SAN FRANCESCO E IL VANGELO 40
MARTEDI' 9 Febbraio 2016
MARCO 7, 1-13
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1909
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1909
1909 Per lo dono di questa grazia di Dio ch' era in lui, santo Francesco non solamente era ratto in Dio per contemplazione estatica, ma eziandio alcuna volta era confortato da visitazione angelica. Onde istandosi un dl santo Francesco e pensando della sua morte e dello stato della sua religione dopo la vita sua, e dicendo: « Signore Iddio, che sarà, dopo la mia morte, della tua famiglia poverella, la quale per la tua benignità hai commessa a me peccatore? chi li conforterà? chi li correggerà? chi ti pregherà per loro? » e simiglianti parole dicendo; sì gli apparve l' Agnolo mandato da Dio e confortandolo disse così: « Io ti dico da parte di Dio che la professione dell' Ordine tuo non mancherà insino al dì del giudicio e non sarà niuno sì grande peccatore, che se egli amerà di cuore l' Ordine tuo, egli non truovi misericordia da Dio; e nessuno che per malizia perseguiti l' Ordine tuo potrà lungamente vivere. E appresso, nessuno molto reo nell' Ordine tuo, il quale non corregga la sua vita, potrà molto perseverare nell' Ordine. E però non ti contristare se nella tua religione tu vedi alcuni frati non buoni, li quali non osservano la Regola come debbono, e non pensare però che questa religione venga meno; imperò che sempre ve ne saranno molti e molti li quali serveranno perfettamente la vita del Vangelo di Cristo e la purità della Regola; e quelli cotali immantanente dopo la vita corporale se ne andranno a vita eterna sanza passare punto per purgatorio. Alquanti la serveranno, ma non perfettamente, e quelli anzi che vadano al paradiso saranno in purgatorio, ma il tempo della loro purgazione ti sarà commesso da Dio. Ma di coloro che non osservano punto della Regola, non te ne curare, dice Iddio, però che non se ne cura egli ». E dette queste parole, I' Agnolo si partì e santo Francesco rimase tutto confortato e consolato.
Invece di aderire con la propria vita alla volontà di Dio, che rivela loro la sua parola, gli uomini talvolta preferiscono un culto fatto di riti esteriori, simili alle pratiche tradizionali dei tempi di Gesù. Il Cristo denuncia questa falsa religiosità. Dio non è interessato agli atti esteriori, ma al cuore, cioè alla motivazione profonda che li muove. Il cuore è con l’uomo in qualsiasi circostanza, in qualsiasi luogo. Esso deve essere puro. Ci si deve purificare dal peccato che si porta nel proprio cuore.
Gesù afferma la necessità di una purità globale, di una santificazione totale dell’uomo, che lo coinvolge dovunque egli si trovi. In merito fa un elenco piuttosto dettagliato delle cose cattive che escono dal cuore. E’ l’uomo nella sua globalità che deve essere in ordine davanti a Dio. Il nostro “sì” sia un vero “sì”, e il nostro “no” un “no”; facciamo in modo che la nostra obbedienza al volere di Dio sia semplice e il più spontanea possibile, anche se è una follia. Diventiamo - come dice san Paolo - dei giullari di Dio! Come Francesco! Senza questa follia, la nostra terra rischia di diventare presto invivibile per i “pazzi” come per i “razionali”. Guidato dallo Spirito, Francesco, con la sua vita umile e povera, cercò di aprirci gli occhi alla comprensione della nostra piccola realtà terrena e delle realtà celesti., come Gesù, maestro divino, che per schiuderci il Cielo ha attraversato le tenebre della solitudine fino all'innalzamento più violento e drammatico della croce. Rendici liberi, Signore, di fronte alla norma, aiutaci a distinguere le tradizioni degli uomini dal tuo comandamento che è sempre e solo un comandamento d'amore!
PREGHIERA
Signore, Dio nostro, noi abbiamo bisogno di segni per esprimere la nostra fede, e di leggi per vivere nell'amore. Fà che questi riti e questi precetti non siano mai contrari alla tua volontà, ma ci aiutino a compierla e ci conducano a Te, Padre, che vivi nell'amore del Figlio e nella libertà dello Spirito nei secoli dei secoli.
Signore, Dio nostro, noi abbiamo bisogno di segni per esprimere la nostra fede, e di leggi per vivere nell'amore. Fà che questi riti e questi precetti non siano mai contrari alla tua volontà, ma ci aiutino a compierla e ci conducano a Te, Padre, che vivi nell'amore del Figlio e nella libertà dello Spirito nei secoli dei secoli.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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