giovedì 24 maggio 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 24 MAGGIO 2018


SAN FRANCESCO E IL VANGELO 144
GIOVEDI' 24 MAGGIO 2018
DED. BASILICA DI S.FRANCESCO IN ASSISI-festa-
Dalla liturgia della Chiesa:
Vangelo
Mc 9,41-50
È meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. 
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Parola del Signore
Dal Messale francescano
GIOVANNI 10, 22-30
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 779
Quando Francesco si faceva la tonsura, spesso ripeteva a chi gli tagliava i capelli: "Bada di non farmi una corona troppo larga! Perché voglio che i miei frati semplici abbiano parte nel mio capo".
Voleva appunto che l'Ordine fosse aperto allo stesso modo ai poveri e illetterati, e non soltanto ai ricchi e sapienti. "Presso Dio--diceva--non vi è preferenza di persone, e lo Spirito Santo, ministro generale dell'Ordine, si posa egualmente sul povero ed il semplice".
Avrebbe voluto inserire proprio questa frase nella Regola, ma non fu possibile perché era già stata confermata con bolla.
MEDITAZIONE
Risuona ancora nel mondo la domanda: «Se tu sei il Cristo, dìllo a noi apertamente».Tutto è già stato detto! 
Ma troppi schiamazzi assordanti impediscono di ascoltare la voce suadente del pastore. Gli stessi pastori, anch’essi spaventati, talvolta fuggono come mercenari e il gregge si disperde e i lupi rapaci entrano nell’ovile a fare strage. Ciò accade per mancanza di fede nel Pastore; non siamo ancora consapevoli della sua umile potenza; forse siamo tentati ancora di preferire un “capo” ad un umile pastore, egli però è il Figlio di Dio! San Francesco lo seguiva e lo imitava. "Presso Dio--diceva--non vi è preferenza di persone, e lo Spirito Santo, ministro generale dell'Ordine, si posa egualmente sul povero ed il semplice". FF779. Perciò, importante per noi tutti, è avere fede. Solo avere fede!

PREGHIERA
Il tuo aiuto, Padre misericordioso,
ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito,
perché possiamo conoscere
ciò che è conforme alla tua volontà
e attuarlo nelle parole e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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Mercoledì 24 maggio 2017 si celebra la Festa della Dedicazione della Basilica Papale di San Francesco d’Assisi, casa di tutta la famiglia francescana. È un momento di grande spiritualità per tutti i francescani che si riuniranno per celebrare l’evento e anche un’occasione per stare uno vicino all’altro e rafforzare il legame derivante dall’essere rami di quell’unico albero nato da San Francesco.
Il programma delle celebrazioni inizia martedì 23 maggio alle ore 19.00 con la preghiera dei Primi Vespri nella Chiesa Inferiore, preceduti dal rito del Lucernario.
Mercoledì 24 maggio alle ore 7.30 ci sarà l’accoglienza sulla Piazza Inferiore e la processione alla Chiesa Superiore.
Segue alle ore 8.00 la S. Messa nella Chiesa Superiore, presieduta fra Matteo Siro, Ministro Provinciale ofm capp.
In serata, alle ore 21.00, ci sarà la possibilità di una visita guidata alla Basilica con ingresso dalla Chiesa Inferiore.
La storia testimonia che subito dopo la canonizzazione del Santo, avvenuta il 16 luglio 1228, Papa Gregorio IX decise di edificare in suo onore una “Specialis Ecclesia” che potesse custodire nel tempo le spoglie mortali del Santo, dandole il titolo di “Caput et Mater” di tutto l'Ordine Francescano.
Lo stesso pontefice benedisse la prima pietra della Basilica il 17 luglio di quell’anno e il 25 maggio del 1230 ordinò che il corpo del Santo fosse traslato nella Chiesa Inferiore che probabilmente era già ultimata.
Nell'anno 1253 Papa Innocenzo IV consacrò solennemente le due chiese della Basilica.
Raccontano le cronache del tempo: «Era il 29 marzo 1228 quando Simone di Pucciarello donò al Papa Gregorio IX la sommità della collina detta Colle dell’Inferno dove venivano eseguite le condanne a morte. La Regola della Povertà Francescana era chiara e quindi Papa Gregorio IX accettò la donazione per poi “girarla” in uso perpetuo ai Frati nelle mani di Fratello Elia successore di San Francesco e di Pietro Cattani.

La collina cambiò subito nome prendendo il nome di Colle del Paradiso e su questo colle, che si dice fu indicato espressamente da San Francesco in punto di morte, sorse la grande Abbazia».

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