martedì 11 aprile 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 12 Aprile 2017



SAN FRANCESCO E IL VANGELO 102
MERCOLEDI' 12 Aprile 2017
MATTEO 26, 14-25
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

C: Parola del Signore.
Vita Seconda di Tommaso da Celano 736
In altra circostanza, Francesco si trovava seduto in mezzo ai compagni, e disse sospirando: " A malapena c'è in tutto il mondo qualche religioso, che obbedisca perfettamente al suo superiore ". Sorpresi, i compagni gli chiesero: "Spiegaci, Padre, quale sia la perfetta e somma obbedienza ".
Ed egli raffigurò il vero obbediente in un corpo morto: " Prendi un corpo esanime e ponilo dove ti piace: vedrai che non rifiuta se mosso, non mormora ovunque sia posto, non reclama se viene allontanato. Se lo poni sulla cattedra, non guarderà in alto ma in basso. Se viene collocato nella porpora, sembrerà doppiamente pallido. Questi--esclamò --è il vero obbediente: colui che non giudica perché sia rimosso, non si cura dove sia messo, non insiste per essere trasferito. Innalzato ad una carica, mantiene l'umiltà che gli è abituale. Più è onorato e più si reputa indegno ".
Un'altra volta parlando dello stesso argomento, chiamò propriamente licenze quelle concesse dietro domanda, sacre ubbidienze quelle imposte e non richieste. L'una e l'altra --diceva--sono buone, ma la seconda è più sicura. Però la più perfetta di tutte, in cui non ha nessuna parte la carne e il sangue, riteneva fosse l'ubbidienza, per cui si va "per divina ispirazione tra gli infedeli", sia per la salvezza del prossimo, sia per desiderio del martirio. Chiedere questa, la giudicava cosa molto gradita a Dio.

MEDITAZIONE
Il Maestro e i discepoli preparano la Pasqua. 
La cena che mangiano insieme diventa luogo di una celebrazione più alta, è il momento dell’addio e soprattutto della consegna del mistero eucaristico. Gli apostoli raccontano il tradimento compiuto da colui che, come loro, era stato scelto da Gesù: Giuda consegna il suo maestro per trenta monete d'argento, il prezzo di uno schiavo. Non vogliamo privarci della speranza che anch’egli abbia trovato la misericordia divina dall’albero della croce e della vita, ma siamo certi che il vincitore è Lui, il venduto per trenta denari, il tradito da un suo discepolo, che, nonostante tutto, continua ad amare. Spesso siamo chiamati a scegliere fra due vie: quella facile che ci fa ottenere subito ciò che vogliamo e che quindi ci sembra la migliore, e quella più difficile, che richiede coraggio, umiltà, fede,.... quella che ha scelto Francesco e che dovremmo scegliere anche noi ! I risultati della seconda via non sono subito visibili, è necessario molto impegno e molto tempo per vederne il bene, ma è proprio quando la forza della fede è grande che la meta dona il regalo più bello e più completo.

PREGHIERA
Signore, noi sogniamo delle assemblee ecclesiali in cui si ritrovi l'atmosfera calda e fraterna di una cena tra amici, secondo il modello che tu ci hai lasciato. Liberaci tuttavia dall'illusione di pensare che questo risolverebbe tutti i nostri problemi, dal momento che anche fra i Dodici, che erano seduti a tavola con te, undici mancavano di coraggio e uno stava per tradirti. E se abbiamo imitato la loro debolezza, aiutaci a seguirli anche nella loro conversione. Tu che ci inviti a festeggiare con te la pasqua eterna.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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