giovedì 22 febbraio 2018

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 23 Febbraio 2018

sua foto.
40 min
San Francesco e il Vangelo
SAN FRANCESCO E IL VANGELO 54
VENERDI' 23 FEBBRAIO 2018
S.POLICARPO-memoria
MATTEO 5,20-26
Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Parola del Signore
.I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1919
1919 Viene il dì seguente, cioè il dì della santissima Croce, e santo Francesco la mattina per tempo innanzi dì si gitta in orazione dinanzi all' uscio della sua cella, volgendo la faccia inverso l' oriente, e orava in questa forma: « O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti priego che tu mi faccia, innanzi che io muoia: la prima, che in vita mia io senta nelI'anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione, la seconda si è ch' io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quello eccessivo amore del quale tu, Figliuolo di Dio, eri acceso a sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori ». E stando lungamente in cotesto priego, sì intese che Iddio lo esaudirebbe e che, quanto e' fusse possibile a pura creatura, tanto gli sarebbe conceduto di sentire le predette cose. In brieve, avendo santo Francesco questa promessa, comincia a contemplare divotissimamente la passione di Cristo e la sua infinita carità. E crescea tanto il fervore in lui della divozione, che tutto sì si trasformava in Gesù, e per amore e per compassione. E istando così infiammandosi in questa contemplazione, in quella medesima mattina e' vide venire dal cielo uno Serafino con sei ali risplendenti e affocate; il quale Serafino con veloce volare appressandosi a santo Francesco, sì ch' egli il potea discernere, e' conobbe chiaramente che avea in sè l' immagine d' uomo crocifisso, e le sue alie erano così disposte, che due alie si distendeano sopra il capo, due se ne distendeano a volare e l' altre due sl copriano tutto il corpo. Veggendo questo, santo Francesco fu fortemente ispaventato e insieme fu pieno d' allegrezza e di dolore con ammirazione. Avea grandissima allegrezza del grazioso aspetto di Cristo, il quale gli apparia così dimesticamente e guatavalo così graziosamente: ma da altra parte veggendolo crocifisso in croce, aveva smisurato dolore di compassione. Appresso si maravigliava molto di così istupenda e disusata visione, sapendo bene che la infermità della passione non si confà colla immortalità dello ispirito serafico.
MEDITAZIONE
Quando si passa dall'antica alla nuova alleanza, la libertà dell'uomo cresce, ma soltanto in funzione di un più grande amore. Per questo, le esigenze della carità si fanno più forti. Senza di essa, il culto non può essere autentico. Sta a noi prolungare l'opera di Gesù: la sua opera di pace e carità nel mondo di oggi. La carità è la regina delle virtù: come il filo raccoglie e unisce le perle, così la carità riunisce tutte le virtù.Quando condividiamo le fatiche e i turbamenti dei fratelli rendiamo visibile l'amore di Dio: tutto può essere motivo di sincera condivisione della loro sorte, tutto può essere motivo di preghiera per loro. Smettere di pensare solo a sè stessi significa accorgersi di chi ci sta accanto e diventare attenti ai loro bisogni. Come faceva Francesco. FF1404”....In precedenza ci teneva a riunirsi alla brigata degli amici, quando lo invitavano, e amava tanto le compagnie, che si levava da tavola appena preso un boccone, lasciando i genitori contristati per la sua partenza inconsulta. Adesso invece non aveva cuore che per i poveri: amava vederli e ascoltarli per distribuire aiuti generosi.
1405 10. La grazia divina lo aveva profondamente cambiato. Pur non indossando un abito
religioso, bramava trovarsi sconosciuto in qualche città, dove barattare i suoi abiti con gli
stracci di un mendicante e provare lui stesso a chiedere l'elemosina per amore di Dio”. Gli emarginati vennero posti da Francesco al centro del suo cuore, vivendo una compassione con loro che trasformò il suo cuore...Questo è il miracolo che cambia il mondo!
PREGHIERA
Concedi, Signore, alla tua Chiesa
di prepararsi interiormente
alla celebrazione della Pasqua,
perché il comune impegno nella mortificazione corporale
porti a tutti noi un vero rinnovamento dello spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen
.

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