lunedì 26 febbraio 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 27 Febbraio 2018


SAN FRANCESCO E IL VANGELO 58

MARTEDI' 27 FEBBRAIO 2018
S.GIULIANO

MATTEO 23, 1-12
Dicono e non fanno.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 

«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. 
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
Parola del Signore

Leggenda Maggiore di San Bonaventura VI,4 : FF 1106
1106 4. Questo mercante evangelico, allo scopo di fare guadagni in molti modi e di organizzare tutto il tempo della vita in funzione del merito, preferì non comandare, ma obbedire. Per tale motivo rinunciò all'ufficio di ministro generale, e chiese un guardiano, alla cui volontà sottostare in tutto. Il frutto della santa obbedienza--affermava--è così abbondante, che nessuna frazione di tempo trascorre 'senza guadagno, per quanti sottomettono il collo al suo giogo. Per questa ragione aveva l'abitudine di promettere sempre obbedienza al frate, col quale andava in viaggio, e di osservarla. Disse una volta ai compagni: “ Tra le altre grazie che, per sua degnazione, la divina misericordia mi ha concesso, vi è questa: che io sono disposto ad obbedire con uguale sollecitudine a uno che fosse novizio da un'ora, qualora mi venisse dato per guardiano, e al frate più vecchio e più prudente. Il suddito -- aggiungeva -- non deve vedere nel suo prelato un uomo, ma Colui per amore del quale accetta di obbedire. E quanto più è spregevole chi comanda, tanto più piace l'umiltà di chi obbedisce ”.

MEDITAZIONE
Siamo tutti farisei. Dobbiamo avere il coraggio di confessare a noi stessi quello che facciamo, nella nostra vita cristiana, per essere stimati dagli altri o per fare qualche passo avanti nella gerarchia sociale. Soltanto a partire da questa sincerità di fondo potremo comprendere la logica sconcertante del Regno di Dio. Soltanto se siamo onesti con noi stessi gli uomini ci daranno facilmente un certificato di buona condotta e ci considereranno veri testimoni di Cristo. Francesco, fedele alla sua scelta evangelica, è vissuto nella povertà e nell’umiltà toccando il cuore di chiunque lo incontrava e illuminando, con la luce che era nata in lui, l’intera Chiesa. Auguriamoci di poter avere, come Francesco, un giardino segreto nel nostro cuore dove poter incontrare l’Amore.

PREGHIERA
Custodisci, o Padre, la tua Chiesa
con la tua continua benevolenza,
e poiché, a causa della debolezza umana,
non può sostenersi senza di te,
il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo
e la guidi alla salvezza eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.



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