SAN FRANCESCO E IL VANGELO
Lunedì 9 Novembre 2015
Dedicazione Basilica Lateranense-festa-proprio.
Dedicazione Basilica Lateranense-festa-proprio.
Giovanni 2, 13-22
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO: FF 1827
CAPITOLO II
CAPITOLO II
Di frate Bernardo da Quintavalle primo compagno di santo Francesco.
1827 Il primo compagno di santo Francesco si fu frate Bernardo d'Ascesi, il quale si convertì a questo modo: che essendo Francesco ancora in abito secolare, benchè già esso avesse disprezzato il mondo, e andando tutto dispetto e mortificato per la penitenza, intanto che da molti era reputato stolto, e come pazzo era schernito e scacciato con pietre e con fastidio fangoso dalli parenti e dalli strani, ed egli in ogni ingiuria e ischerno passandosi paziente come sordo e muto; messere Bernardo d'Ascesi, il quale era de' più nobili e de' più ricchi e de' più savi della città, cominciò a considerare saviamente in santo Francesco il così eccessivo dispregio del mondo, la grande pazienza nelle ingiurie, che già per due anni cosl abbominato e disprezzato da ogni persona sempre parea più costante e paziente, cominciò a pensare e a dire fra sè medesimo: Per nessuno modo puote che questo Francesco non abbia grande grazia da Dio. E sì lo invitò la sera a cena e albergo; e santo Francesco accettò e cenò la sera con lui e albergò.
E allora, cioè messere Bernardo, si puose in cuore di contemplare la sua santità; ond' egli gli fece apparecchiare un letto nella sua camera propria, nella quale di notte sempre ardea una lampana. E santo Francesco, per celare la santità sua, immantanente come fu entrato in camera si gittò in sul letto e fece vista di dormire; e messere Bernardo similmente, dopo alcuno spazio, si puose a giaciere, e incominciò a russare forte a modo come se dormisse molto profondamente. Di che santo Francesco, credendo veramente che messere Bernardo dormisse, in sul primo sonno si levò del letto e puosesi in orazione, levando gli occhi e le mani al cielo, e con grandissima divozione e fervore diceva: << Iddio mio, Iddio mio »; e cosi dicendo e forte lagrimando istette infino al mattutino, sempre ripetendo: « Iddio mio, Iddio mio », e non altro. E questo dicea santo Francesco contemplando e ammirando la eccellen~a della divina Maestà, la quale degnava di condescendere al mondo che periva, e per lo suo Francesco poverello disponea di porre rimedio di salute dell'anima sua e degli altri; e però alluminato di Spirito Santo, ovvero di spirito profetico, prevedendo le grandi cose che Iddio doveva fare mediante lui e l'Ordine suo, e considerando la sua insufficienza e poca virtù, chiamava e pregava Iddio, che colla sua pietà e onnipotenza, sanza la quale niente può l'umana fragilità, supplesse, aiutasse e compiesse quello per sè non potea. Veggendo messere Bernardo per lo lume della lampana gli atti divotissimi di santo Francesco, e considerando divotamente le parole che dicea, fu toccato e ispirato dallo Spirito Santo a mutare la vita sua.
Di che, fatta la mattina, chiamò santo Francesco e disse così: « Frate Francesco, io ho al tutto disposto nel cuore mio d' abbandonare il mondo e seguitare te in ciò che tu mi comanderai ». Udendo questo, santo Francesco si rallegrò in ispirito e disse così: « Messere Bernardo, questo che voi dite è opera sì grande e malagevole, che di ciò si vuole richiedere consiglio al nostro Signore Gesù Cristo e pregarlo che gli piaccia di mostrarci sopra a ciò la sua volontà ed insegnarci come questo noi possiamo mettere in esecuzione. E però andiamo insieme al vescovado dov' è un buono prete, e faremo dire la messa e poi staremo in orazione infino a terza, pregando Iddio che infino alle tre apriture del messale ci dimostri la via ch' a lui piace che noi eleggiamo». Rispuose messere Bernardo che questo molto gli piacea; di che allora si mossono e andarono al vescovado. E poi ch' ebbono udita la messa e istati in orazione insino a terza, il prete a' preghi di santo Francesco preso il messale e fatto il segno della santissima croce, si lo aperse nel nome del nostro Signore Gesù Cristo tre volte: e nella prima apritura occorse quella parola che disse Cristo nel Vangelo al giovane che domandò della via della perfezione: Se tu vuogli essere perfetto, va' e vendi ciò che tu hai, e da' a' poveri, e seguita me. Nella seconda apritura occorse quella parola che disse Cristo agli Apostoli, quando li mandò a predicare: Non portate nessuna cosa per via, nè bastone, nè tasca, nè calzamenti, nè danari; volendo per questo ammaestrarli che tutta la loro isperanza del vivere dovessono portare in Dio, ed avere tutta la loro intenzione a predicare il santo Vangelo. Nella terza apritura del mmano essale occorse quella parola che Cristo disseole : Chi vuole venire dopo me, abbandoni se medesimo, e tolga la croce sua e séguiti me. Allora disse santo Francesco a messere Bernardo: « Ecco il consiglio che Cristo ci dà; va' adunque e fa' compiutamente quello che tu hai udito; e sia benedetto il nostro Signore Gesù Cristo, il quale ha degnato di mostrarci la sua vita evangelica ». Udito questo, si partì messere Bernardo, e vendè ciò ch'egli avea (ed era molto ricco), e con grande allegrezza distribuì ogni cosa a' poveri, a vedove, a orfani, a prigioni, a monisterii e a spedali; e in ogni cosa santo Francesco fedelmente e providamente l'aiutava.
E allora, cioè messere Bernardo, si puose in cuore di contemplare la sua santità; ond' egli gli fece apparecchiare un letto nella sua camera propria, nella quale di notte sempre ardea una lampana. E santo Francesco, per celare la santità sua, immantanente come fu entrato in camera si gittò in sul letto e fece vista di dormire; e messere Bernardo similmente, dopo alcuno spazio, si puose a giaciere, e incominciò a russare forte a modo come se dormisse molto profondamente. Di che santo Francesco, credendo veramente che messere Bernardo dormisse, in sul primo sonno si levò del letto e puosesi in orazione, levando gli occhi e le mani al cielo, e con grandissima divozione e fervore diceva: << Iddio mio, Iddio mio »; e cosi dicendo e forte lagrimando istette infino al mattutino, sempre ripetendo: « Iddio mio, Iddio mio », e non altro. E questo dicea santo Francesco contemplando e ammirando la eccellen~a della divina Maestà, la quale degnava di condescendere al mondo che periva, e per lo suo Francesco poverello disponea di porre rimedio di salute dell'anima sua e degli altri; e però alluminato di Spirito Santo, ovvero di spirito profetico, prevedendo le grandi cose che Iddio doveva fare mediante lui e l'Ordine suo, e considerando la sua insufficienza e poca virtù, chiamava e pregava Iddio, che colla sua pietà e onnipotenza, sanza la quale niente può l'umana fragilità, supplesse, aiutasse e compiesse quello per sè non potea. Veggendo messere Bernardo per lo lume della lampana gli atti divotissimi di santo Francesco, e considerando divotamente le parole che dicea, fu toccato e ispirato dallo Spirito Santo a mutare la vita sua.
Di che, fatta la mattina, chiamò santo Francesco e disse così: « Frate Francesco, io ho al tutto disposto nel cuore mio d' abbandonare il mondo e seguitare te in ciò che tu mi comanderai ». Udendo questo, santo Francesco si rallegrò in ispirito e disse così: « Messere Bernardo, questo che voi dite è opera sì grande e malagevole, che di ciò si vuole richiedere consiglio al nostro Signore Gesù Cristo e pregarlo che gli piaccia di mostrarci sopra a ciò la sua volontà ed insegnarci come questo noi possiamo mettere in esecuzione. E però andiamo insieme al vescovado dov' è un buono prete, e faremo dire la messa e poi staremo in orazione infino a terza, pregando Iddio che infino alle tre apriture del messale ci dimostri la via ch' a lui piace che noi eleggiamo». Rispuose messere Bernardo che questo molto gli piacea; di che allora si mossono e andarono al vescovado. E poi ch' ebbono udita la messa e istati in orazione insino a terza, il prete a' preghi di santo Francesco preso il messale e fatto il segno della santissima croce, si lo aperse nel nome del nostro Signore Gesù Cristo tre volte: e nella prima apritura occorse quella parola che disse Cristo nel Vangelo al giovane che domandò della via della perfezione: Se tu vuogli essere perfetto, va' e vendi ciò che tu hai, e da' a' poveri, e seguita me. Nella seconda apritura occorse quella parola che disse Cristo agli Apostoli, quando li mandò a predicare: Non portate nessuna cosa per via, nè bastone, nè tasca, nè calzamenti, nè danari; volendo per questo ammaestrarli che tutta la loro isperanza del vivere dovessono portare in Dio, ed avere tutta la loro intenzione a predicare il santo Vangelo. Nella terza apritura del mmano essale occorse quella parola che Cristo disseole : Chi vuole venire dopo me, abbandoni se medesimo, e tolga la croce sua e séguiti me. Allora disse santo Francesco a messere Bernardo: « Ecco il consiglio che Cristo ci dà; va' adunque e fa' compiutamente quello che tu hai udito; e sia benedetto il nostro Signore Gesù Cristo, il quale ha degnato di mostrarci la sua vita evangelica ». Udito questo, si partì messere Bernardo, e vendè ciò ch'egli avea (ed era molto ricco), e con grande allegrezza distribuì ogni cosa a' poveri, a vedove, a orfani, a prigioni, a monisterii e a spedali; e in ogni cosa santo Francesco fedelmente e providamente l'aiutava.
MEDITAZIONE
Gesù compie un gesto che avrà un peso determinante tra i capi d’accusa che gli verranno imputati durante il processo. Per il Cristo, i templi costruiti dalla mano dell’uomo, a Gerusalemme o altrove, possono anche venire distrutti: il corpo del Signore risorto, invece, rimane per l’eternità. Gesù dà ragione in maniera definitiva alle intuizioni dei profeti. Il nostro cuore aveva preparato per Lui un santuario, prima ancora che le nostre mani lo costruissero per la gloria del suo Nome. Che il tempio interiore sia bello come il tempio di pietra! Lui accetta di abitare in ognuno di noi….e i nostri cuori sono segnati dal suo nome. Egli abita in noi e in mezzo a noi con grande tenerezza, e ci attira a sé con legami d’amore. Rimane fra noi e ci chiama, perché prendiamo la strada del cielo per abitare con Lui, perché tutti gli uomini possano incontrare Dio. Benedetta la sua bontà che ci ha tanto amati! Anche a noi Gesù dice: “…..Chi vuole venire dopo me, abbandoni se medesimo, e tolga la croce sua e séguiti me”…..
Gesù compie un gesto che avrà un peso determinante tra i capi d’accusa che gli verranno imputati durante il processo. Per il Cristo, i templi costruiti dalla mano dell’uomo, a Gerusalemme o altrove, possono anche venire distrutti: il corpo del Signore risorto, invece, rimane per l’eternità. Gesù dà ragione in maniera definitiva alle intuizioni dei profeti. Il nostro cuore aveva preparato per Lui un santuario, prima ancora che le nostre mani lo costruissero per la gloria del suo Nome. Che il tempio interiore sia bello come il tempio di pietra! Lui accetta di abitare in ognuno di noi….e i nostri cuori sono segnati dal suo nome. Egli abita in noi e in mezzo a noi con grande tenerezza, e ci attira a sé con legami d’amore. Rimane fra noi e ci chiama, perché prendiamo la strada del cielo per abitare con Lui, perché tutti gli uomini possano incontrare Dio. Benedetta la sua bontà che ci ha tanto amati! Anche a noi Gesù dice: “…..Chi vuole venire dopo me, abbandoni se medesimo, e tolga la croce sua e séguiti me”…..
PREGHIERA
O Padre, che prepari il tempio della tua gloria,
con pietre vive e scelte,
effondi sulla Chiesa il tuo Santo Spirito,
perché edifichi il popolo dei credenti
che formerà la Gerusalemme del cielo. Te lo chiediamo per Gesù Cristo nostro Signore.
O Padre, che prepari il tempio della tua gloria,
con pietre vive e scelte,
effondi sulla Chiesa il tuo Santo Spirito,
perché edifichi il popolo dei credenti
che formerà la Gerusalemme del cielo. Te lo chiediamo per Gesù Cristo nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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