SAN FRANCESCO E IL VANGELO 105
DOMENICA 15 APRILE 2018
LUCA 24,35-48
Vangelo
Lc 24,35-48
Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
Lc 24,35-48
Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Parola del Signore
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Parola del Signore
Leggenda Maggiore di San Bonaventura IX,7 : FF 1172
1172 7. Ma l'ardore della carità lo spingeva al martirio; sicché ancora una terza volta tentò di partire verso i paesi infedeli, per diffondere, con l'effusione del proprio sangue, la fede nella Trinità. A tredici anni dalla sua conversione, partì verso le regioni della Siria, affrontando coraggiosamente molti pericoli, alfine di potersi presentare al cospetto del Soldano di Babilonia. Fra i cristiani e i saraceni era in corso una guerra implacabile: i due eserciti si trovavano accampati vicinissimi, I'uno di fronte all'altro, separati da una striscia di terra, che non si poteva attraversare senza pericolo di morte . Il Soldano aveva emanato un editto crudele: chiunque portasse la testa di un cristiano, avrebbe ricevuto il compenso di un bisante d'oro. Ma Francesco, I'intrepido soldato di Cristo, animato dalla speranza di poter realizzare presto il suo sogno, decise di tentare l'impresa, non atterrito dalla paura della morte, ma, anzi, desideroso di affrontarla. Confortandosi nel Signore, pregava fiducioso e ripeteva cantando quella parola del profeta: Infatti anche se dovessi camminare in mezzo all'ombra di morte, non temerò alcun male, perché tu sei con me.
1172 7. Ma l'ardore della carità lo spingeva al martirio; sicché ancora una terza volta tentò di partire verso i paesi infedeli, per diffondere, con l'effusione del proprio sangue, la fede nella Trinità. A tredici anni dalla sua conversione, partì verso le regioni della Siria, affrontando coraggiosamente molti pericoli, alfine di potersi presentare al cospetto del Soldano di Babilonia. Fra i cristiani e i saraceni era in corso una guerra implacabile: i due eserciti si trovavano accampati vicinissimi, I'uno di fronte all'altro, separati da una striscia di terra, che non si poteva attraversare senza pericolo di morte . Il Soldano aveva emanato un editto crudele: chiunque portasse la testa di un cristiano, avrebbe ricevuto il compenso di un bisante d'oro. Ma Francesco, I'intrepido soldato di Cristo, animato dalla speranza di poter realizzare presto il suo sogno, decise di tentare l'impresa, non atterrito dalla paura della morte, ma, anzi, desideroso di affrontarla. Confortandosi nel Signore, pregava fiducioso e ripeteva cantando quella parola del profeta: Infatti anche se dovessi camminare in mezzo all'ombra di morte, non temerò alcun male, perché tu sei con me.
COMMENTO
Gli uomini e le donne che hanno conosciuto Gesù testimoniano la sua risurrezione. Dicono che è venuto vivo verso di loro, che si è offerto ai loro occhi. Dal giorno della risurrezione, ogni messa è una Pasqua. I cristiani si riuniscono per ricordare la morte e la risurrezione di Gesù. La comunione col Cristo e fra di loro li riempie di forza e di gioia. La parola di Dio che insieme ascoltano dà un senso alla loro vita e alla storia del mondo. Infine la loro liturgia è autenticata dalla testimonianza: infatti ci si ritrova in chiesa dopo una settimana che deve essere passata nella testimonianza del Cristo; e al momento di congedarsi, si riceve la missione di essere nel mondo i messaggeri del Cristo risorto. Come francescani seguiamo Francesco che ci precede, come padre e fratello, nel pellegrinaggio della fede: Francesco ci insegna l’obbedienza al disegno di Dio….ma oggi lasciamoci raggiungere da Gesù perché possa percorrere insieme a noi tutte le delusioni cocenti che segnano la nostra esistenza.
Gli uomini e le donne che hanno conosciuto Gesù testimoniano la sua risurrezione. Dicono che è venuto vivo verso di loro, che si è offerto ai loro occhi. Dal giorno della risurrezione, ogni messa è una Pasqua. I cristiani si riuniscono per ricordare la morte e la risurrezione di Gesù. La comunione col Cristo e fra di loro li riempie di forza e di gioia. La parola di Dio che insieme ascoltano dà un senso alla loro vita e alla storia del mondo. Infine la loro liturgia è autenticata dalla testimonianza: infatti ci si ritrova in chiesa dopo una settimana che deve essere passata nella testimonianza del Cristo; e al momento di congedarsi, si riceve la missione di essere nel mondo i messaggeri del Cristo risorto. Come francescani seguiamo Francesco che ci precede, come padre e fratello, nel pellegrinaggio della fede: Francesco ci insegna l’obbedienza al disegno di Dio….ma oggi lasciamoci raggiungere da Gesù perché possa percorrere insieme a noi tutte le delusioni cocenti che segnano la nostra esistenza.
PREGHIERA
O Padre, che nella gloriosa morte del tuo Figlio,
vittima di espiazione per i nostri peccati,
hai posto il fondamento
della riconciliazione e della pace,
apri il nostro cuore alla vera conversione
e fa’ di noi i testimoni dell’umanità nuova,
pacificata nel tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
O Padre, che nella gloriosa morte del tuo Figlio,
vittima di espiazione per i nostri peccati,
hai posto il fondamento
della riconciliazione e della pace,
apri il nostro cuore alla vera conversione
e fa’ di noi i testimoni dell’umanità nuova,
pacificata nel tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)

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