venerdì 30 giugno 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 1 Luglio 2017

sua foto.
San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 182
SABATO 1 LUGLIO 2017
S.ARONNE
MATTEO 8,5-17
Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”.
Parola del Signore
+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 818
Ora presentiamo le nostre umili preghiere alla clemenza della Maestà eterna per il servo di Cristo, il nostro ministro, erede della tua umiltà e tuo seguace nella vera povertà. Egli cura le sue pecorelle con sollecitudine e dolce affetto, per amore del tuo Cristo. Noi ti preghiamo, o Santo, di favorirlo e sostenerlo in tale modo, che, sempre aderendo alle tue stesse orme, possa entrare in possesso eterno di quella lode e gloria, che tu hai conseguito.

MEDITAZIONE
L'ospitalità, valore sommamente coltivato in Oriente, ha in Abramo il suo modello religioso e diventa, nel Nuovo Testamento, un valore cristiano, al quale Gesù promette una grande ricompensa: "Chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto".
Accogliere gli altri ci dà la certezza di ricevere Cristo stesso.
E c'è, per dire così, la più grande delle "accoglienze": ricevere Gesù, come egli vuol essere ricevuto. Marta si era data un gran daffare per ricevere Gesù, ma fu Maria ad accoglierlo come egli desiderava: lei che, seduta ai suoi piedi, ascoltava la sua parola.
Gesù può anche voler essere accolto in un modo ancora più profondo: accogliendo nella nostra carne le sue sofferenze, a favore della sua Chiesa, per completare la sua opera di redenzione, come scrive Paolo ai Colossesi. Francesco voleva che i suoi frati fossero sempre gentili e accoglienti con tutti, e, riferendosi ai frati stessi diceva"""chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà. E ovunque sono i frati e in qualunque luogo si incontreranno, debbano rivedersi volentieri e con gioia di spirito e onorarsi scambievolmente senza mormorazione."" FF26.

PREGHIERA
Dona al tuo popolo, o Padre,
di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

giovedì 29 giugno 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 30 Giugno 2017

 
San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 181
VENERDI' 30 Giugno 2017
Ss.PRIMI MARTIRI CHIESA DI ROMA
MATTEO 8,1-4
Se vuoi, puoi purificarmi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. 
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
Parola del Signore
+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 817
Ecco, beato padre, abbiamo tentato nella nostra semplicitā di lodare, come meglio ci è stato possibile, le tue mirabili azioni e di esporre a tua gloria almeno alcuni aspetti delle innumerevoli virtù della tua santità.

Siamo convinti che le nostre parole hanno tolto molto splendore alla tua grandezza, perché non sono in grado di esprimere i prodigi di tanta perfezione. Chiediamo a te ed ai lettori di misurare il nostro affetto dall'impegno che ci siamo assunti, lieti che la penna umana sia superata dall'altezza di così mirabile vita.
Chi infatti, o grande Santo, potrebbe sentire in sé o imprimere negli altri l'ardore del tuo spirito? Chi dar vita agli ineffabili slanci d'amore, che da te salivano continuamente a Dio? Ma abbiamo scritto queste pagine, attratti dal dolce ricordo che abbiamo di te, nel desiderio di tramandarlo, finché vivremo, anche se solo balbettando, agli altri.
Tu ormai ti nutri col fiore di frumento, di cui eri affamato; ora ti disseti al torrente delle delizie, di cui prima eri assetato. Ma non crediamo che l'abbondanza della casa di Dio ti abbia così inebriato, da farti dimenticare i tuoi figli perché anche Colui che ti disseta si ricorda di noi.
Attiraci dunque a te, o Padre santo, perché corriamo nella fragranza dei tuoi profumi: tu vedi quanto siamo tiepidi e accidiosi, languidi e pigri, quasi morti per la nostra negligenza! Il piccolo gregge ti segue già con passo incerto, e gli occhi deboli, abbagliati, non sopporta i raggi della tua perfezione. Rinnova i nostri giorni, come all'inizio, specchio e modello dei perfetti, e non permettere che siano dissimili nella vita quelli che ti sono conformi nella professione!
MEDITAZIONE
Il Vangelo è un annuncio di risurrezione. Gesù tocca un lebbroso e lo guarisce: "Gesù stese la mano e lo toccò... e subito la lebbra scomparve". Quel toccare il lebbroso, considerato peccatore, impuro, tanto da rendere impuro chi venisse inavvertitamente in contatto con lui, è simbolo della passione di Cristo. Gesù, facendosi uomo, ha toccato veramente la nostra lebbra; si è presentato nella sua passione come "leprosum", peccatore per noi e in cambio, con la sua morte e risurrezione, sorgente di vita, ci ha dato la guarigione.
Francesco dopo una vita spesa per il mondo, si pone davanti a Dio per fare la Sua volontà. " Era già del tutto mutato nel cuore e prossimo a divenirlo anche nel corpo, quando, un giorno, passò accanto alla chiesa di San Damiano, quasi in rovina e abbandonata da tutti. Condotto dallo Spirito, entra a pregare, si prostra supplice e devoto davanti al Crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla grazia divina, si ritrova totalmente cambiato. Mentre egli è così profondamente commosso, all'improvviso--cosa da sempre inaudita!--l'immagine di Cristo crocifisso, dal dipinto gli parla, muovendo le labbra, " Francesco, - gli dice chiamandolo per nome - va', ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina ". Francesco è tremante e pieno di stupore, e quasi perde i sensi a queste parole. Ma subito si dispone ad obbedire e si concentra tutto su questo invito. Ma, a dir vero, poiché neppure lui riuscì mai ad esprimere la ineffabile trasformazione che percepì in se stesso, conviene anche a noi coprirla con un velo di silenzio"". FF594. Tutti quelli che lo imiteranno in questo abbandono alla divina volontà saranno veri cristiani.

PREGHIERA
Dona al tuo popolo, o Padre,
di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 29 Giugno 2017

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San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 180
GIOVEDI' 29 GIUGNO 2017
Ss. PIETRO E PAOLO AP.-solennità--proprio-
MATTEO 16,13-19
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore
+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 816 
Nel nome del Signore Gesù. Amen. Nell'anno della sua Incarnazione 1226, il 3 ottobre, nel giorno che aveva predetto, compiuti vent'anni da quando aveva aderito in modo perfettissimo a Cristo seguendo la vita e le orme degli Apostoli, l'uomo apostolico Francesco, sciolto dai ceppi di questa vita mortale, passō felicemente a Cristo. E sepolto presso la cittā di Assisi, cominciō a risplendere ovunque per tanti e cosė vari miracoli, che indusse in breve tempo gran parte del mondo ad ammirare il secolo rinnovato.

Poiché giā in diverse parti, si era reso famoso per lo splendore di nuovi miracoli, affluivano da ogni luogo persone gioiose di essere state liberate col suo aiuto dai loro affanni, il signor papa Gregorio, trovandosi a Perugia con tutti i cardinali ed altri prelati, cominciō a trattare la sua canonizzazione. Tutti furono concordi e si dissero favorevoli. Lessero e approvarono i miracoli, che il Signore aveva operato per mezzo del suo servo, ed esaltarono con le pių alte lodi la santitā della sua vita.
Anzitutto vennero convocati a tanta solennitā i principi della terra. Poi, nel giorno fissato, tutto lo stuolo dei prelati e una infinita moltitudine di popolo accompagnarono il Papa in Assisi, per celebrarvi, a maggiore onore del Santo, la sua canonizzazione. Quando tutti si trovarono nel luogo preparato per una circostanza così solenne, da principio papa Gregorio parlò al popolo ed annunziò con affetto dolcissimo le meraviglie del Signore. Poi, con un nobilissimo discorso, tessé le lodi del padre san Francesco, versando lacrime di commozione mentre esponeva la purezza della sua vita.
Finito il discorso, papa Gregorio alzò le mani al cielo e con voce sonora proclamò,...
MEDITAZIONE
La solennità odierna è antichissima: è stata inserita nel Santorale romano molto prima di quella di Natale. Nei secolo IV si celebravano già tre messe: una in san Pietro in Vaticano, l’altra in san Paolo fuori le mura, la terza alle catacombe di san Sebastiano dove furono probabilmente nascosti per un certo tempo, all’epoca delle invasioni, i corpi dei due apostoli.

San Pietro
Simone era un pescatore di Betsaida (Lc 5,3; Gv 1,44), che si era più tardi stabilito a Cafarnao (Mc 1,2 1.29). Il fratello Andrea lo introduce al seguito di Gesù (Gv 1,42); ma probabilmente Simone era stato preparato a questo incontro da Giovanni Battista. Il Cristo gli cambia nome e lo chiama «Pietra» (Mt 16,17-19; Gv 21,15-17), per realizzare nella sua persona il tema della pietra fondamentale. Simon Pietro è uno dei primi testimoni che vede la tomba vuota (Gv 20,6) ed ha una speciale apparizione di Gesù risorto (Lc 24,34).
Dopo l’ascensione egli prende la direzione della comunità cristiana (At 1,15; 15,7), enuncia le linee programmatiche della Buona Novella (At 2,14-41) e, per diretto intervento dello Spirito Santo, è il primo a prendere coscienza della necessità di aprire la Chiesa ai pagani (At 10—11).
Questa missione spirituale non lo libera dalla condizione umana, né dalle deficienze dei suo temperamento (cf, ad es.: Mt 14,30; Gv 13,6; 18,10).
Paolo non esita a contraddirlo nella famosa discussione di Antiochia (At 15; Gal 2,11-14), per invitarlo a liberarsi dalle pratiche ebraiche. Pare infatti che su questo punto Pietro abbia tardato ad aprire lo spirito e che egli tendesse a considerare i cristiani di origine pagana come una comunità inferiore a quella dei cristiani di origine ebraica (At 6,1-2). Quando viene a Roma, Pietro diviene l’apostolo di tutti. Allora egli compie pienamente la sua missione di «pietra angolare», riunendo in un solo «edificio» i Giudei ed i pagani e suggella questa missione con il suo sangue

San Paolo
Paolo, dopo la conversione sulla strada di Damasco, percorre, in quattro o cinque viaggi, il Mediterraneo. Fa il primo viaggio in compagnia di Barnaba (At 13—14): partono da Antiochia, si fermano nell’isola di Cipro e poi percorrono l’Asia Minore, l’attuale Turchia. Dopo il convegno degli apostoli a Gerusalemme, Paolo inizia un secondo viaggio, questa volta espressamente quale «inviato» dei «Dodici» (At 15,36—18,22). Riattraversa l’Asia Minore, evangelizza la Frigia e la Galazia ove si ammala (Gal 4,13). Passa poi in Europa assieme a Luca e fonda la comunità di Filippi (Grecia settentrionale). Dopo un periodo di prigionia evangelizza la Grecia: ad Atene la sua missione si incaglia davanti ai filosofi; a Corinto fonda la comunità che gli dà più fastidi. Poi rientra ad Antiochia.
Un terzo viaggio (At 18,23—21,17) lo riporta alle Chiese fondate nella attuale Turchia, specialmente a Efeso, poi in Grecia e a Corinto. Di passaggio a Mileto, annuncia agli anziani le sue prove imminenti. Infatti, poco dopo il suo ritorno a Gerusalemme, è arrestato dagli Ebrei e imprigionato (At 21). Essendo cittadino romano, Paolo si appella a Roma.
Intraprende così un quarto viaggio, verso Roma, ma non più in stato di libertà (At 21—28). Raggiunge Roma verso l’anno 60 o 61; è trattenuto in prigione fin verso il 63; intanto, approfittando di alcune facilitazioni, entra in frequente contatto con i cristiani della città e scrive le « lettere della prigionia ».
Liberato dalla prigione nel 63, compie, probabilmente, un ultimo viaggio in Spagna (Rm 15,24-28) o verso le comunità dirette da Timoteo e da Tito, ai quali scrive delle lettere che lasciano intravedere la sua prossima fine. Arrestato e di nuovo imprigionato, Paolo subisce il martirio intorno all’anno 67.

Pietro e Paolo: due nomi che lungo i secoli hanno personificato la Chiesa intera nella sua ininterrotta Tradizione; con la loro predicazione infatti il Signore ha «dato alla Chiesa le primizie della fede cristiana» (cf le due collette). Ai due primi maestri della fede si è giunti anche a «confessare» i peccati nel Confiteor, proprio riconoscendo in essi la Chiesa storica. Anche per gli Orientali i due «fratelli» sono sinonimo di tutto il collegio apostolico, come pietre fondamentali della fede.
Ancora oggi il Papa invoca l’autorità dei santi apostoli Pietro e Paolo quando nei suoi atti ufficiali intende riferire la Tradizione alla sua sorgente: la parola di Dio. Solo dall’ascolto di tale parola nello Spirito la Chiesa può essere «resa perfetta nell’amore in unione con il Papa, con i Vescovi e tutto l’ordine sacerdotale».

PREGHIERA
Signore Dio nostro,
che nella predicazione dei santi apostoli Pietro e Paolo
hai dato alla Chiesa le primizie della fede cristiana,
per loro intercessione vieni in nostro aiuto
e guidaci nel cammino della salvezza eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 28 Giugno 2017

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San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 179
MERCOLEDI' 28 GIUGNO 2017
S.IRENEO--memoria-
MATTEO 7,15-20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Parola del Signore.
+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 815 
 Il vescovo di Assisi in quel tempo era andato in pellegrinaggio alla chiesa di San Michele. Mentre nel ritorno si era fermato a Benevento, gli apparve Francesco, nella notte del suo trapasso, e gli disse: "Ecco, Padre, lascio il mondo e vado a Cristo".

Al mattino svegliatosi, il vescovo narrò ai compagni la visione e, chiamato un notaio, fece segnare il giorno e l'ora del transito. Ne fu molto rattristato e pianse per il dolore di avere perduto il migliore dei padri.
Ritornato poi alla sua terra, raccontò ogni cosa e ringraziò senza fine il Signore per i suoi doni.
MEDITAZIONE
Il Vangelo odierno parla di gloria: "La gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola". La "gloria" potrebbe essere questa unità di tutti gli uomini nell'amore, riflesso dell'unità divina. L'umanità, divenuta "perfetta nell'unità", può essere "gloria di Dio", specchio della sua gloria, in Cristo. 
Promotore di verità, Ireneo lo fu anche di pace nella Chiesa, facendosi mediatore di riconciliazione nella controversia sulla data della Pasqua, questione ben poco importante, ma che minacciava l'unità e la pace dei cristiani in quel secolo.

PREGHIERA
O Dio, che al vescovo sant’Ireneo
hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa
nella verità e nella pace,
fa’ che per sua intercessione
ci rinnoviamo nella fede e nell’amore,
e cerchiamo sempre
ciò che promuove l’unità e la concordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

martedì 27 giugno 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 27 Giugno 2017


San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 178
MARTEDI' 27 GIUGNO 2017
MATTEO 7,6.12-14 
 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!»
 Parola del Signore.
+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 814 
 In quella notte e alla stessa ora, il padre glorioso apparve ad un altro frate di vita lodevole, mentre era intento a pregare. Era vestito di una dalmatica di porpora, e lo seguiva una folla innumerevole di persone.

Alcuni si staccarono dal gruppo per chiedere al frate: "Costui non è forse Cristo, o fratello?".
"Si, è lui ", rispondeva.
Ed altri di nuovo lo interrogavano: " Non è questi san Francesco? ".
E il frate allo stesso modo rispondeva affermativamente. In realtà sembrava a lui e a tutta quella folla che Cristo e Francesco fossero una sola persona.
Questa affermazione non può essere giudicata temeraria da chi sa intendere bene, perché chi aderisce a Dio diventa un solo spirito con Lui e lo stesso Dio sarà tutto in tutti.
Alla fine, il Padre e quel corteo meraviglioso giunsero in un luogo quanto mai delizioso, dove scorrevano acque limpidissime Era tutto uno splendore di erbe, di fiori, di alberi di ogni specie. Nel mezzo sorgeva un palazzo di straordinaria grandezza e bellissimo. Il nuovo cittadino del cielo vi entrò festoso, e avendo notato numerosi frati attorno ad una mensa, preparata splendidamente e traboccante di ogni sorta di delizie, cominciò con i suoi a banchettare gioiosamente
MEDITAZIONE
L'atteggiamento verso il prossimo, se è solo per servirsene non produrrà mai frutto, ma scatenerà rivalità e concorrenze, violenze e sopraffazione di ogni genere. La gratuità dell’amore deve sempre, nel Cristiano prevalere su tutto, specie nei confronti di chi non ha nulla da ricambiare o non ci pensa neanche.
Gesù ci fa capire che bisogna stare attenti a usare la Parola e i Sacramenti, con troppa faciloneria nei confronti di chi non ne comprende la grandezza e il significato: facendone un uso abitudinario si svuotano questi doni di tutta la loro efficacia spirituale. Era instancabile nell'esortare i fratelli all'osservanza fedele del Vangelo e della Regola, come avevano promesso, e specialmente a mostrarsi reverenti e devoti agli uffici liturgici e agli ordinamenti ecclesiastici, ascoltando fervorosi la Messa, adorando con la massima devozione il corpo del Signore. Volle fossero onorati in maniera particolare i sacerdoti, che amministrano sacramenti così venerandi e sublimi: dovunque li incontrassero, dovevano chinare il capo davanti a loro e baciar loro le mani; se poi li vedevano a cavallo, esigeva si baciasse loro le mani, non solo, ma addirittura gli zoccoli del cavallo cui stavano in groppa, per reverenza verso i poteri sacri di cui sono insigniti iministri di Dio. FF1468.

PREGHIERA
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore...

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SAN FRANCESCO E IL VANGELO 26 Giugno 2017

San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 177
LUNEDI' 26 GIUGNO 2017
Ss.GIOVANNI E PAOLO
MATTEO 7, 1-5
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.

+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 813
Era in quel tempo ministro dei frati della Terra di Lavoro frate Agostino. Da tempo aveva perduto l'uso della parola, ma, quando giunse all'ora della morte, gridò tutto ad un tratto: "Aspettami, Padre, aspetta! Ecco, ora vengo con te ".

Tutti i presenti l'udirono e si chiedevano sorpresi a chi parlasse a questo modo. " Non vedete -- rispose con sicurezza--il nostro padre Francesco, che va in cielo? ". E subito la sua anima santa, libera dalla carne, seguì il padre santissimo.
MEDITAZIONE
Non dobbiamo giudicare e non dobbiamo condannare. Tutti, senza eccezione, abbiamo molto da imparare. Meglio non giudicare, perchè giudicare gli altri, è usurpare senza vergogna una prerogativa divina; condannarli, è rovinare la propria anima... Come un buon vendemmiatore mangia l'uva matura e non coglie l'uva verde, così uno spirito benevolo e sensato nota con cura tutte le virtù che vede negli altri; è insensato invece colui che scruta le colpe e le mancanze. Francesco ""Insisteva perché i fratelli non giudicassero nessuno, e non guardassero con disprezzo quelli che vivono nel lusso e vestono con ricercatezza esagerata e fasto, poiché Dio è il Signore nostro e loro, e ha il potere di chiamarli a sé e di renderli giusti. Prescriveva anzi che riverissero costoro come fratelli e padroni: fratelli, perché ricevono vita dall'unico Creatore; padroni, perché aiutano i buoni a far penitenza, sovvenendo alle necessità materiali di questi. E aggiungeva: “ Tale dovrebbe essere il comportamento dei frati in mezzo alla gente, che chiunque li ascolti e li veda, sia indotto a glorificare e lodare il Padre celeste ”. FF1469. Approdato alle sponde meravigliose della paternità divina, Francesco camminava per le strade del mondo seminando amore, speranza, fiducia, pace. E voleva che i frati, con il loro comportamento, inducessero la gente a glorificare e a lodare il Padre celeste. Questo è il cammino che Francesco, guidato dallo Spirito Santo, ha percorso, e che dobbiamo percorrere.

PREGHIERA
Dona al tuo popolo, o Padre,
di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

domenica 25 giugno 2017

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 25 Giugno 2017

 sua foto.
22 h
San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 176
DOMENICA 25 GIUGNO 2017
MATTEO 10, 26-33 
 In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Dunque , non abbiate paura degli uomini. Tutto ciò che è nascosto sarà messo in luce, tutto ciò che è segreto sarà conosciuto. Quello che io vi dico nel buio, voi ripetetelo alla luce del giorno; quello che ascoltate sottovoce, gridatelo dai tetti. Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima. Temete piuttosto Dio che può mandare in rovina sia il corpo che l’anima, all’inferno. Due passeri valgono un soldo: eppure nessun passero cade a terra se Dio, vostro Padre, non vuole. Quanto a voi, Dio conosce anche il numero dei vostri capelli. Perciò non abbiate paura, perché voi valete più di molti passeri!». «Tutti quelli che dichiareranno pubblicamente di essere miei discepoli, anch’io dichiarerò che sono miei, davanti al Padre mio che è in cielo. Ma tutti quelli che pubblicamente diranno di non essere miei discepoli, anch’io dirò che non sono miei, davanti al Padre mio che è in cielo.». 
Parola del Signore.
+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 812
Si radunò allora una grande quantità di gente, che lodava e glorificava il nome del Signore. Accorse in massa tutta la città di Assisi e si affrettarono pure dalla zona adiacente per vedere le meraviglie, che il Signore aveva manifestato nel suo servo. I figli intanto effondevano in lacrime e sospiri il pio affetto del cuore, addolorati per essere rimasti orfani di tanto padre.
Ma la singolarità del miracolo mutò il pianto in giubilo e il lutto in esplosione di gioia. Vedevano distintamente il corpo del beato padre ornato delle stimmate di Cristo e precisamente nel centro delle mani e dei piedi, non i fori dei chiodi, ma i chiodi stessi formati dalla sua carne, anzi cresciuti con la carne medesima, che mantenevano il colore oscuro proprio del ferro, e il costato destro arrossato di sangue. La sua carne, prima oscura di natura, risplendendo di un intenso candore, preannunziava il premio della beata risurrezione. Infine, le sue membra divennero flessibili e molli, non rigide come avviene nei morti, ma rese simili a quelle di un fanciullo.

MEDITAZIONE
Noi dobbiamo superare la paura della morte, così come le persecuzioni e le difficoltà di ogni giorno, mediante la fede nella divina Provvidenza, che protegge anche il più insignificante fra gli uccelli: il passero. La cosa più bella che l’uomo possa fare sulla terra, in mezzo a persecuzioni e sofferenze, è di essere testimone di Gesù. Anche se il martirio non è il destino di tutti i suoi discepoli, ognuno deve sempre e dovunque riconoscere la sua appartenenza a Cristo, con le parole e le azioni, la vita e il comportamento: come ha fatto san Francesco. ""......Ascoltate, figli di Dio e miei fratelli, porgete ascolto alle mie parole e obbedite alla voce del Figlio di Dio. Custodite con tutto il cuore i suoi comandamenti, adempite come meglio potete i suoi consigli. Dategli lode, perché egli è buono, dategli gloria con le vostre opere. Per questo egli vi ha mandati nel mondo: perché gli rendiate testimonianza con le parole e con le opere facciate sapere a tutti che nessuno è onnipotente all'infuori di lui. Siate perseveranti, anche tra le difficoltà, adempiendo con lealtà e costanza quando avete promesso...."". FF216

PREGHIERA
O Dio, che affidi alla nostra debolezza
l’annunzio profetico della tua parola,
sostienici con la forza del tuo Spirito,
perché non ci vergogniamo mai della nostra fede,
ma confessiamo con tutta franchezza
il tuo nome davanti agli uomini,
per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 24 Giugno 2017

San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 175
SABATO 24 GIUGNO 2017
NATIVITA' DI S.GIOVANNI BATTISTA-solennità-p.
LUCA 1,57-66.80
Giovanni è il suo nome.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. 
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Parola del Signore
+VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 811
. Un frate suo discepolo, assai rinomato, vide l'anima del padre santissimo salire direttamente al cielo. Era come una stella, ma con la grandezza della luna e lo splendore del sole, e sorvolava la distesa delle acque trasportata in alto da una nuvoletta candida.

MEDITAZIONE
Giovanni sarà l’annunciatore della misericordia divina, che si manifesta nel perdono concesso da Dio ai peccatori. La prova più meravigliosa di questa pietà divina sarà il Messia che apparirà sulla terra come il sole nascente. Un sole che strapperà alle tenebre i pagani immersi nelle eresie e nella depravazione morale, rivelando loro la vera fede, mentre, al popolo eletto, che conosceva già il vero Dio, concederà la pace. Anche Francesco ha fatto esperienza della misericordia divina. "" Ecco dunque quest'uomo vivere nel peccato con passione giovanile! Trascinato dalla sua stessa età, dalle tendenze della gioventù e incapace di controllarsi, poteva soccombere al veleno dell'antico serpente(Cfr Ap 20,2). Ma la vendetta, o meglio la misericordia divina, all'improvviso richiama la sua coscienza traviata mediante angustia spirituale e infermità corporale, conforme al detto profetico: Assedierò la tua via di spine, la circonderò con un muro (Os.2,6 )."" FF322.

PREGHIERA
O Padre, che hai mandato san Giovanni Battista
a preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto,
allieta la tua Chiesa
con l’abbondanza dei doni dello Spirito,
e guidala sulla via della salvezza e della pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen