martedì 13 giugno 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 13 Giugno 2017

 
San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 164
MARTEDI' 13 GIUGNO 2017
Liturgia Della Chiesa
Mt 5,17-19
Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Parola del Signore
+
Dal Messale Serafico
Messa di S.ANTONIO DI PADOVA--festa--proprio
Festa per l'ordine francescano (ove non si celebri come Solennità)
MARCO 16, 15-20
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore
VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 800
210. Francesco, araldo di Dio, si incamminò sulle vie di Cristo attraverso numerose pene e gravi malattie, e non ritrasse il piede sino a quando coronò il buon inizio con una fine ancora più santa.

Infatti, sebbene privo di forze e con il corpo tutto rovinato, mai ebbe una pausa nella corsa verso la perfezione, mai permise che si addolcisse il rigore della disciplina. Tanto è vero, che anche quando il corpo era sfinito, non si sentiva di usargli qualche riguardo senza rimorso di coscienza.
Un giorno dovendo lenire, sia pure contro volontà, le sofferenze del corpo con vari medicinali, perché i dolori erano superiori alle sue forze, si rivolse con fiducia ad un frate, perché sapeva che gli avrebbe dato un consiglio saggio.
"Cosa ne pensi, figlio carissimo, del fatto che la mia coscienza mi rimprovera spesso della cura che ho per il corpo? Forse teme che io gli sia troppo indulgente perché è ammalato, e cerchi di soccorrerlo con medicamenti rari. Non già che il corpo provi diletto in qualche cosa, perché rovinato com'è da lunga malattia ha perduto ogni gusto".
MEDITAZIONE
Tutti siamo prigionieri di tanti condizionamenti, provenienti dal nostro temperamento, dalle circostanze, dallo stato di salute, dai rapporti interpersonali che non sempre sono armoniosi... E cerchiamo la liberazione. 
Ma la vera liberazione viene in modo inatteso, in modo paradossale dallo Spirito di Dio, che non risolve i problemi, ma li supera, portandoci a vivere più in alto.
Nella vita di sant'Antonio possiamo constatare questa liberazione operata dallo Spirito. Antonio avrebbe potuto essere grandemente deluso, depresso, perché tutti i suoi progetti sono stati scombussolati. Voleva essere missionario, voleva perfino morire martire e proprio per questo si era imbarcato per andare fra i musulmani. Ma il suo viaggio non raggiunse la meta: invece di sbarcare nei paesi arabi fu sbarcato fra i cristiani, in Sicilia e poi rimase in Italia. 
Avrebbe potuto passare il resto della sua vita a compiangere se stesso: "Non posso realizzare la mia vocazione ! ". E invece fiori dove il Signore lo aveva inaspettatamente piantato: cominciò subito a predicare, a fare il bene che poteva, e acquistò una fama straordinaria. San Francesco stimava molto antonio e gli scrisse questa lettera:
FF251 A frate Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute.
FF252 Ho piacere che tu insegni la sacra teologia ai frati, purchè in questa occupazione, non estingua lo spirito dell'orazione e della devozione, come sta scritto nella Regola.

Questo riferimento alla Regola bollata, permette la datazione della lettera circa all'inizio del 1224. Nel 1224/25 frate Antonio compare come predicatore e maestro di teologia. Sono questi i ministeri che il Concilio lateranense IV aveva indicato come uffici vescovili deputabili a persone idonee. Forse per questo Francesco chiama Antonio <mio vescovo>.
PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno,
che in sant’Antonio di Padova,
hai dato al tuo popolo un insigne predicatore
e un patrono dei poveri e dei sofferenti,
fa’ che per sua intercessione
seguiamo gli insegnamenti del Vangelo
e sperimentiamo nella prova
il soccorso della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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