San Francesco e il Vangelo
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 118
VENERDI' 28 APRILE 2017
B.LUCCHESE DA POGGIBONSI
B.LUCCHESE DA POGGIBONSI
GIOVANNI 6, 1-15
In quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli.
Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: “Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo”. Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: “C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?”. Rispose Gesù: “Fateli sedere”.
C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: “Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!”. Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.
Parola di Dio.
Vita Seconda di Tommaso da Celano 752
Al tempo della sua malattia d'occhi, trovandosi costretto a permettere che lo si curasse, viene chiamato un chirurgo, che giunge portando con sé il ferro per cauterizzare. Ordina che sia messo nel fuoco, sino a che sia tutto arroventato. Il Padre, per confortare il corpo già scosso dal terrore, così parla al fuoco: "Frate mio fuoco, di bellezza invidiabile fra tutte le creature, l'Altissimo ti ha creato vigoroso, bello e utile. Sii propizio a me in quest'ora, sii cortese!, perché da gran tempo ti ho amato nel Signore. Prego il Signore grande che ti ha creato di temperare ora il tuo calore in modo che io possa sopportare, se mi bruci con dolcezza ".
Terminata la preghiera, traccia un segno di croce sul fuoco e poi aspetta intrepido. Il medico prende in mano il ferro incandescente e torrido, mentre i frati fuggono vinti dalla compassione. Il Santo invece si offre pronto e sorridente al ferro.
Il cautere affonda crepitando nella carne viva, e la bruciatura si estende a poco a poco dall'orecchio al sopracciglio. Quanto dolore gli abbia procurato il fuoco, ce lo testimoniano le parole del Santo, che lo sapeva meglio di tutti. Infatti, quando ritornarono i frati che erano fuggiti, il Padre disse sorridendo: "Pusillanimi e di poco coraggio, perché siete fuggiti? In verità vi dico, non ho provato né l'ardore del fuoco né alcun dolore della carne". E rivolto al medico: "Se la carne non è bene cauterizzata, brucia di nuovo", gli disse. Il medico, che conosceva ben diverse reazioni in casi simili, magnificò il fatto come un miracolo di Dio: "Vi dico, frati, che oggi ho visto cose mirabili ".
A mio giudizio, il Santo era ritornato alla innocenza primitiva, e quando lo voleva, diventavano con lui miti anche gli elementi crudeli.
MEDITAZIONE
Il miracolo dei pani, per Gesù, sono il segno di un altro dono: l'eucaristia, pane di vita eterna. Ma di fronte al prodigio la gente vede in Lui soltanto un messia temporale, venuto a restaurare la potenza di Israele.
Il miracolo dei pani, per Gesù, sono il segno di un altro dono: l'eucaristia, pane di vita eterna. Ma di fronte al prodigio la gente vede in Lui soltanto un messia temporale, venuto a restaurare la potenza di Israele.
Gesù è il profeta preannunciato da Mosè (Dt 18,18) e il re-Messia davidico venuto a dare compimento alla attesa secolare di un mondo altro da quello che è, ma in una forma che gli è dettata dal Padre e non dalla folla. Forma che contempla il rifiuto dell’avvalersi del potere politico come strumento all’affermarsi del mondo di Dio, la sua è la via della «gloria», quella di un amore incondizionato che, ove accolto, inizia a dar forma ad una umanità amata, capace di amare e libera dal potere della morte. La via di Dio in Cristo è quella di un amore non disatteso dalla fede e così va interpretato il miracolo dei pani: il darsi in pasto del Cristo-pane per divenire pane alle tante fami dell’uomo. Anche Francesco si è fatto pane spezzato per la salvezza delle anime e insegnava ai suoi compagni ad essere sempre uniti a Dio e in vera comunione con il prossimo. ""L'uomo di Dio, insieme con gli altri compagni, andò ad abitare in un tugurio
abbandonato, vicino ad Assisi: là essi vivevano di molto lavoro e fra gli stenti, secondo la forma della santa povertà, preoccupati di rifocillarsi più con il pane delle lacrime che con il pane dell'abbondanza.
Là erano continuamente intenti a pregare Iddio applicandosi all'esercizio dell'orazione e della devozione più con la mente che con la voce, per la ragione che non avevano ancora i libri liturgici, sui quali recitare le ore canoniche.Ma, al posto di quei libri, leggevano ininterrottamente, sfogliandolo e risfogliandolo, il libro della croce di Cristo, giorno e notte, istruiti dall'esempio e dalla parola del Padre, che continuamente faceva loro il discorso della croce di Cristo"". FF1067.
PREGHIERA
Dio misericordioso che ami tutti gli uomini, Il tuo Figlio è venuto nel mondo come il grande profeta che nutre le folle con la sua parola e il suo pane. A tutti coloro che formano il popolo della nuova alleanza accorda sempre i segni della tua grazia e la forza della tua salvezza. Te lo chiediamo per lo stesso Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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