SAN FRANCESCO E IL VANGELO 52
DOMENICA 21 Febbraio 2016
II QUARESIMA
II QUARESIMA
LUCA 9, 28b-36
Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1921
1921 Disparendo dunque questa visione mirabile, dopo grande spazio e segreto parlare, lasciò nel cuore di santo Francesco uno ardore eccessivo e fiamma d' amore divino, e nella sua carne lasciò una maravigliosa immagine ed orma delle passioni di Cristo. Onde immantanente nelle mani e ne' piedi di santo Francesco cominciarono ad apparire li segnali delli chiovi, in quel modo ch' egli avea allora veduto nel corpo di Gesù Cristo crocifisso, il quale gli era apparito in ispezie di Serafino; e così parevano le mani e li piedi chiovellati nel mezzo con chiovi, li cui capi erano nelle palme delle mani e nelle piante de' piedi fuori delle carni, e le loro punte riuscivano in sul dosso delle mani e de' piedi, in tanto che pareano rintorti e ribaditi, per modo che fra la ribaditura e torcitura loro, la quale riusciva tutta sopra la carne, agevolmente sì si sarebbe potuto mettere il dito della mano, a modo che 'n uno anello; e li capi de' chiovi sì erano tondi e neri. Similemente nel costato ritto apparve una immagine d' una ferita di lancia, non salda, rossa e sanguinosa, la quale poi spesse volte gittava sangue del santo petto di santo Francesco e insanguinavagli la tonica e li panni di gamba. Onde li compagni suoi, innanzi che da lui il sapessono, avvedendosi nientedimeno che egli non iscopria le mani nè li piedi e che le piante dei piedi egli non potea porre in terra; appresso trovando sanguinosa la tonica e li panni di gamba, quando gliele lavavano, certamente compresono che egli nelle mani e ne' piedi e simigliantemente nel costato aveva espressamente impressa la immagine e similitudine del nostro Signore Gesù Cristo crocifisso .
MEDITAZIONE
Nell’itinerario quaresimale la trasfigurazione di Gesù indica il fine a cui tende questo cammino: la resurrezione, di cui la trasfigurazione è anticipazione e profezia. Non a caso il tempo in cui avviene questo episodio è proprio nell’ottavo giorno, il cosiddetto “giorno del Signore”, quello in cui egli si rende manifesto alla comunità credente nella sua ultima identità. Il luogo dell’evento è il monte, del quale Luca non riporta il nome. In realtà esso è un monte "teologico", che richiama realtà teologiche. Nell'antichità esso era compreso come il luogo dell'abitazione della divinità. Salire sul monte, quindi, dice l'entrare in una dimensione divina. Infatti, Gesù vi sale "per pregare", quasi a dire che la preghiera ti eleva e ti fa entrare in questa dimensione divina. Occorre essere chiamati, invitati a lasciare la pianura ben nota dove si cammina con passo spedito, per avventurarsi sui sentieri sconosciuti e impervi del monte, così Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li convoca nella preghiera come luogo in cui avviene l’incontro tra la Parola che si dona e la risposta dell’uomo che adora, ringrazia e domanda. Gesù non sale sul monte per trasfigurarsi, ma per pregare ed è proprio durante la preghiera, cioè nel suo intimo rapporto con il Padre, che egli viene investito dallo splendore di Dio al punto tale da venirne assorbito completamente. Lo splendore del volto e delle vesti dicono la sua partecipazione alla vita di Dio, sottolineando, da un lato, la sua natura divina (le vesti dicono la condizione della persona), dall'altro, preannunciando il suo futuro stato di risorto. La strada che s’ inerpica serpentina sul monte Tabor è un tragitto, che vuole rappresentare la nostra vita come un CAMMINO CHE SALE, PER INCONTRARE DIO. Fratello mio,salire ti costa fatica fisica.... Vincere il tuo egoismo per fare della tua vita un DONO a Dio e ai fratelli, ti costa sacrificio...... Ma, più sali, più l’aria si fa pura e davanti a te si allarga il panorama..... Più sali, più ti senti libero e meno condizionato o schiavizzato dalle realtà, che tanto ci affannano e ci distraggono.... Più sali, più le vedi lontane e circoscritte nella loro effettiva entità. Ricordati che la VITA CRISTIANA è un CAMMINO DI LIBERAZIONE, nel quale Dio chiede sempre anche la nostra collaborazione..... Più vinci il tuo egoismo, più ti senti forte nei momenti della prova..... Più vinci il tuo egoismo, più cresce in te la gioia nello scoprire le MERAVIGLIE, che l’AMORE del Signore opera in te. Francesco lo ha scoperto !
PREGHIERA
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio,
nutri la nostra fede con la tua parola
e purifica gli occhi del nostro spirito,
perché possiamo godere la visione della tua gloria.
Per Gesù Cristo, nostro Signore
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio,
nutri la nostra fede con la tua parola
e purifica gli occhi del nostro spirito,
perché possiamo godere la visione della tua gloria.
Per Gesù Cristo, nostro Signore
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo
inizio ed in te il suo compimento” Amen










