SAN FRANCESCO E IL VANGELO 154
GIOVEDI' 2 Giugno 2016
S. Felice da Nicosia
MARCO 12, 28b-34
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
+ Dal Vangelo secondo Marco
Parola del Signore
GIOVEDI' 2 Giugno 2016
S. Felice da Nicosia
MARCO 12, 28b-34
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore
DALLA LEGGENDA PERUGINA 1612
FRATE MOSCA, IL PARASSITA
1612 62. Fu volontà di Francesco, da lui espressa più volte, che un frate non dovesse stare lungo tempo senza andare alI'elemosina, per non lasciarsi penetrare dalla vergogna. Più un frate era stato di condizione elevata nel secolo, più Francesco era edificato e felice nel vederlo uscire per mendicare e accudire a compiti umili, per il buon esempio che dava. Così si soleva fare nel tempo antico. Appunto nei primordi dell'Ordine, quando i frati dimoravano presso Rivotorto, c'era uno di loro che poco pregava, non lavorava e si rifiutava di andare alla cerca perché si vergognava: mangiava forte, però.
Considerando una simile condotta, Francesco capì con la luce dello Spirito Santo che quello era un uomo carnale. E gli rivolse queste parole: « Va' per la tua strada, fratello Mosca!Tu vuoi mangiare il lavoro dei tuoi fratelli, ma sei ozioso nel servizio di Dio. Sei come il fuco, che non lavora né raccoglie, e divora il frutto della fatica delle api operose ». Quel tale se ne andò per la sua strada, senza nemmeno chiedere scusa, da quell'uomo carnale che era.
MEDITAZIONE
La legge fondamentale del Regno di Dio è l'amore. Amare come vuole l'unico Dio, Signore di tutti gli uomini, è donarsi totalmente a Lui e trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi stessi. L'uomo è un pellegrino alla ricerca del proprio cuore, del proprio essere più profondo. Là Dio ci viene incontro, e soltanto a partire di là potremo a nostra volta andare incontro agli uomini. Questo significa creare in noi un amore che incendi il mondo. Imparare ad amare Dio e il prossimo è l'unico impegno della nostra vita ! Dio mostra di amare gli uomini fino al suo stesso annientamento. Anche noi possiamo e dobbiamo fare lo stesso: amare Dio e i fratelli fino al nostro stesso annientamento. San Francesco ci è riuscito: si è dato totalmente a Dio e al prossimo. “ ….avendo con la preghiera intima e la frequente contemplazione raggiunta una straordinaria familiarità con Dio, bramava sapere che cosa di lui e in lui potesse essere più gradito all'eterno Re”. FF479. Ci siamo resi conto che si diventa ciò che si ama? Amiamo abbastanza per lasciarci trasformare in tanti Gesù?....in tanti san Francesco?...in tante fiaccole d'amore ?
PREGHIERA
Signore, Dio nostro, Tu non hai voluto essere il solo a ricevere l'amore delle tue creature, ma hai
chiesto loro di vivere nell'amore reciproco. Aiutaci a mettere tutto il nostro cuore, tutta la nostra mente e tutta la nostra forza nell'unire in una perfetta armonia il dono di noi stessi ai fratelli e a te, che ci ami da sempre e regni e nei secoli dei secoli.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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