lunedì 28 maggio 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 28 MAGGIO 2018



SAN FRANCESCO E IL VANGELO 148
LUNEDI' 28 MAGGIO 2018
S.MARIA ANNA DI GESU' DE PAREDES
MARCO 10, 17-27
Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». 
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Parola del Signore
+DALLA LEGGENDA PERUGINA 1602
GENEROSITA' Dl FRANCESCO
1602 52. In quello stesso torno di tempo, una donna poverella di Machilone venne a Rieti per farsi curare gli occhi. E un giorno che il medico si recò da Francesco, ebbe a riferirgli: « Fratello, è venuta da me una donna malata agli occhi; ma è talmente povera, che mi tocca curarla per amor di Dio, e pagarle io le spese ».
Al sentire questo, Francesco fu preso da compassione per quella infelice e, chiamato a sé uno dei compagni, precisamente il suo "guardiano", gli disse: « Frate guardiano, dobbiamo restituire la roba d'altri ». Quello osservò: « E quale sarebbe, fratello? ». Replicò il Santo: « Questo mantello che abbiamo preso in prestito da quella donna poverella e malata d'occhi: dobbiamo renderglielo ». Concluse il guardiano: « Fratello, fai pure quello che ti par meglio».
Allora Francesco, tutto felice, fa venire un uomo spirituale, con cui era in intimità, e gli dice: « Prendi questo mantello e dodici pani, va' e dirai a quella donna povera e inferma, che l'oculista ti indicherà: "Il povero, al quale tu hai prestato questo mantello, ti ringrazia di cuore del prestito fatto. E adesso, riprendi quello che ti appartiene" ».L'amico andò e disse alla donna le parole suggeritegli da Francesco. Quella però, non riuscendo a raccapezzarsi, presa da sospetto e disagio, rispose: « Lasciami in pace. Non so cosa stai dicendo ». Ma quello le mise in mano il mantello con i dodici pani. La donna, constatando che diceva sul serio, prese il dono tra preoccupata e felice. E, temendo non gli venisse tolto, si alzò nascostamente di notte e tornò tutta contenta a casa sua. Francesco aveva incaricato il suo guardiano di pagare le spese della povera malata ogni giorno, finché fosse rimasta a Rieti. Noi che siamo vissuti con lui, possiamo testimoniare che Francesco, sano o infermo che fosse, traboccava di amore e tenerezza non solo verso i suoi frati, ma verso tutti i poveri, tanto in buona salute che ammalati. Si privava del necessario, che i fratelli gli procuravano con sollecitudine e affetto, --non senza mostrarsi carezzevole con noi, affinché non ne rimanessimo male,--per offrirlo con molta gioia agli altri, sottraendo al proprio corpo anche ciò che gli era indispensabile. Per ovviare a questo, il ministro generale e il suo guardiano gli avevano comandato di non cedere la tonaca ad alcun frate senza il loro permesso. In effetti, sospinti da devozione verso Francesco, i frati talvolta gliela chiedevano, e lui la regalava immediatamente. Talora lui stesso, vedendo qualche frate malaticcio o malvestito, gli dava la propria tonaca, magari dividendola, e parte donando, parte tenendo per sé. Infatti non indossava e non voleva avere a disposizione che una tonaca sola.

MEDITAZIONE
Marco parla spesso dello “sguardo” di Gesù, che penetra i cuori. L'uomo che oggi gli sta davanti desidera la vita eterna, ma è attaccato alle proprie ricchezze. Gesù vede ciò che gli manca: la povertà che lo renderebbe libero e gli permetterebbe di seguire Colui che può soddisfare il suo desiderio, unendolo a Dio, bene sommo e fonte di tutti i beni. Gesù invita anche noi a disfarci di tutto ciò che ci trasciniamo dietro e ci impedisce di vivere la vera “comunione” con Lui. Gesù vuole che ci liberiamo delle tante false sicurezze che riempiono la nostra vita per imparare a condividere e mettere a disposizione degli altri i nostri doni. Questo è stato il segreto di Francesco. Per essere fedele alle parole di Gesù, e per poterlo servire liberamente, volle essere povero fino alla fine della sua vita: tutto “...egli aveva compiuto per lo zelo della povertà, che lo spingeva a non avere neppure l'abito, se non a prestito da un altro”. FF1240.

PREGHIERA
Concedi, Signore,
che il corso degli eventi nel mondo
si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace,
e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

Nessun commento:

Posta un commento