domenica 30 aprile 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 30 Aprile 2017

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16 ore fa
San Francesco e il Vangelo
29 marzo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 120
DOMENICA 30 APRILE 2017
LUCA 24, 13-35
Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.
+ Dal Vangelo secondo Luca 
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 
Parola del Signore

Vita Seconda di Tommaso da Celano 754
Mentre Francesco, rifuggendo come era sua abitudine dalla vista e dalla compagnia degli uomini, si trovava in un eremo, un falco che aveva lì il suo nido strinse con lui un solenne patto di amicizia. Ogni notte col canto e col rumore preannunciava l'ora in cui il Santo era solito svegliarsi per le lodi divine. Cosa graditissima, perché con la grande premura che dimostrava nei suoi riguardi, riusciva a scuotere da lui ogni ritardo di pigrizia.
Quando poi il Santo era indebolito più dei solito da qualche malattia, il falco si mostrava riguardoso e non dava così presto il segnale del risveglio Ma come fosse istruito da Dio, solo verso il mattino faceva risuonare con tocco leggero la campana della sua voce. Non è meraviglia se le altre creature veneravano chi più di tutti amava il Signore.

MEDITAZIONE
I limiti umani si incontrano con la potenza di Dio, ma quello che conta , ancora una volta, è spezzare le catene della mente ed aprire il cuore al Vangelo, che non è la parola degli uomini, ma è il miracolo di Dio fatto uomo. Così come gli ebrei non seppero riconoscere in Gesù il Messia, troppo spesso non sappiamo riconoscere Gesù nel povero, nell’inddigente, nell’emarginato.... troppo spesso ci viene chiesto di spezzare il nostro pane con chi non ha nulla, e noi pensiamo solo a tirare fuori tutte le scuse possibili per non farlo..... Ma è solo nella comunione del suo amore, in quel condividere la croce, nello spezzare il pane e condividerlo con i fratelli che noi ritroviamo Gesù e che viviamo con Lui. Sappiamo il grande amore che Francesco portava al suo Signore, conosciamo il suo desiderio di essere come Lui, e con Lui salvare le anime. ""Si proponeva di fare grandi imprese, con Cristo come condottiero, e, mentre le membra si sfasciavano, forte e fervido nello spirito, sognava di rinnovare il combattimento e di trionfare sul nemico. Difatti non c'è posto né per infermità né per pigrizia, là dove lo slancio dell'amore incalza a imprese sempre maggiori .Tale era in lui l'armonia fra la carne e lo spirito; tanta la prontezza della carne ad obbedire, che, quando lo spirito si slanciava alla conquista della santità suprema, essa non solo non si mostrava recalcitrante, ma tentava di arrivare per prima"". FF1237.

PREGHIERA
O Dio, che in questo giorno memoriale della Pasqua raccogli la tua Chiesa pellegrina nel mondo, donaci il tuo Spirito, perchè nella celebrazione del mistero eucaristico riconosciamo il Cristo crocifisso e risorto, che apre il nostro cuore all'intelligenza delle Scritture, e si rivela a noi nell'atto di spezzare il pane. Egli è Dio, e vive.....


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL ANGELO 29 Aprile 2017

 · 
San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 119
SABATO 29 APRILE 2017
S.CATERINA DA SIENA PATRONA D'ITALIA-festa-p.
MATTEO 11, 25-30
Io sono mite e umile di cuore.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: 
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
Vita Seconda di Tommaso da Celano 753
Francesco stava attraversando su una piccola barca il lago di Rieti, diretto all'eremo di Greccio e un pescatore gli fece omaggio di un uccellino acquatico, perché se ne rallegrasse nel Signore.

Il Padre lo prese con piacere e, aprendo le mani, lo invitò con bontà a volersene andare liberamente. Ma l'uccellino rifiutò, accovacciandosi nelle sue mani come dentro a un nido. Il Santo rimase con gli occhi alzati in preghiera e poi, dopo lungo tempo, ritornato in se stesso come da lontano, gli ordinò di riprendere senza timore la libertà di prima.
E l'uccellino, avuto il permesso con la benedizione, se ne volò via, dando col movimento del corpo segni di gioia.
MEDITAZIONE
Gesù prega. Si rivolge a suo Padre. La sua preghiera è un’azione di grazie. Egli loda suo Padre, non in quanto tale, ma per ciò che fa, per il suo amore che continuamente ci dona.Tutti quelli che pregano fanno esperienza del suo amore. Coloro che pregano ne fanno esperienza: Dio parla loro quando essi si rivolgono a lui. Essi amano veramente quando accettano di essere amati, poiché Dio ci ama sempre per primo.. Noi ci complichiamo la vita spirituale. Cerchiamo il difficile dove le cose sono semplici. Il giogo del Signore è leggero, poiché egli lo porta per noi. Una vita interiore che non conducesse alla fiducia sarebbe un fallimento....Per Francesco, così ricco d'amore di Dio, il giogo non aveva peso e portava ovunque la Parola. "Infatti, nel nome del Signore, Francesco, predicatore della verità, scacciava  i  demoni,  risanava  gli  infermi, e, prodigio  ancor  più  grande, con l'efficacia della  sua parola inteneriva  e
muoveva di penitenza gli ostinati e, nello stesso tempo, ridonava la salute ai corpi e ai cuori. Lo stanno a dimostrare alcuni dei prodigi da lui operati...". FF1212.

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, sul mare della nostra vita quotidiana spesso si scatena la tempesta. Manda il tuo Figlio a calmare le acque, facendoci pregustare la pace che godremo presso di te nei secoli dei secoli.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

venerdì 28 aprile 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 26 Aprile 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 116

MERCOLEDI' 26 APRILE 2016

GIOVANNI 3,16-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore.

Vita Seconda di Tommaso da Celano 750
Desiderando questo felice viandante uscire presto dal mondo, come da un esilio di passaggio, trovava non piccolo aiuto nelle cose che sono nel mondo stesso. Infatti si serviva di esso come di un campo di battaglia contro le potenze delle tenebre, e nei riguardi di Dio come di uno specchio tersissimo della sua bontà.
In ogni opera loda l'Artefice; tutto ciò che trova nelle creature lo riferisce al Creatore. Esulta di gioia in tutte le opere delle mani del Signore, e attraverso questa visione letificante intuisce la causa e la ragione che le vivifica. Nelle cose belle riconosce la Bellezza Somma, e da tutto ciò che per lui è buono sale un grido: " Chi ci ha creati è infinitamente buono ". Attraverso le orme impresse nella natura, segue ovunque il Diletto e si fa scala di ogni cosa per giungere al suo trono.
Abbraccia tutti gli esseri creati con un amore e una devozione quale non si è mai udita, parlando loro del Signore ed esortandoli alla sua lode. Ha riguardo per le lucerne, lampade e candele, e non vuole spegnerne di sua mano lo splendore, simbolo della Luce eterna. Cammina con riverenza sulle pietre, per riguardo a colui, che è detto Pietra. E dovendo recitare il versetto, che dice: Sulla pietra mi hai innalzato, muta così le parole per maggiore rispetto: "Sotto i piedi della Pietra tu mi hai innalzato".
Quando i frati tagliano legna, proibisce loro di recidere del tutto l'albero, perché possa gettare nuovi germogli. E ordina che l'ortolano lasci incolti i confini attorno all'orto, affinché a suo tempo il verde delle erbe e lo splendore dei fiori cantino quanto è bello il Padre di tutto il creato. Vuole pure che nell'orto un’aiuola sia riservata alle erbe odorose e che producono fiori, perché richiamino a chi li osserva il ricordo della soavità eterna. Raccoglie perfino dalla strada i piccoli vermi, perché non siano calpestati, e alle api vuole che si somministri del miele e ottimo vino, affinché non muoiano di inedia nel rigore dell'inverno. Chiama col nome di fratello tutti gli animali, quantunque in ogni specie prediliga quelli mansueti.
Ma chi potrebbe esporre ogni cosa? Quella Bontà " fontale ", che un giorno sarà tutto in tutti, a questo Santo appariva chiaramente fin d'allora come il tutto in tutte le cose.

MEDITAZIONE
Gesù è venuto a rivelare l'amore di Dio per gli uomini. Di fronte a questa luce si impone una scelta decisiva: la fede conduce alla salvezza, mentre chi preferisce le tenebre si condanna con le proprie mani. Rifiutare la luce vuol dire preferire le tenebre, restare nella notte. Significa ancora non consentire a Dio di illuminare di grazia e di misericordia il nostro peccato. Senza quei doni il peccato resta dentro di noi a marcire nella morte. Gesù ci offre anche la motivazione di tale rifiuto: «Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere». Quando però conosciamo che al velo della nostra omertà Dio sostituisce il velo pietoso del suo paterno perdono, non dovremmo nutrire timore alcuno, anzi dovremmo godere che le nostre opere tornano ad essere fatte in Dio e nella verità che ci rende finalmente liberi. Chi vive il Vangelo subisce tentazioni: anche Francesco, come tutti i Santi. " Ad un certo momento della sua vita, il Padre subì una violentissima tentazione di spirito, sicuramente a vantaggio della sua corona. Per questo, era angustiato e pieno di sofferenza, mortificava e macerava il corpo, pregava e piangeva nel modo più penoso. Questa lotta durò più anni. Un giorno, mentre pregava in Santa Maria della Porziuncola, udi in spirito una voce: "Francesco, se avrai fede quanto un granello di senapa, dirai al monte che si sposti ed esso si muoverà ".
"Signore, -- rispose il Santo ---qual è il monte, che io vorrei trasferire?".
E la voce di nuovo: "Il monte è la tua tentazione ".
"O Signore, --rispose il Santo in lacrime--avvenga a me, come hai detto".
Subito sparì ogni tentazione e si sentì libero e del tutto sereno nel più profondo del cuore". FF702.

PREGHIERA
Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre di Gesù Cristo! Tu che avresti potuto condannare il mondo, hai voluto salvarlo. Aiutaci ad aprire la nostra vita alla tua bontà totalmente gratuita e a operare la verità, camminando così verso il tuo infinito splendore.


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 28 Aprile 2017

San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 118
VENERDI' 28 APRILE 2017
B.LUCCHESE DA POGGIBONSI
GIOVANNI 6, 1-15
In quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 
Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: “Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo”. Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: “C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?”. Rispose Gesù: “Fateli sedere”. 
C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. 
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: “Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!”. Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.
Parola di Dio.
Vita Seconda di Tommaso da Celano 752
Al tempo della sua malattia d'occhi, trovandosi costretto a permettere che lo si curasse, viene chiamato un chirurgo, che giunge portando con sé il ferro per cauterizzare. Ordina che sia messo nel fuoco, sino a che sia tutto arroventato. Il Padre, per confortare il corpo già scosso dal terrore, così parla al fuoco: "Frate mio fuoco, di bellezza invidiabile fra tutte le creature, l'Altissimo ti ha creato vigoroso, bello e utile. Sii propizio a me in quest'ora, sii cortese!, perché da gran tempo ti ho amato nel Signore. Prego il Signore grande che ti ha creato di temperare ora il tuo calore in modo che io possa sopportare, se mi bruci con dolcezza ".
Terminata la preghiera, traccia un segno di croce sul fuoco e poi aspetta intrepido. Il medico prende in mano il ferro incandescente e torrido, mentre i frati fuggono vinti dalla compassione. Il Santo invece si offre pronto e sorridente al ferro.
Il cautere affonda crepitando nella carne viva, e la bruciatura si estende a poco a poco dall'orecchio al sopracciglio. Quanto dolore gli abbia procurato il fuoco, ce lo testimoniano le parole del Santo, che lo sapeva meglio di tutti. Infatti, quando ritornarono i frati che erano fuggiti, il Padre disse sorridendo: "Pusillanimi e di poco coraggio, perché siete fuggiti? In verità vi dico, non ho provato né l'ardore del fuoco né alcun dolore della carne". E rivolto al medico: "Se la carne non è bene cauterizzata, brucia di nuovo", gli disse. Il medico, che conosceva ben diverse reazioni in casi simili, magnificò il fatto come un miracolo di Dio: "Vi dico, frati, che oggi ho visto cose mirabili ".
A mio giudizio, il Santo era ritornato alla innocenza primitiva, e quando lo voleva, diventavano con lui miti anche gli elementi crudeli.

MEDITAZIONE
Il miracolo dei pani, per Gesù, sono il segno di un altro dono: l'eucaristia, pane di vita eterna. Ma di fronte al prodigio la gente vede in Lui soltanto un messia temporale, venuto a restaurare la potenza di Israele.
Gesù è il profeta preannunciato da Mosè (Dt 18,18) e il re-Messia davidico venuto a dare compimento alla attesa secolare di un mondo altro da quello che è, ma in una forma che gli è dettata dal Padre e non dalla folla. Forma che contempla il rifiuto dell’avvalersi del potere politico come strumento all’affermarsi del mondo di Dio, la sua è la via della «gloria», quella di un amore incondizionato che, ove accolto, inizia a dar forma ad una umanità amata, capace di amare e libera dal potere della morte. La via di Dio in Cristo è quella di un amore non disatteso dalla fede e così va interpretato il miracolo dei pani: il darsi in pasto del Cristo-pane per divenire pane alle tante fami dell’uomo. Anche Francesco si è fatto pane spezzato per la salvezza delle anime e insegnava ai suoi compagni ad essere sempre uniti a Dio e in vera comunione con il prossimo. ""L'uomo di Dio, insieme con gli altri compagni, andò ad abitare in un tugurio
abbandonato, vicino ad Assisi: là essi vivevano di molto lavoro e fra gli stenti, secondo la forma della santa povertà, preoccupati di rifocillarsi più con il pane delle lacrime che con il pane dell'abbondanza.
Là erano continuamente intenti a pregare Iddio applicandosi all'esercizio dell'orazione e della devozione più con la mente che con la voce, per la ragione che non avevano ancora i libri liturgici, sui quali recitare le ore canoniche.Ma, al posto di quei libri, leggevano ininterrottamente, sfogliandolo e risfogliandolo, il libro della croce di Cristo, giorno e notte, istruiti dall'esempio e dalla parola del Padre, che continuamente faceva loro il discorso della croce di Cristo"". FF1067.

PREGHIERA
Dio misericordioso che ami tutti gli uomini, Il tuo Figlio è venuto nel mondo come il grande profeta che nutre le folle con la sua parola e il suo pane. A tutti coloro che formano il popolo della nuova alleanza accorda sempre i segni della tua grazia e la forza della tua salvezza. Te lo chiediamo per lo stesso Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.


ACTIONES NOSTRAS”
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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 27 Aprile 2017


San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 117
GIOVEDI' 27 APRILE 2017
GIOVANNI 3,31-36
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Parola del Signore

Vita Seconda di Tommaso da Celano 751
Tutte le creature da parte loro si sforzano di contraccambiare l'amore del Santo e di ripagarlo con la loro gratitudine. Sorridono quando le accarezza, danno segni di consenso quando le interroga, obbediscono quando comanda. Sia sufficiente qualche esempio.

MEDITAZIONE 
 Il Figlio è stato inviato dal Padre per far partecipare gli uomini alla vita divina. Coloro che accoglieranno la parola di Gesù riceveranno il dono dello Spirito e avranno accesso alla vita eterna. La croce di Gesù rappresenta la vittoria di Dio sul mondo e significa la nostra salvezza. Se noi crediamo in Gesù, Figlio di Dio, abbiamo già la vita eterna. Gesù è il germe della speranza attraverso il quale Dio agisce nel mondo. Dio è diventato un altro, si è fatto uomo per donare a noi la sua divinità. Francesco stimolava i suoi compagni a vivere nella divina volontà e nello Spirito di Dio. "... Deponete il bagaglio della volontà propria e gettate via il peso dei peccati e cingetevi come uomini forti. Dimentichi del passato, siate protesi con tutte le forze verso il futuro. Io vi dico che ogni luogo che il vostro piede calcherà, sarà vostro. Lo Spirito precederà la vostra faccia, Cristo Signore, che vi trascinerà alla cima del monte con vincoli d'amore". FF1971.

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, Tu ami il tuo Figlio e gli hai dato in mano ogni cosa. Lui solo viene dall'alto, e Lui solo può testimoniare ciò che ha visto e udito. Aiutaci ad accogliere la sua testimonianza, che conduce alla vita eterna.


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lunedì 24 aprile 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 25 Aprile 2017


San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 115
MARTEDI' 25 APRILE 2017
S.MARCO EVANGELISTA-festa-proprio
MARCO 16, 15-20
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore

Vita Seconda di Tommaso da Celano 749
Però diceva che sono da compiangersi i predicatori, che vendono spesso il loro ministero per un soldo di vanagloria. E cercava a volte di guarire il loro gonfiore con questo rimedio: "Perché vi gloriate della conversione degli uomini, quando li hanno convertiti con le loro preghiere i miei frati semplici? ". Ed anzi commentava così il passo che dice: Perfino la sterile ha partorito numerosi figli: "La sterile è il mio frate poverello, che non ha il compito di generare figli nella Chiesa. Ma nel giudizio ne avrà dato alla luce moltissimi, perché in quel giorno il giudice ascriverà a sua gloria quelli, che ora converte con le sue preghiere personali. Quella invece che ne ha molti comparirà sterile perché il predicatore, che è fiero di molti figli come se li avesse generati lui, capirà allora che in essi non c'è niente di suo".
Riguardo poi a quelli che ci tengono a sentirsi lodare più come retori che come predicatori, e che parlano con discorsi leccati ma senza animo, non li amava molto. E affermava che fanno una cattiva spartizione del tempo, perché danno tutto alla predicazione niente alla devozione. In altre parole, lodava quel predicatore che ogni tanto si preoccupa di se stesso e si nutre personalmente della sapienza.

MEDITAZIONE
“Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”. La Chiesa deve predicare, cioè la sua missione evangelizzatrice è un comandamento del Signore risorto. I destinatari sono tutti gli uomini che esistono al mondo: “ogni creatura”. Ciò indica che tutti gli uomini hanno il bisogno e il compito di ascoltare il vangelo della salvezza. Il contenuto, l’oggetto della predica, è il Vangelo, il lieto messaggio della salvezza attraverso Gesù Cristo, la sua persona e la sua opera. San Francesco, sempre più unito a Gesù, predicava il Vangelo e la penitenza. "...con grande fervore ed esultanza, egli cominciò a predicare la penitenza, edificando tutti con la semplicità della sua parola e la magnificenza del suo cuore. La sua parola era come fuoco bruciante, penetrava nell'intimo dei cuori, riempiendo tutti di ammirazione. Sembrava totalmente diverso da come era prima: tutto intento al cielo, disdegnava guardare la terra. E, cosa curiosa, iniziò la sua predicazione proprio dove, fanciullo, aveva imparato a leggere, e dove poi ebbe la prima gloriosa  sepoltura, così che  un  felice  inizio  fu coronato da una  fine  ancor  più lieta. Insegnò dove aveva imparato e
terminò felicemente dove aveva incominciato". FF358.
PREGHIERA
O Dio, che hai glorificato il tuo evangelista Marco
con il dono della predicazione apostolica,
fa’ che, alla scuola del Vangelo,
impariamo anche noi
a seguire fedelmente il Cristo Signore.
Egli è Dio, e vive e regna con te...
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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 24 Aprile 2017


San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 114
LUNEDI' 24 APRILE 2017
GIOVANNI 3, 1-8
C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei. Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: “Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui”. 
Gli rispose Gesù: “In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio”. Gli disse Nicodemo: “Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”. 
Gli rispose Gesù: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito, è Spirito. Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito”.


Vita Seconda di Tommaso da Celano 748
Però diceva che sono da compiangersi i predicatori, che vendono spesso il loro ministero per un soldo di vanagloria. E cercava a volte di guarire il loro gonfiore con questo rimedio: "Perché vi gloriate della conversione degli uomini, quando li hanno convertiti con le loro preghiere i miei frati semplici? ". Ed anzi commentava così il passo che dice: Perfino la sterile ha partorito numerosi figli: "La sterile è il mio frate poverello, che non ha il compito di generare figli nella Chiesa. Ma nel giudizio ne avrà dato alla luce moltissimi, perché in quel giorno il giudice ascriverà a sua gloria quelli, che ora converte con le sue preghiere personali. Quella invece che ne ha molti comparirà sterile perché il predicatore, che è fiero di molti figli come se li avesse generati lui, capirà allora che in essi non c'è niente di suo".

Riguardo poi a quelli che ci tengono a sentirsi lodare più come retori che come predicatori, e che parlano con discorsi leccati ma senza animo, non li amava molto. E affermava che fanno una cattiva spartizione del tempo, perché danno tutto alla predicazione niente alla devozione. In altre parole, lodava quel predicatore che ogni tanto si preoccupa di se stesso e si nutre personalmente della sapienza.
MEDITAZIONE
Soltanto chi accetta di aprirsi allo Spirito può nascere alla vita divina e scoprire il mistero di Gesù.
La fede esistenziale in Gesù, Figlio di Dio, è il prodotto dell'azione dello Spirito. L'esempio del vento, che per gli antichi rappresentava un autentico mistero, serve come illustrazione del tema della necessità della rinascita dallo Spirito.
Anche in natura esistono misteri che superano la mente umana; non deve meravigliare che esistano dei misteri nell'agire di Dio. Il frutto dello Spirito sorpassa tutte le capacità della natura umana. I figli di Dio trascendono la carne, quanto lo Spirito supera le leggi della natura. Nella vita di san Francesco lo Spirito santo ha avuto una grande importanza. Lo Spirito gli dona una nuova conoscenza delle cose, gli permette di vedere dentro le cose, al di là e dentro, oltre le nostre capacità: dentro i cuori e nella profondità degli animi.

PREGHIERA
Signore Gesù, noi sappiamo che sei venuto da Dio, ma, come Nicodemo, spesso non abbiamo il coraggio di testimoniare apertamente il tuo vangelo. Dona a coloro che sono nati dall'acqua e dallo Spirito la forza di affermare di fronte a tutti che in te Dio è presente in mezzo a noi, ora e sempre, nei secoli dei secoli.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

sabato 22 aprile 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 23 Aprile 2017

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San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 113
DOMENICA 23 APRILE 2017
GIOVANNI 20,19-31
Otto giorni dopo venne Gesù.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. 
Parola del Signore

Vita Seconda di Tommaso da Celano 747
Voleva che i ministri della parola di Dio attendessero agli studi sacri e non fossero impediti da nessun altro impegno. Diceva infatti che sono stati scelti da un gran re per bandire ai popoli gli editti che ascoltano dalla sua bocca.

"Il predicatore--diceva--deve prima attingere nel segreto della preghiera ciò che poi riverserà nei discorsi. Prima deve riscaldarsi interiormente, per non proferire all'esterno fredde parole". È un ufficio, sottolineava, degno di riverenza, e tutti devono venerare quelli che lo esercitano: "Essi sono la vita del corpo, gli avversari dei demoni, essi sono la lampada del mondo ".
Riteneva poi i dottori in sacra teologia degni di particolari onori. Per questo una volta fece scrivere come norma generale: "Dobbiamo onorare e venerare tutti i teologi e quanti ci dispensano la parola di Dio come quelli che ci somministrano spirito e vita".
748 E scrivendo una volta al beato Antonio, fece iniziare la lettera così: " A frate Antonio, mio vescovo ".
MEDITAZIONE
Gesù risorto ci dona la pace e la gioia del Padre.
La benedizione della fede consiste nel fatto che essa ci unisce a Dio, ci indica la vera via di salvezza e ci libera così dall’angoscia del dubbio. La fede rende salda la speranza e, grazie ad essa, ci preserva dalla sfiducia, dalla tristezza, dallo smarrimento. La fede ci avvicina al soprannaturale e ci assicura così l’aiuto divino nei momenti più difficili. La fede ci innalza dalla vita materiale all’esistenza spirituale e ci riempie così di una gioia celeste. Sulla terra, l’uomo è angosciato dal dubbio, dall’incertezza, dalla disperazione. Ma la fede lo libera da tutto questo. La fede lo rende pacifico e felice. Che cosa dobbiamo temere se Dio è con noi?
Preghiamo per tutti i sacerdoti che con l'annuncio della Parola ci avicinano a Dio.Diceva Francesco: " "Dobbiamo onorare e venerare tutti i teologi e quanti ci dispensano la parola di Dio come quelli che ci somministrano spirito e vita". FF747

PREGHIERA
O Dio, che in ogni Pasqua domenicale
ci fai vivere le meraviglie della salvezza,
fa’ che riconosciamo con la grazia dello Spirito
il Signore presente nell’assemblea dei fratelli,
per rendere testimonianza della sua risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 22 Aprile 2017

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San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 112
SABATO 22 APRILE 2017
MARCO 16,9-15
Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto.]Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.

Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. 
Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.
Parola del Signore

Vita Seconda di Tommaso da Celano 746
Mi sia permesso, o padre santo, di elevare ora al cielo un lamento per quelli che si dicono tuoi. Molti hanno in odio gli esercizi delle virtù, e volendo riposare prima ancora di lavorare, dimostrano di essere figli non di Francesco, ma di Lucifero. Abbiamo più abbondanza di gente che si dà ammalata che di combattenti, mentre, essendo nati per il lavoro, dovrebbero ritenere la loro vita una milizia. Non amano rendersi utili con il lavoro, non son capaci con la contemplazione. Dopo che hanno causato turbamento in tutti con la loro vita singolare, lavorando più con le mascelle che con le mani, detestano chi li riprende apertamente e non permettono di essere toccati neppure con la punta delle dita.

Ma ancor più mi colpisce la loro impudenza, perché, al dire di san Francesco, a casa loro sarebbero vissuti solo a costo di molto sudore, ed ora senza faticare, si nutrono col sudore dei poveri.
Prodigio di scaltrezza! Non fanno niente e ti sembrano sempre occupati. Conoscono bene gli orari della tavola, e se a volte li stuzzica troppo la fame, accusano il sole di essersi addormentato. Ed io, buon padre, dovrei credere degne della tua gloria le mostruosità di questi uomini? Ma non lo sono neppure della tua tonaca! Tu hai sempre insegnato ad accumulare in questo tempo malsicuro e fugace ricchezze di meriti, perché non capiti di dover mendicare nella vita futura. Questi invece, destinati a finire poi in esilio, non hanno neppure il vero gusto della patria. Questo morbo infierisce tra i sudditi, perché i superiori fingono di non vedere, come se fosse possibile sostenere i loro vizi e non condividerne il castigo.
MEDITAZIONE
Sempre presente accanto ai suoi discepoli, il Signore li libera da ogni dubbio e li arricchisce di coraggio e sicurezza: li rende capaci di annunciare il Vangelo. Anche noi siamo chiamati ad annunciare il Vangelo, ma non dobbiamo ritenerci gli unici detentori della Verità. Il rimprovero di Gesù raggiunge anche noi e ci invita a credere che dobbiamo dare, ma dobbiamo anche imparare a ricevere: da ogni persona. Noi stessi abbiamo bisogno degli altri, della loro esperienza di fede, della loro ricchezza spirituale.Siamo, infatti, tutti nel cammino della conversione, dietro al Signore, per essere trovati da Lui nella fede quando verrà nella gloria. Affidiamo al Signore i nostri smarrimenti, la nostra debolezza, le nostre insicurezze......Affidiamoci totalmente a Lui, come faceva Francesco, e impegniamoci " a servire, amare, adorare e onorare il Signore Iddio, con cuore puro e con mente pura, ciò che Egli stesso domanda sopra tutte le cose". FF60.

PREGHIERA
Signore Gesù, è consolante per noi vedere che anche i tuoi discepoli non erano molto propensi a credere alla testimonianza di un'altra persona. Aiutaci a non ostinarci nell'incredulità; fa brillare nei nostri cuori la luce della fede pasquale, perchè possiamo diffonderla intorno a noi. Tu che vivi con lo Spirito santo nella gloria del Padre, nei secoli dei secoli.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen