sabato 20 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 21 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 52
DOMENICA 21 Febbraio 2016
II QUARESIMA
LUCA 9, 28b-36
Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. 
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Parola del Signore

I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1921
1921 Disparendo dunque questa visione mirabile, dopo grande spazio e segreto parlare, lasciò nel cuore di santo Francesco uno ardore eccessivo e fiamma d' amore divino, e nella sua carne lasciò una maravigliosa immagine ed orma delle passioni di Cristo. Onde immantanente nelle mani e ne' piedi di santo Francesco cominciarono ad apparire li segnali delli chiovi, in quel modo ch' egli avea allora veduto nel corpo di Gesù Cristo crocifisso, il quale gli era apparito in ispezie di Serafino; e così parevano le mani e li piedi chiovellati nel mezzo con chiovi, li cui capi erano nelle palme delle mani e nelle piante de' piedi fuori delle carni, e le loro punte riuscivano in sul dosso delle mani e de' piedi, in tanto che pareano rintorti e ribaditi, per modo che fra la ribaditura e torcitura loro, la quale riusciva tutta sopra la carne, agevolmente sì si sarebbe potuto mettere il dito della mano, a modo che 'n uno anello; e li capi de' chiovi sì erano tondi e neri. Similemente nel costato ritto apparve una immagine d' una ferita di lancia, non salda, rossa e sanguinosa, la quale poi spesse volte gittava sangue del santo petto di santo Francesco e insanguinavagli la tonica e li panni di gamba. Onde li compagni suoi, innanzi che da lui il sapessono, avvedendosi nientedimeno che egli non iscopria le mani nè li piedi e che le piante dei piedi egli non potea porre in terra; appresso trovando sanguinosa la tonica e li panni di gamba, quando gliele lavavano, certamente compresono che egli nelle mani e ne' piedi e simigliantemente nel costato aveva espressamente impressa la immagine e similitudine del nostro Signore Gesù Cristo crocifisso .
MEDITAZIONE
Nell’itinerario quaresimale la trasfigurazione di Gesù indica il fine a cui tende questo cammino: la resurrezione, di cui la trasfigurazione è anticipazione e profezia. Non a caso il tempo in cui avviene questo episodio è proprio nell’ottavo giorno, il cosiddetto “giorno del Signore”, quello in cui egli si rende manifesto alla comunità credente nella sua ultima identità. Il luogo dell’evento è il monte, del quale Luca non riporta il nome. In realtà esso è un monte "teologico", che richiama realtà teologiche. Nell'antichità esso era compreso come il luogo dell'abitazione della divinità. Salire sul monte, quindi, dice l'entrare in una dimensione divina. Infatti, Gesù vi sale "per pregare", quasi a dire che la preghiera ti eleva e ti fa entrare in questa dimensione divina. Occorre essere chiamati, invitati a lasciare la pianura ben nota dove si cammina con passo spedito, per avventurarsi sui sentieri sconosciuti e impervi del monte, così Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li convoca nella preghiera come luogo in cui avviene l’incontro tra la Parola che si dona e la risposta dell’uomo che adora, ringrazia e domanda. Gesù non sale sul monte per trasfigurarsi, ma per pregare ed è proprio durante la preghiera, cioè nel suo intimo rapporto con il Padre, che egli viene investito dallo splendore di Dio al punto tale da venirne assorbito completamente. Lo splendore del volto e delle vesti dicono la sua partecipazione alla vita di Dio, sottolineando, da un lato, la sua natura divina (le vesti dicono la condizione della persona), dall'altro, preannunciando il suo futuro stato di risorto. La strada che s’ inerpica serpentina sul monte Tabor è un tragitto, che vuole rappresentare la nostra vita come un CAMMINO CHE SALE, PER INCONTRARE DIO. Fratello mio,salire ti costa fatica fisica.... Vincere il tuo egoismo per fare della tua vita un DONO a Dio e ai fratelli, ti costa sacrificio...... Ma, più sali, più l’aria si fa pura e davanti a te si allarga il panorama..... Più sali, più ti senti libero e meno condizionato o schiavizzato dalle realtà, che tanto ci affannano e ci distraggono.... Più sali, più le vedi lontane e circoscritte nella loro effettiva entità. Ricordati che la VITA CRISTIANA è un CAMMINO DI LIBERAZIONE, nel quale Dio chiede sempre anche la nostra collaborazione..... Più vinci il tuo egoismo, più ti senti forte nei momenti della prova..... Più vinci il tuo egoismo, più cresce in te la gioia nello scoprire le MERAVIGLIE, che l’AMORE del Signore opera in te. Francesco lo ha scoperto !

PREGHIERA
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio,
nutri la nostra fede con la tua parola
e purifica gli occhi del nostro spirito,
perché possiamo godere la visione della tua gloria.
Per Gesù Cristo, nostro Signore
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo
inizio ed in te il suo compimento” Amen




venerdì 19 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 20 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 51
SABATO 20 Febbraio 2016
MATTEO 5, 43-48
Siate perfetti come il Padre vostro celeste.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1920
1920 E istando in questa ammirazione, gli fu rivelato da colui che gli apparia, che per divina provvidenza quella visione gli era mostrata in cotale forma, acciò ch'egli intendesse che, non per martirio corporale, ma per incendio mentale egli doveva essere tutto trasformato in nella espressa similitudine di Cristo crocifisso. In questa apparizione mirabile tutto il monte della Vernia parea ch' ardesse di fiamma isplendidissima, la quale risplendeva e illuminava tutti li monti e le valli d' intorno, come se fusse il sole sopra la terra. Onde li pastori che vegliavano in quelle contrade, vedendo il monte infiammato e tanta luce d' intorno, sì ebbono grandissima paura, secondo ch'eglino poi narrarono a' frati, affermando che quella fiamma era durata sopra 'I Monte della Vernia per ispazio d' una ora e più. Similemente allo splendore di questo lume, il quale risplendeva negli alberghi della contrada per le finestre, certi mulattieri ch' andavano in Romagna si levarono suso, credendo che fusse levato il sole, e sellarono e caricarono le bestie loro e camminando sì vidono il detto lume cessare e levarsi il sole materiale. E nella detta apparizione serafica Cristo, il quale apparia, sì parlò a santo Francesco certe cose secrete ed alte, le quali santo Francesco in vita sua non volle rivelare a persona, ma dopo la sua vita il rivelò, secondo che si dimostra più giù; e le parole furono queste: « Sai tu, disse Cristo, quello ch' io t' ho fatto? Io t' ho donato le Stimate che sono i segnali della mia passione, acciò che tu sia il mio gonfaloniere. E siccome io il dì della morte mia discesi al limbo, e tutte l' anime ch' io vi trovai ne trassi in virtù di queste mie Istimate; e così a te concedo ch' ogni anno, il dì della morte tua, tu vadi al purgatorio, e tutte l' anime de' tuoi tre Ordini, cioè Minori, Suore e Continenti, ed eziandio degli altri i quali saranno istati a te molto divoti, i quali tu vi troverai, tu ne tragga in virtù delle tue Istimate e menile alla gloria di paradiso, acciò che tu sia a me conforme nella morte, come tu se' nella vita ».
MEDITAZIONE
Anche il popolo della nuova alleanza appartiene a Dio, e quindi è votato alla santità. Ma questa non si esprime più attraverso l'osservanza minuziosa di una molteplicità di prescrizioni: la sua sostanza è la perfezione dell'amore, che culmina nell'amore dei nemici. Vivere ad imitazione di Cristo rende il nostro cammino leggero e sicuro, anzi lo rende lieto. Come francescani seguiamo anche le indicazioni di Francesco ai suoi frati, che hanno lo scopo di farci crescere nella santità: [FF196] 38 Dobbiamo amare i nostri nemici e fare del bene a coloro che ci odiano (Cfr. Mt 5,44; Lc 6,27). 39 Dobbiamo osservare i precetti e i consigli del Signore nostro Gesù Cristo. 40 Dobbiamo anche rinnegare noi stessi (Cfr. Mt 16,24) e porre i nostri corpi sotto il giogo del servizio e della santa obbedienza, così come ciascuno ha promesso al Signore”.

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, Tu ci chiedi di essere perfetti come Tu sei perfetto, e ci indichi nell'amore dei nemici uno dei punti più alti della perfezione. Facci amare coloro che non ricambiano il nostro amore, meritando così di essere chiamati tuoi figli, Tu che nel Figlio unigenito ci hai perdonato per sempre.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen



sabato 13 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 14 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 45

DOMENICA 14 Febbraio 2016

LUCA 4, 1-13

Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.

+ Dal Vangelo secondo Luca




In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel
deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». 
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Parola del Signore

I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1914

1914 Finalmente, quanto a questa seconda considerazione, essendo santo Francesco molto indebolito del corpo, tra per l' astinenza grande e per le battaglie del demonio, volendo egli col cibo spirituale dell' anima confortare il corpo, cominciò a pensare della ismisurata gloria e gaudio de' beati di vita eterna; e sopra ciò incominciò a pregare Iddio che gli concedesse grazia d' assaggiare un poco di quello gaudio; e istando in questo pensiero, subito gli apparve un Agnolo con grandissimo isplendore, il quale avea una viola nella mano sinistra e lo archetto nella diritta, e stando santo Francesco tutto istupefatto nello aspetto di questo Agnolo, esso menò una volta l' archetto in su sopra la viola, e subitamente tanta soavità di melodia indolcì l' anima di santo Francesco e sospesela sì da ogni sentimento corporale, che, secondo che e' recitò poi alli compagni, egli dubitava, se lo Agnolo avesse tirato l' archetto in giù, che per intollerabile dolcezza l' anima si sarebbe partita dal corpo.
E questo è quanto alla seconda considerazione.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco.
Amen.

MEDITAZIONE
Satana tenta anche Gesù, ma non riesce a scalfire la sua persona e il suo amore per il Padre. La sua vittoria sul male ristabilisce quanto l'uomo aveva distrutto col peccato, cioè l'armonia con il creato e con le creature celesti. Anche noi possiamo far parte di tale armonia instaurata da Cristo, a patto di prendere sul serio il suo invito alla conversione e a porre il Vangelo al primo posto nella nostra vita. Venir tentato, non è semplicemente rischiare d'essere sedotti dal male,ma significa essere messi alle strette per una scelta decisiva: o la sicurezza di una vita sistemata, o la totale fiducia in Dio, senza neppure sapere, come Abramo, dove vorrà portarci. La tentazione va considerata l'ora della prova a cui nessuno può sottrarsi, neppure Francesco: “(FF702) Mentre crescevano i meriti di Francesco, cresceva pure il disaccordo con l'antico serpente. Quanto maggiori erano i suoi carismi, tanto più sottili i tentativi e più violenti gli attacchi che quello gli muoveva. E quantunque lo avesse spesso conosciuto per esperienza come valoroso guerriero, che non veniva meno neppure un istante nel combattimento, tuttavia tentava ancora di aggredirlo, pur risultando quegli sempre vincitore.
Ad un certo momento della sua vita, il Padre subì una violentissima tentazione di spirito, sicuramente a vantaggio della sua corona. Per questo, era angustiato e pieno di sofferenza, mortificava e macerava il corpo, pregava e piangeva nel modo più penoso. Questa lotta durò più anni. Un giorno, mentre pregava in Santa Maria della Porziuncola, udi in spirito una voce: "Francesco, se avrai fede quanto un granello di senapa, dirai al monte che si sposti ed esso si muoverà ".
"Signore, -- rispose il Santo ---qual è il monte, che io vorrei trasferire?".
E la voce di nuovo: "Il monte è la tua tentazione ".
"O Signore, --rispose il Santo in lacrime--avvenga a me, come hai detto".
Subito sparì ogni tentazione e si sentì libero e del tutto sereno nel più profondo del cuore".

.

PREGHIERA
Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre nostro, per il tuo Figlio, che ha sconfitto l'avversario: da Lui riceviamo la Parola che libera e il pane che dona la vita. Signore, che ci hai dato tante prove d'amore, aiutaci ad esserti sempre riconoscenti. Per Cristo, nostro Signore.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

venerdì 12 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 13 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 44
SABATO 13 Febbraio 2016
LUCA 5, 27-32
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1913
1913 Proseguendo dunque santo Francesco, come detto è, la detta quaresima, benché molte battaglie sostenesse dal demonio, nientedimeno molte consolazioni riceveva da Dio, non solamente per visitazioni angeliche, ma eziandio per uccelli salvatichi: imperò che in tutto quello tempo della quaresima uno falcone nidificava ivi presso la cella sua e ogni notte, un poco innanzi al mattutino, col suo canto e col suo isbattersi alla cella sua sì lo destava, e non si partia insino che non si levava suso a dire il mattutino, e quando santo Francesco fosse più lasso una volta e un' altra, o debile o infermo, questo falcone, a modo e come persona discreta e compassiva, sì cantava più tardi. E così di questo santo oriuolo santo Francesco prendea grande piacere; però che la grande sollecitudine del falcone sì scacciava da lui ogni pigrizia e sollecitavalo ad orare, ed oltre a questo di dì stava alcuna volta dimesticamente con lui.
MEDITAZIONE
Matteo, come “pubblicano” era ritenuto una persona disonesta perchè aveva il potere di spogliare la gente non solo per riscuotere le tasse, ma anche per riempire le proprie tasche. Gesù gli dà una dignità assolutamente nuova: quella di apostolo e di evangelista. Gesù non è venuto a cercare chi non ha problemi con Dio, ma è venuto per tutti coloro che riconoscono in Lui la risposta ai loro problemi e alle loro domande: anche Matteo aveva nel cuore delle domande, ma aveva riconosciuto che Gesù era la risposta alle sue. Così lascia tutto...e diventa un uomo nuovo! Una vita nuova e una missione: annunciare al mondo la buona novella di Cristo. Non temiamo il nostro passato e le nostre infedeltà: Dio guarda a quello che possiamo diventare con la sua grazia. Francesco, riconoscendosi peccatore, fu ricolmato di grazie divine, infatti “FF 1913 …....la detta quaresima,benché molte battaglie sostenesse dal demonio, nientedimeno molte consolazioni riceveva da Dio, non solamente per visitazioni angeliche....”

PREGHIERA
Signore Gesù, che volentieri ti accosti a coloro che si riconoscono peccatori, aiutaci a prendere coscienza della nostra debolezza; distruggi in noi il sottile orgoglio dell'uomo onesto che non ha nulla da rimproverarsi. Allora diventeremo capaci di aprirti le porte della nostra casa e di invitarti alla nostra tavola, in attesa del banchetto che Tu ci offrirai nei secoli dei secoli.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo
inizio ed in te il suo compimento” Amen

mercoledì 10 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 11 Febbraio 12016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 42
GIOVEDI' 11 Febbraio 2016
BEATA VERGINE DI LOURDES
LUCA 9, 22-25
Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1911
1911 Vegnendo adunque la festa dell' Assunzione, santo Francesco comincia la santa quaresima, e con grandissima astinenza e asprezza macerando il corpo e confortando lo spirito con ferventi orazioni, vigilie e discipline e in queste orazioni sempre crescendo di virtù in virtù, disponea l'anima sua a ricevere li divini misteri e li divini splendori, e 'I corpo a sostenere le battaglie crudeli delli demonii, con li quali spesse volte combattea sensibilmente. E fra l' altre fu una volta in quella quaresima, che uscendo un dì santo Francesco della cella in fervore di spirito e andando ivi assai presso a stare in orazione in una tomba d' un sasso cavato, della quale insino giù a terra è una grandissima altezza e orribile e pauroso precipizio, subitamente viene il demonio, con tempesta e con rovinìo grandissimo, in forma terribile, e percuotelo per sospignerlo quindi giuso. Di che santo Francesco non avendo dove fuggire e non potendo soffrire l' aspetto crudelissimo del demonio, di subito si rivolse con le mani e col viso e con tutto il corpo al sasso e raccomandossi a Dio, brancolando colle mani se a cosa nessuna si potesse appigliare. Ma come piacque a Dio, il quale non lascia mai tentare li servi suoi più che possano portare, subitamente per miracolo il sasso, al quale egli s' accostò, si cavò secondo la forma del corpo suo e sì lo ricevette in sè, a modo come s' egli avesse messe le mani e 'I viso in una cera liquida, così nel detto sasso s' improntò la forma delle mani e de viso di santo Francesco; e così aiutato da Dio, scampò dinanzi al demonio.
MEDITAZIONE
Il Cristo è venuto per la salvezza di tutti gli uomini che l'accoglieranno con umile fede. Per seguire Gesù si deve avere il coraggio di perdersi completamente, senza tenere più niente per sé: tempo, affetti, progetti e desideri. Se si dona tutto al Signore con amore, Egli lo restituisce centuplicato e non fa pentire di averglielo donato. Ma per fare ciò, si deve avere il coraggio di fidarsi delle parole del Signore, soprattutto quando parla di croce e di morte. Gesù non ci dice subito di prendere la nostra croce, perché se noi prendessimo la nostra croce stando in noi stessi, questa sarebbe insopportabile. Gesù ci domanda di rinunciare innanzi tutto a noi stessi, cioè al nostro io. San Francesco (FF356)

“”... un giorno in cui in questa chiesa si leggeva il brano del Vangelo relativo al mandato affidato agli Apostoli di predicare, il Santo, che ne aveva intuito solo il senso generale, dopo la Messa, pregò il sacerdote di spiegargli il passo. Il sacerdote glielo commentò punto per punto, e Francesco, udendo che i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il Regno di Dio e la penitenza (Mt 10,7-10; Mc 6, 8-9; Lc 9,1-6), subito, esultante di spirito Santo, esclamò: " Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore! ".
….....si scioglie dai piedi i calzari, abbandona il suo bastone, si accontenta di una sola tunica, sostituisce la sua cintura con una corda. Da quell'istante confeziona. per sé una veste che riproduce l'immagine della croce, per tener lontane tutte le seduzioni del demonio; la fa ruvidissima, per crocifiggere la carne e tutti i suoi vizi (Gal 5,24)e peccati, e talmente povera e grossolana da rendere impossibile al mondo invidiargliela! “”


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               PREGHIERA

Dio dei nostri padri, noi non apparteniamo al popolo della tua prima alleanza, e soprattutto siamo peccatori. Non abbiamo nessun diritto alla tua grazia, eppure Tu sei stato buono con noi, ci hai donato il perdono e ci hai fatto diventare tuoi figli. Di fronte alla gratuità del tuo amore, ti rivolgiamo con profonda fiducia la nostra preghiera per noi e per le persone che amiamo, in Gesù Cristo, nostro Signore.

I
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

martedì 9 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 10 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 41
MERCOLEDI' 10 Febbraio 2016
MERCOLEDI' DELLE CENERI
MATTEO 6, 1-6. 16-18
Tempo di quaresima
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1910
1910 Appressandosi poi alla festa della Assunzione della nostra Donna, e santo Francesco cerca opportunità di luogo più solitario e segreto nel quale egli possa più solitario fare la quaresima di santo Michele Arcagnolo, la quale cominciava per la detta festa della Assunzione. Ond'egli chiama frate Leone e dicegli così: « Va' e sta' in sulla porta dell'oratorio del luogo de' frati, e quando io ti chiamerò, e tu torna a me ». E va frate Leone e sta in sulla porta, e santo Francesco si dilunga un pezzo e chiama forte. E udendo frate Leone chiamare, torna a lui, e santo Francesco gli dice: « Figliuolo, cerchiamo altro luogo più segreto onde tu non mi possa udire così quand' io ti chiamerò ». E cercando sì ebbono veduto del lato del monte, dalla parte del meriggio, un luogo segreto e troppo bene atto, secondo la sua intenzione, ma non vi si potea andare, però che dinanzi v' era una apritura di sasso molto orribile e paurosa: di che con grande fatica ci vi puosono suso uno legno a modo di ponte e passarono di là. Allora santo Francesco sì manda per gli altri frati e dice loro come egli intende di fare la quaresima di santo Michele in quello luogo solitario; e però li priega ch' eglino vi facciano una celluzza, sicchè per nessuno suo gridare e' potesse essere udito da loro. E fatta che fu la celluzza di santo Francesco, dice a loro: « Andatene al luogo vostro e me lasciate qui solitario però che con l' aiuto di Dio io intendo di fare qui questa quaresima sanza istropiccìo di mente, e però nessuno di voi venga a me, nè nessuno secolare non lasciate venire a me. Ma tu, frate Leone, solamente, una sola volta il dl verrai a me con uno poco di pane e d' acqua, e la notte un' altra volta nell' ora del mattutino; e allora verrai a me con silenzio e quando se' in capo del ponte e tu dirai: Domine labia mea aperies. E s' io ti rispondo, passa e vieni alla cella e diremo insieme il mattutino; e se io non ti rispondo, partiti immantanente ». E questo dicea santo Francesco, però che alcuna volta era sì ratto in Dio, ch'egli non udiva nè sentiva niente con sentimenti del corpo. E detto questo santo Francesco diede loro la benedizione, ed eglino si ritornarono al luogo.
MEDITAZIONE
Gesù dice : “.....quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. La preghiera è un atto strettamente personale: è il cibo spirituale del convertito, del “risvegliato”. Ci permette di scendere nella profondità dell'anima nostra e ascoltare i nostri silenzi....La preghiera è vibrazione interiore che ci permette, se apriamo il nostro cuore, l'incontro con l'Amato. I riti di purificazione quaresimali, sono inutili se dimentichiamo il loro vero significato, che è quello di purificare il nostro cuore da tutte le intenzioni di male. Purtroppo anche gli atti di culto possono diventare occasione per mettersi in mostra ed esibire una presunta santità. Per questo Gesù ci invita a non metterci in mostra davanti agli uomini.La Quaresima è un'occasione per approfondire il nostro rapporto con Dio e san Francesco la viveva intensamente. “”FF1559 Noi che siamo vissuti con lui, lo abbiamo udito dire a più riprese quella parola del
Vangelo: Le volpi hanno la tana e gli uccelli del cielo il nido, ma il figlio dell'uomo non ha dove posare il capo. E seguitava: « Il Signore, quando stava in disparte a pregare e digiunò quaranta giorni e quaranta notti, non si fece apprestare una cella o una casa, ma si riparò sotto le rocce dellamontagna ». Così, sull'esempio del Signore, non volle avere in questo mondo né casa né cella,e neanche voleva gli fossero edificate. Anzi, se gli sfuggiva la raccomandazione: «Preparatemi questa cella così », dopo non ci voleva dimorare, in ossequio alla parola del
Vangelo: Non vi preoccupate.
FF1560 Vicino a morte, volle fosse scritto nel suo Testamento che tutte le celle e case dei frati dovevano essere costruite con fango e legname, per meglio conservare la povertà e l'umiltà””.
PREGHIERA
Per Te, Signore, il peccato non consiste nella trasgressione di determinati tabù rituali, ma nella volontà di male dell'uomo. Metti nel nostro cuore la tua carità, perchè da esso non esca altro che pace, amore e gioia. Per Gesù Cristo, nostro Signore.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

lunedì 8 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 9 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 40
MARTEDI' 9 Febbraio 2016
MARCO 7, 1-13
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. 
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». 
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1909
1909 Per lo dono di questa grazia di Dio ch' era in lui, santo Francesco non solamente era ratto in Dio per contemplazione estatica, ma eziandio alcuna volta era confortato da visitazione angelica. Onde istandosi un dl santo Francesco e pensando della sua morte e dello stato della sua religione dopo la vita sua, e dicendo: « Signore Iddio, che sarà, dopo la mia morte, della tua famiglia poverella, la quale per la tua benignità hai commessa a me peccatore? chi li conforterà? chi li correggerà? chi ti pregherà per loro? » e simiglianti parole dicendo; sì gli apparve l' Agnolo mandato da Dio e confortandolo disse così: « Io ti dico da parte di Dio che la professione dell' Ordine tuo non mancherà insino al dì del giudicio e non sarà niuno sì grande peccatore, che se egli amerà di cuore l' Ordine tuo, egli non truovi misericordia da Dio; e nessuno che per malizia perseguiti l' Ordine tuo potrà lungamente vivere. E appresso, nessuno molto reo nell' Ordine tuo, il quale non corregga la sua vita, potrà molto perseverare nell' Ordine. E però non ti contristare se nella tua religione tu vedi alcuni frati non buoni, li quali non osservano la Regola come debbono, e non pensare però che questa religione venga meno; imperò che sempre ve ne saranno molti e molti li quali serveranno perfettamente la vita del Vangelo di Cristo e la purità della Regola; e quelli cotali immantanente dopo la vita corporale se ne andranno a vita eterna sanza passare punto per purgatorio. Alquanti la serveranno, ma non perfettamente, e quelli anzi che vadano al paradiso saranno in purgatorio, ma il tempo della loro purgazione ti sarà commesso da Dio. Ma di coloro che non osservano punto della Regola, non te ne curare, dice Iddio, però che non se ne cura egli ». E dette queste parole, I' Agnolo si partì e santo Francesco rimase tutto confortato e consolato.


MEDITAZIONE

Invece di aderire con la propria vita alla volontà di Dio, che rivela loro la sua parola, gli uomini talvolta preferiscono un culto fatto di riti esteriori, simili alle pratiche tradizionali dei tempi di Gesù. Il Cristo denuncia questa falsa religiosità. Dio non è interessato agli atti esteriori, ma al cuore, cioè alla motivazione profonda che li muove. Il cuore è con l’uomo in qualsiasi circostanza, in qualsiasi luogo. Esso deve essere puro. Ci si deve purificare dal peccato che si porta nel proprio cuore.
Gesù afferma la necessità di una purità globale, di una santificazione totale dell’uomo, che lo coinvolge dovunque egli si trovi. In merito fa un elenco piuttosto dettagliato delle cose cattive che escono dal cuore. E’ l’uomo nella sua globalità che deve essere in ordine davanti a Dio. Il nostro “sì” sia un vero “sì”, e il nostro “no” un “no”; facciamo in modo che la nostra obbedienza al volere di Dio sia semplice e il più spontanea possibile, anche se è una follia. Diventiamo - come dice san Paolo - dei giullari di Dio! Come Francesco! Senza questa follia, la nostra terra rischia di diventare presto invivibile per i “pazzi” come per i “razionali”. Guidato dallo Spirito, Francesco, con la sua vita umile e povera, cercò di aprirci gli occhi alla comprensione della nostra piccola realtà terrena e delle realtà celesti., come Gesù, maestro divino, che per schiuderci il Cielo ha attraversato le tenebre della solitudine fino all'innalzamento più violento e drammatico della croce. Rendici liberi, Signore, di fronte alla norma, aiutaci a distinguere le tradizioni degli uomini dal tuo comandamento che è sempre e solo un comandamento d'amore!

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, noi abbiamo bisogno di segni per esprimere la nostra fede, e di leggi per vivere nell'amore. Fà che questi riti e questi precetti non siano mai contrari alla tua volontà, ma ci aiutino a compierla e ci conducano a Te, Padre, che vivi nell'amore del Figlio e nella libertà dello Spirito nei secoli dei secoli.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 8 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 


LUNEDI' 8 FEBBRAIO 2016
S. Girolamo Emiliani
MARCO 6, 53-56
Quanti lo toccavano venivano salvati.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. 
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. 
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1908
1908 E da quella ora innanzi il detto frate Leone con grande purità e buona intenzione cominciò ad iscrutare e considerare sollecitamente la vita di santo Francesco, e per la sua purità egli si meritò di vedere più e più volte santo Francesco ratto in Dio e sospeso da terra, alcuna volta in spazio d' altezza di tre braccia, alcuna volta di quattro, alcuna volta insino all' altezza del faggio e alcuna volta lo vide levato in aria tanto alto e attorniato di tanto splendore, ch' egli appena il potesse vedere. E che facea questo semplice frate quando santo Francesco era sì poco elevato da terra ch' egli il potea aggiugnere? Andava costui pianamente ed abbracciavagli i piedi, baciavali e con lagrime diceva: « Iddio mio, abbi misericordia di me peccatore e per li meriti di questo santo uomo fammi trovare la grazia tua ». E una volta tra l' altre, istando egli così sotto i piedi di santo Francesco quando egli era tanto elevato da terra che non lo potea toccare, egli vide una cedola iscritta di lettere d' oro discendere di cielo e porsi in sul capo di santo Francesco nella quale cedola erano iscritte queste parole: Qui è la grazia di Dio; e poi che l'ebbe letta, sì la vide ritornare in cielo.
MEDITAZIONE
Se il contatto col corpo di Gesù guarisce i malati, questo avviene perchè la fede li mette in contatto spirituale con Lui, esponendoli all'azione vivificante del suo Spirito. La forza che promanava dalla persona di Gesù era tale che, anche solo sfiorando con fiducia in Lui il suo mantello, si restava beneficati da Lui. Per essere davvero confermati nell'amicizia di Dio, di suo Figlio, non basta toccare Gesù, bisogna far spazio alla sua Parola e alla sua volontà nel proprio cuore mettendole in pratica. Per portare frutto si deve restare uniti a Lui: solo così la nostra amicizia con Dio diventa vera. San Francesco era pieno di fede, di totale fiducia nella Trinità. Per questo, Francesco era ricco di doni straordinari, di carismi che attiravano il popolo. I suoi stessi compagni lo ritenevano santo. Un giorno frate Leone, mentre Francesco, in preghiera, era sollevato da terra, “abbracciavagli i piedi, baciavali e con lagrime diceva: « Iddio mio, abbi misericordia di me peccatore e per li meriti di questo santo uomo fammi trovare la grazia tua ». E una volta tra l' altre, istando egli così sotto i piedi di santo Francesco quando egli era tanto elevato da terra che non lo potea toccare, egli vide una cedola iscritta di lettere d' oro discendere di cielo e porsi in sul capo di santo Francesco nella quale cedola erano iscritte queste parole: Qui è la grazia di Dio; e poi che l'ebbe letta, sì la vide ritornare in cielo”.FF1908
Ringraziamo sovente Dio per l'opera della creazione e sentiamoci pieni di riconoscenza e di orgoglio perché siamo il capolavoro delle sue mani e siamo destinati alla Vita eterna.

PREGHIERA
Signore Gesù, in mezzo alla gente di Galilea Tu hai manifestato il tuo amore guarendo coloro che ti toccavano. Oggi noi ti preghiamo per coloro che sono ammalati, e ancor di più per chi soffre a causa di una profonda mancanza di amore. Dona a tutti una speranza e una ragione di vita, Tu che vivi nei secoli dei secoli.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

sabato 6 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 7 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 38
DOMENICA 7 Febbraio 2016
LUCA 5, 1-11
Lasciarono tutto e lo seguirono.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1907
1907 In questi cotali ratti contemplativi sì gli erano rivelate da Dio non solamente le cose presenti e le future, ma eziandio li segreti pensieri e gli appetiti de' frati, siccome in sè medesimo provò frate Leone suo compagno in quel dì. Il quale frate Leone sostenendo dal demonio una grandissima tentazione non carnale ma spirituale, sì gli venne grande voglia d'avere qualche cosa divota scritta di mano di santo Francesco, e pensavasi che, s' e' l'avesse, quella tentazione si partirebbe in tutto o in parte. Avendo questo desiderio, per vergogna e per reverenza non avea avuto ardire di dirlo a santo Francesco; ma a cui nol disse frate Leone, sì lo rivelò lo Spirito santo. Di che santo Francesco sì il chiamò a sé e fecesi recare il calamaro e la penna e la carta; e con la sua mano iscrisse una lauda di Cristo, secondo il desiderio del frate, e nel fine fece il segno del Tau e diegliela dicendo: << Te', carissimo frate, questa carta, e infino alla morte tua la guarda diligentemente. Iddio ti benedica e guarditi contro ogni tentazione. Perché tu abbi delle tentazione, non ti sgomentare; però che allora ti reputo io amico e più servo di Dio e più ti amo, quanto più se' combattuto dalle tentazioni. Veramente io ti dico che nessuno si dee riputare perfetto amico di Dio insino a tanto che non è passato per molte tentazioni e tribulazioni ». Ricevendo frate Leone questa scritta con somma divozione e fede, subitamente ogni tentazione si partì; e, tornandosi al luogo, narrò alli compagni con grande allegrezza quanta grazia Iddio gli avea fatta nel ricevere quella scritta di santo Francesco; e riponendola e serbandola diligentemente con essa fecero poi li frati molti miracoli.
MEDITAZIONE
Essere pescatori di uomini, oggi, significa impegnarsi in tutte le iniziative che vogliono evitare all'uomo di cadere in preda alle potenze del male che lo sommergono. Essere chiamati da Dio a questo compito vuol dire sentire che dove esistono tali iniziative si rivela l'amore di Dio per l'uomo. Pertanto occorre che i cristiani si buttino nella mischia, convinti che interviene sempre quella Presenza che chiede di lavorare sulla sua parola; convinti, cioè, di vivere la propria esistenza all’interno di quell’avvenimento potente che è Cristo Signore: è allora che il nostro lavoro e la nostra esistenza trovano una fecondità mai prima conosciuta....Nelle FF 375 leggiamo che Papa Innocenzo III benedisse Francesco e i suoi compagni dicendo: "Andate con Dio, fratelli, e come Egli si degnerà ispirarvi, predicate a tutti la penitenza. Quando il Signore onnipotente vi farà crescere in numero e grazia, ritornerete lieti a dirmelo, ed io vi concederò con più sicurezza altri favori e uffici più importanti ". Forza, fratelli, ora tocca a noi!

PREGHIERA
Dio di infinita grandezza,
che affidi alle nostre labbra impure
e alle nostre fragili mani
il compito di portare agli uomini
l’annunzio del Vangelo,
sostienici con il tuo Spirito,
perché la tua parola, accolta da cuori aperti e generosi,
fruttifichi in ogni parte della terra. Per Cristo, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
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venerdì 5 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 6 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 37

SABATO 6 Febbraio 2016



SS.PAOLO MIKI E COMPAGNI MARTIRI—memoria--

MARCO 6, 30-34

Erano come pecore che non hanno pastore.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e  capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. 
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Parola del Signore

I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1906

1906 Ivi a pochi dì, istandosi santo Francesco allato alla detta cella e considerando la disposizione del monte e meravigliandosi delle grandissime fessure e aperture di sassi grandissimi, si puose in orazione; e allora gli fu rivelato da Dio che quelle fessure così maravigliose erano state fatte miracolosamente, nell'ora della passione di Cristo, quando, secondo che dice il Vangelista, le pietre si spezzarono. E questo volle Iddio che singularmente appresse in su quel monte della Vernia, perché quivi si dovea rinnovare la passione del nostro Signore Gesù Cristo, nell'anima sua per amore e compassione, e nel corpo suo per impressione delle sacre sante Istimate. Avuta ch'ebbe santo Francesco quella rivelazione, immantanente si rinchiude in cella e tutto si ricoglie in sé medesimo e sì si dispone attendere al misterio di questa rivelazione. E d'allora inanzi santo Francesco per la continova orazione cominciò ad assaggiare più spesso la dolcezza della divina contemplazione, per la quale egli ispesse volte era sì ratto in Dio, che corporalmente egli era veduto da' compagni elevato di terra e ratto fuori di sè.

MEDITAZIONE
La vita di un apostolo del Cristo deve comprendere due momenti, che si richiamano a vicenda. Il tempo della missione, in cui l'apostolo insegna nel nome del Cristo, e il tempo dell'ascolto della parola del maestro e della preghiera.”” FF 1204: “ Fratelli - domandava - che cosa decidete? Che cosa vi sembra giusto?: che io mi dia tutto all'orazione o che vada attorno a predicare? Io, piccolino e semplice, inesperto nel parlare, ho ricevuto la grazia dell'orazione più che quella della predicazione. Nell'orazione, inoltre, o si acquistano o si accumulano le grazie; nella predicazione, invece, si distribuiscono i doni ricevuti dal cielo. …..Ora noi dobbiamo fare tutto, secondo il modello che vediamo risplendere in Lui, come su un monte eccelso. Perciò sembra maggiormente gradito a Dio, che io lasci da parte il riposo e vada nel mondo a lavorare ””. Francesco, vero testimone, prima di predicare si riempiva di Dio meditando la sua Parola. Riposava e meditava. Anche noi siamo chiamati ad annunciare il Vangelo, ma prendiamoci il tempo necessario per immergerci nelle realtà divine e vivere nella Sua volontà. 
Anche il riposo e lo svago, allora, possono diventare esperienza di Dio e del suo amore. Il riposo più bello che possiamo avere è stare con il Signore e trascorrere un po' del nostro tempo con Lui, abbandonati fra le sue braccia amorose. Di fronte a questo riposo, non c'è vacanza o svago che tenga e che valga la pena di essere vissuto.

PREGHIERA
Signore Gesù, Tu hai avuto compassione delle folle che erano come pecore senza pastore, e hai sacrificato la tua tranquillità per offrire loro il tuo insegnamento. Anche oggi abbiamo bisogno di essere guidati dalla tua parola. Dona alla tua chiesa persone capaci di aiutare i fratelli a camminare dietro a Te, il solo maestro che può offrirci una verità che dura nei secoli dei secoli. .

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
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giovedì 4 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 5 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 


                                                                                                                                                                                                                           VENERDI' 5 Febbraio 2016
S.AGATA—memoria-
MARCO 6, 14-29
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1905
1905 Allora santo Francesco fece sedere li suoi compagni e sì gli ammaestrò del modo e della vita che doveano tenere eglino e chiunque religiosamente sì vuole vivere ne' romitori. E tra l'altre cose, singularmente sì impuose loro la osservanza della santa povertà, dicendo: << Non ragguardate tanto la caritatevole profferta di messere Orlando, ché voi in cosa nessuna offendiate la nostra donna, madonna santa povertà. Abbiate di certo che, quanto noi più ischiferemo la povertà, tanto più il mondo ischiferà noi e più necessità patiremo; ma se noi abbracceremo bene stretta la santa povertà, il mondo ci verrà dietro e nutricheracci copiosamente. Iddio ci ha chiamati in questa santa religione per la salute del mondo, e ha posto questo patto tra noi e 'l mondo, che noi diamo al mondo buono esempio e 'l mondo ci provegga nelle nostre necessità. Perseveriamo dunque in nella santa povertà, però ch'ella è via di perfezione ed è arra e pegno delle nostre ricchezze >>. E dopo molte belle e divote parole e ammaestramenti di cotesta materia, sì conchiuse dicendo: << Questo è il modo di vivere, il quale io impongo a me e a voi. E però che mi veggio appressare alla morte, io m'intendo di stare solitario e ricogliermi con Dio e dinanzi a lui piagnere li miei peccati; e frate Leone, quando gli parrà, mi recherà un poco di pane e un poco d'acqua; e per nessuna cagione lasciate venire a me nessuno secolare, ma voi rispondete loro per me >>. E dette queste parole, diede loro la benedizione e andossene alla cella del faggio; e li compagni si rimasono nel luogo, con fermo proponimento di osservare li comandamenti di santo Francesco.
MEDITAZIONE
Gesù è un profeta così grande che molti pensano che in Lui sia ritornato sulla terra Elia o Giovanni Battista. Ma questo lascia presagire la sorte che lo attende: Giovanni Battista è stato ucciso per aver detto la verità. L'errore che spesso facciamo è credere che la verità sia un concetto astratto che non abbia nessuna incidenza nella realtà. Ma cos'è la verità? Gesù dice : “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Gv14,6. Proprio perchè la verità è una persona, è Gesù, si deve essere disposti a testimoniarla anche a costo della propria vita. Essere fedeli alla verità implica sapere che, prima o poi, qualcuno verrà a chiederci conto di quella coerenza: ma questo non deve spaventarci. Dio è luce di verità, e questo significa che Egli, secondo tempi e modi a Lui noti, fa emergere quello che c'è veramente nel cuore e le reali intenzioni delle persone. “”FF 1020 1. La grazia di Dio, nostro salvatore, in questi ultimi tempi è apparsa nel suo servo Francesco a tutti coloro che sono veramente umili e veramente amici della santa povertà.
Essi, infatti, mentre venerano in lui la sovrabbondanza della misericordia di Dio, vengono istruiti dal suo esempio a rinnegare radicalmente l'empietà e i desideri mondani, a vivere in conformità con Cristo e a bramare, con sete e desiderio insaziabili, la beata speranza. Su di lui, veramente poverello e contrito di cuore, Dio posò il suo sguardo con grande accondiscendenza e bontà; non soltanto lo sollevò, mendico, dalla polvere della vita mondana, ma lo rese campione, guida e araldo della perfezione evangelica e lo scelse come luce per i
credenti, affinché, divenuto testimone della luce, preparasse per il Signore la via della luce e della
pace nel cuore dei fedeli””.
PREGHIERA
Signore Gesù, una danza è costata la testa al tuo precursore; i nostri istinti sono spesso più forti del desiderio di compiere la tua volontà! Fà sorgere nel mondo persone capaci di richiamarci, con la loro fedeltà alla tua parola, a ritornare a te, che vuoi essere la nostra gioia per sempre, nei secoli dei secoli.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

mercoledì 3 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 4 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 

GIOVEDI' 4 Febbraio 2016
S. GIUSEPPE DA LEONESSA 

MARCO 6, 7-13

Prese a mandarli.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. 
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». 
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola del Signore

I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1904

Della seconda considerazione delle sacre sante Istimate .

1904 La seconda considerazione si è della conversazione di santo Francesco co' compagni in sul detto monte.
E quanto a questa è da sapere che, udendo messere Orlando che santo Francesco con tre compagni era salito per abitare in sul monte della Vernia, ebbe grandissima allegrezza, e il dl seguente si mosse egli con molti del suo castello e vennono a visitare santo Francesco, portando del pane e del vino e delle altre cose da vivere, per lui e per li suoi compagni. E giugnendo lassù, sì li trovò stare in orazione; e appressandosi a loro, sì li salutò. Allora santo Francesco si dirizzò e con grandissima carità e allegrezza ricevette messere Orlando con la sua compagnia. E fatto questo, sì si puosono a ragionare insieme; e dopo Gb' ebbero ragionato e santo Francesco l' ebbe ringraziato del divoto monte che gli avea donato e della sua venuta, egli sì lo pregò che gli facesse fare una celluzza povera a piede d' uno faggio bellissimo, il quale era di lunge dal luogo de' frati per una gittata di pietra, però che quello gli parea luogo molto divoto e atto alla orazione. E messere Orlando immantanente la fece fare; e, fatto questo, però che s' appressava la sera ed era tempo da partirsi, e santo Francesco innanzi che si partissino predicò loro un poco; e poi, predicato ch' egli ebbe e dato loro la benedizione, messere Orlando dovendosi partire, egli chiamò da parte santo Francesco e li compagni e disse loro così: « Frati miei carissimi, e' non è mia intenzione che in questo monte salvatico voi sosteniate nessuna necessità corporale, per la quale voi possiate meno attendere alle cose spirituali; e però io voglio, e questo vi dico per tutte le volte, che a casa mia voi mandiate sicuramente per ogni vostro bisogno. E se voi faceste il contrario, io l'avrei da voi molto per male >> . E detto questo, si partì con la sua compagna e tornossi al castello. 

MEDITAZIONE Gesù prepara i suoi apostoli alla loro missione inviandoli ad esercitarla. Il missionario, sempre unito ad un compagno, ha come regola la povertà, e come unica arma l'autorità del Signore. Gesù ha chiamato i Dodici a formare il nucleo del popolo definitivo di Dio e li ha fatti suoi collaboratori. Sono stati incaricati di vincere il potere del male, di guarire e di salvare gli uomini che avessero creduto al loro messaggio. Da allora gli inviati di Dio si recano presso tutti i popoli per offrire agli uomini il perdono di Dio e la vita nuova. Anche Francesco mandò i suoi compagni per le vie del mondo come annunciatori del Vangelo, dicendo loro: “FF 366- Andate, carissimi, a due a due per le varie parti del mondo e annunciate agli uomini la pace e la penitenza in remissione dei peccati; e siate pazienti nelle persecuzioni, sicuri che il Signore adempirà il suo disegno e manterrà le sue promesse. Rispondete con umiltà a chi vi interroga, benedite chi vi perseguita, ringraziate chi vi ingiuria e vi calunnia, perché in cambio ci viene preparato il regno eterno". E noi ? Noi cristiani, noi francescani in primis, siamo tenuti, in modo nuovo, a portare la nostra testimonianza al nostro prossimo: per mezzo della nostra preghiera, del nostro impegno personale, annunciando a tutti che Dio è nostro Padre e Madre e che, quindi, noi esseri umani siamo fratelli e sorelle tra di noi. 


PREGHIERA
Signore Gesù, i tuoi primi missionari non avevano nulla su cui contare, all'infuori della tua potenza. Dona anche a noi di annunciare il tuo vangelo camminando per le strade del mondello Spirito Santo. 
do senza altra ricchezza che la tua parola da annunciare e il tuo amore da condividere, nella comunione del Padre e dello Spirito Santo. 





“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

martedì 2 febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 3 Febbraio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 34
MERCOLEDI' 3 Febbraio 2016
San BIAGIO
MARCO 6, 1-6
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1903
1903 E appressandosi a pie' del sasso proprio della Vernia, sì piacque a santo Francesco di riposarsi una volta sotto a una quercia che era in sulla via, ed evvi ancora; e istando sotto ad essa, santo Francesco cominciò a considerare la disposizione dello luogo e del paese; e istando in questa considerazione, eccoti venire una grande torma di diversi uccelli li quali con cantare e con battere l' ali mostravano tutti grandissima festa e allegrezza; e attorniarono santo Francesco in tale modo, che alquanti se li puosono in sul capo alquanti in sulle spalle, alquanti in sulle braccia, alquanti in grembo e alquanti a' pie' d' intorno. Vedendo questo i suoi compagni e il villano e maravigliandosi, santo Francesco tutto allegro in ispirito disse così: « Io credo, carissimi fratelli, ch' al nostro Signore Gesù Cristo piace che noi abitiamo in questo monte solitario, poiché tanta allegrezza ne mostrano della nostra venuta le nostre sirocchie e fratelli uccelli ». E dette queste parole, si levarono suso e camminarono oltre, e finalmente pervennono al luogo ch'aveano in prima preso i suoi compagni.
E questo è quanto alla prima considerazione, cioè come santo Francesco pervenne al monte santo della Vernia.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.
MEDITAZIONE
Gesù è un uomo in carne ed ossa, fisicamente come gli altri, eppure è totalmente diverso per la sua sapienza e....nasconde un segreto! I suoi compaesani non si preoccupano di scoprire il significato dei segni che Lui ha dato per aiutarli a svelare il suo mistero....e così si chiudono alla luce; essi non hanno fede e Gesù si meraviglia della loro incredulità. Vediamo, allora, che essere vicini a Gesù non significa conoscerlo veramente e credere in Lui. Anche noi, pur frequentando i Sacramenti e la Fraternità, se lo facciamo in maniera superficiale e senza opere di carità, ci chiudiamo alla Grazia e ci escludiamo da una vera comunione con Dio e con i fratelli. Rileggiamo le Fonti Francescane, imitiamo san Francesco con la nostra vita. “Infatti l'esempio di Francesco, riproposto al mondo, ha ottenuto l'effetto di ridestare la fede di Cristo nei cuori intorpiditi....” FF 1186. In tanti cuori! Facciamo in modo che anche la nostra tiepida fede si risvegli meditando l'amore ardente dell'Araldo del gran Re!
PREGHIERA
Signore, Dio nostro, il tuo Figlio non è stato riconosciuto come profeta dai suoi concittadini, e si è stupito della loro mancanza di fede. Rendici attenti alle persone che frequentiamo ogni giorno, perchè il Cristo potrebbe volerci parlare, oggi, attraverso qualcuno di loro, Lui che vive e regna con te per i secoli dei secoli.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen