorno. Infatti, Francesco, prima del pasto, voleva sempre ascoltare il Vangelo del giorno, quando non aveva potuto partecipare alla Messa. Quando arrivò per prendere cibo nella cella dov'era stato acceso il fuoco, già le fiamme erano salite al tetto e lo stavano bruciando. Il compagno cercava di spegnere l'incendio, ma da solo non riusciva; Francesco non voleva aiutarlo, anzi prese una pelle con cui si copriva di notte, e si addentrò nella selva.Intanto i frati del luogo, sebbene dimoranti lontano da quella celletta costruita fuori mano, accorgendosi che stava bruciando, accorsero ed estinsero l'incendio. Francesco tornò più tardi per mangiare. Dopo il pasto disse al compagno: « Non voglio più stendere su di me questa pelle, poiché, per colpa della mia avarizia, non ho concesso a fratello Fuoco di divorarla ».

MEDITAZIONE
L'ingresso nel Regno è soltanto un dono gratuito che dobbiamo ricevere con l'umile fiducia di un bambino. Con il suo atteggiamento verso i piccoli, Gesù si stacca da quelli che fanno mostra della loro sapienza piena di presunzione: infatti solo a chi è come i fanciulli Egli rivela i misteri più alti del Regno. Il rapporto uomo/Dio è identico al rapporto bambino/genitore: se è corretto non è un rapporto di diritti e di doveri, di forze o di antagonismi, ma di amore e di libertà ricevuta. Dio dà se' stesso all'uomo, come il genitore dà se stesso al figlio. Per questo l'accesso al Regno di Dio è riservato ai bambini, perché sono pura capacità di ricevere, di accogliere: sono povertà assoluta! Chi ha pretese, non entra nel Regno. Ciò che univa Francesco a Dio non era solo la fede, ma la “piccolezza” accolta nel Figlio: egli ci mostra come si può diventare “piccoli” pur essendo adulti di età, e servire Dio in grande umiltà. Francesco riuscì a vivere l'insufficienza e il bisogno come forza: la forza di riconoscersi figlio, la forza di esistere in relazione ad un altro, che è datore della vita. C'è qualcosa di divino nell'insufficienza e nel bisogno, perchè Gesù stesso ha deciso di diventare piccolo tra i piccoli, impotente tra gli impotenti, debole tra i deboli, ferito tra i feriti, umile tra gli umili. Leggiamo nelle Fonti Francescane (FF604): “Il servo di Dio, Francesco, piccolo di statura, umile di spirito e minore di professione, mentre viveva qui sulla terra scelse per sé e per i suoi una piccola porzione di mondo: altrimenti, senza usare nulla di questo mondo, non avrebbe potuto servire Cristo. E furono di certo ispirati da Dio quelli che, anticamente, chiamarono Porziuncola il luogo che toccò in sorte a coloro che non volevano assolutamente possedere nulla su questa terra......” E noi, amiamo la “piccolezza evangelica?”. “Se non diventiamo piccoli come i bambini”, non illudiamoci di potere realizzare qualcosa “nel regno di Dio”, (che inizia quaggiù), perché non avremo “la fortuna” neanche di “entrarci”:
Non si può neppure iniziare (e tanto meno proseguire) il cammino della vita cristiana.
La piccolezza evangelica è come la porta d’ingresso del “Regno”: Se tu non la apri, resti fuori…..non puoi “entrare” in comunione con Dio e con i fratelli…
Allora, a che servono tutte le altre cose?…
PREGHIERA
O Padre, che glorifichi i tuoi santi
e li doni alla Chiesa come modelli di vita evangelica,
infondi in noi il tuo Spirito,
che infiammò mirabilmente
il cuore di san Filippo Neri.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento”

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