domenica 30 agosto 2015

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 30 Agosto 2015

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 243
Domenica 30 Agosto 2015
Marco 7, 1-8. 14-15. 21-23
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - quei farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?”. Ed egli rispose loro: “Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.
Chiamata di nuovo la folla, Gesù diceva loro: “Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”.
Leggenda Maggiore di San Bonaventura X,4: FF 1323
1323 4. Nella diocesi di Sabina c'era una vecchierella ottuagenaria, alla quale la figlia, morendo, aveva lasciato un bambino ancora lattante. Piena di miseria, era la vecchierella, ma vuota di latte: e non c'era nessuna donna che si prestasse a dare al bambino affamato la necessaria razione di latte, sicché la vecchierella non sapeva proprio da che parte voltarsi. Intanto il bambino si indeboliva. Allora la vecchierella, priva di ogni aiuto umano, una notte, tra una pioggia di lacrime, si rivolse con tutta l'anima al beato padre Francesco, invocando soccorso. Il Santo, che ama l'età innocente, fu subito accanto a lei e le disse: “ Io sono san Francesco che, tu o donna, hai invocato con tante lacrime. Porgi le tue mammelle alla bocca del bambino, perché il Signore ti darà latte in abbondanza ”. La vecchia adempì all'ordine del Santo e immediatamente le mammelle della ottuagenaria diedero latte in abbondanza. La fama di questo mirabile dono del Santo si diffuse ovunque, perché molti, uomini e donne, erano accorsi a vedere. E siccome la lingua non poteva impugnare ciò che gli occhi attestavano, tutti si sentivano infervorati a lodare Dio per la potenza mirabile e per l'amabile pietà del suo Santo.
MEDITAZIONE
Gesù si preoccupa di spiegare che la corruzione non viene dal di fuori, ma dal cuore dell’uomo. Ciò che rende impuro l’uomo non è né il cibo, né la moda, né l’ambiente; l’impurità è sinonimo di malvagità e viene tutta dal cuore dell’uomo. Nella nostra società, che appare sempre più influenzata dalla forza delle “immagini”, “delle apparenze”, si può correre facilmente il pericolo di ridurre il rapporto con Dio a pratiche puramente esteriori, con la conseguenza dell’ incoerenza tra le pratiche religiose, tra la vita esteriore e ciò che esiste nel cuore, dove si prendono le decisioni. Si onora Dio solamente con le labbra e non con la vita. Purifichiamo il nostro cuore ferito dal peccato originale e impariamo ad amare.
Gesù richiama l’esigenza della coerenza cristiana in tutte le manifestazioni della vita (privata, familiare, sociale, politica), nonché la necessità di un costante sforzo di purificazione. Trascorriamo più tempo davanti al Tabernacolo per ringraziare e adorare Gesù. Diceva San Francesco:
“L’umanità trepidi, l’universo intero tremi, e il cielo esulti, quando sull’altare, nelle mani del sacerdote, è il Cristo figlio di Dio vivo.
O ammirabile altezza, o degnazione stupenda!
O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, in poca apparenza di pane!
Guardate, frati, l’umiltà di Dio, e aprite davanti a Lui vostri cuori (Sal 61,9);
umiliatevi anche voi, perché egli vi esalti (1Pt 5,6).
Nulla, dunque, di voi, tenete per voi; affinché vi accolga tutti colui che a voi si dà tutto “. (FF 221)
PREGHIERA
Guarda, o Padre, il popolo cristiano nel giorno memoriale della Pasqua, e fa che la lode delle nostre labbra risuoni nella profondità del cuore: la tua parola seminata in noi santifichi e rinnovi tutta la nostra vita. Per Gesù Cristo, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

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